Ricorderò l’amore di Dio
dandogli lode per tutti i suoi doni,
per i beni senza numero
che ci ha elargito,
grazie alla sua misericordia
che non ha fine.
Is 63, 7
LETTURA
La distruzione del tempio e di Gerusalemme.
2 Cr 36, 11-21
Lettura del secondo libro delle Cronache.
In quei giorni. Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni a Gerusalemme. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia, che gli parlava in nome del Signore. Si ribellò anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli indurì la sua cervice e si ostinò in cuor suo a non far ritorno al Signore, Dio d’Israele.
Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.
Allora il Signore fece salire contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per i vecchi e i decrepiti. Il Signore consegnò ogni cosa nelle sue mani. Portò a Babilonia tutti gli oggetti del tempio di Dio, grandi e piccoli, i tesori del tempio del Signore e i tesori del re e dei suoi ufficiali. Quindi incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremia: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
SALMO RESPONSORIALE
Sal 105 (106)105, 35-37. 40. 43. 47a. 48ab
R/. Salvaci, Signore, nostro Dio.
Si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello. R/.
Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi.
L’ira del Signore
si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R/.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe.
Salvaci, Signore Dio nostro.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
da sempre e per sempre. R/.
EPISTOLA
Il nome di Dio è bestemmiato tra le genti a causa dei falsi credenti.
Rm 2, 12-29
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, tutti quelli che hanno peccato senza la Legge, senza la Legge periranno; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, con la Legge saranno giudicati. Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.
Ma se tu ti chiami Giudeo e ti riposi sicuro sulla Legge e metti il tuo vanto in Dio, ne conosci la volontà e, istruito dalla Legge, sai discernere ciò che è meglio, e sei convinto di essere guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché nella Legge possiedi l’espressione della conoscenza e della verità… Ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? Tu che dici di non commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? Tu che ti vanti della Legge, offendi Dio trasgredendo la Legge! Infatti sta scritto: Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra le genti.
Certo, la circoncisione è utile se osservi la Legge; ma, se trasgredisci la Legge, con la tua circoncisione sei un non circonciso. Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della Legge, la sua incirconcisione non sarà forse considerata come circoncisione? E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la Legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della Legge e la circoncisione, sei trasgressore della Legge. Giudeo, infatti, non è chi appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; la sua lode non viene dagli uomini, ma da Dio.
CANTO AL VANGELO
(Cfr. 1 Pt 2, 4)
Alleluia, alleluia.
Avviciniamoci a Cristo, pietra viva,
rifiutata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio.
Alleluia.
VANGELO
Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida!
Mt 11, 16-24
Lettura del Vangelo secondo Matteo.
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi
Al Padre, che vuole la salvezza di tutti i suoi figli, affidiamo le nostre preghiere.
Ascoltaci, Padre buono.
– Per la Chiesa, che vive nell’oggi la memoria delle parole e delle opere del tuo Figlio Gesù:0 preghiamo. R.
– Per la nostra società, chiamata a superare la logica dello scarto, facendosi accogliente e solidale verso i più poveri e bisognosi: preghiamo. R.
– Per noi tutti, riuniti in comunione di fede e di amore: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Dal Manuale sulla fede, speranza e carità
Allora non sarà più nascosto ciò che ora è nascosto, quando fra due bambini, l’uno dovrà essere scelto per la misericordia, l’altro abbandonato per il giudizio (Cf. Rm 9, 10 s.), e in questo il primo potrà riconoscere quel che gli sarebbe toccato per il giudizio, se non fosse subentrata la misericordia, e perché sia stato scelto l’uno invece dell’altro, pur essendo unica la condizione di entrambi; e perché poi presso alcuni non si siano compiuti quei prodigi che, se presenti, li avrebbero posti in condizione di fare penitenza, mentre si sono compiuti fra coloro che non avrebbero creduto. Chiarissime sono infatti le parole del Signore: Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i prodigi che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza nel cilicio e nella cenere (Mt 11, 21). E certamente Dio non è stato ingiusto, non volendo la salvezza di quanti avrebbero potuto essere salvi, se solo l’avessero voluto. Allora, nel luminosissimo fulgore della sapienza, si potrà vedere quel che ora è custodito dalla fede dei credenti, prima di averne una conoscenza esplicita: quanto sia certa, immutabile e assolutamente efficace la volontà di Dio; quante possibilità egli abbia senza volerle, mentre non v’è nulla che non voglia senza averne la possibilità; e quanto sia vero quel che si canta nel Salmo: Il nostro Dio sta in alto nei cieli, nei cieli e sulla terra Egli compì tutto ciò che volle (Sal 113, 11). Ciò non sarebbe sicuramente vero se Egli avesse voluto qualcosa senza compierlo, e, cosa ancor più inaccettabile, senza compierlo perché la volontà umana avrebbe impedito la realizzazione di quel che voleva l’Onnipotente. Insomma non accade nulla che non sia l’Onnipotente a volerlo, o permettendo che accade, o compiendolo Egli stesso.
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