XII DOMENICA DOPO PENTECOSTE – A

Ricorderò l’amore di Dio
dandogli lode per tutti i suoi doni,
per i beni senza numero
che ci ha elargito,
grazie alla sua misericordia
che non ha fine.
Is 63, 7

LETTURA
La distruzione del tempio e di Gerusalemme.
2 Cr 36, 11-21
SALMO RESPONSORIALE
Sal 105 (106)105, 35-37. 40. 43. 47a. 48ab
EPISTOLA
Il nome di Dio è bestemmiato tra le genti a causa dei falsi credenti.
Rm 2, 12-29
CANTO AL VANGELO
(Cfr. 1 Pt 2, 4)
VANGELO
Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida!
Mt 11, 16-24
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
Dal Manuale sulla fede, speranza e carità

Allora non sarà più nascosto ciò che ora è nascosto, quando fra due bambini, l’uno dovrà essere scelto per la misericordia, l’altro abbandonato per il giudizio (Cf. Rm 9, 10 s.), e in questo il primo potrà riconoscere quel che gli sarebbe toccato per il giudizio, se non fosse subentrata la misericordia, e perché sia stato scelto l’uno invece dell’altro, pur essendo unica la condizione di entrambi; e perché poi presso alcuni non si siano compiuti quei prodigi che, se presenti, li avrebbero posti in condizione di fare penitenza, mentre si sono compiuti fra coloro che non avrebbero creduto. Chiarissime sono infatti le parole del Signore: Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i prodigi che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza nel cilicio e nella cenere (Mt 11, 21). E certamente Dio non è stato ingiusto, non volendo la salvezza di quanti avrebbero potuto essere salvi, se solo l’avessero voluto. Allora, nel luminosissimo fulgore della sapienza, si potrà vedere quel che ora è custodito dalla fede dei credenti, prima di averne una conoscenza esplicita: quanto sia certa, immutabile e assolutamente efficace la volontà di Dio; quante possibilità egli abbia senza volerle, mentre non v’è nulla che non voglia senza averne la possibilità; e quanto sia vero quel che si canta nel Salmo: Il nostro Dio sta in alto nei cieli, nei cieli e sulla terra Egli compì tutto ciò che volle (Sal 113, 11). Ciò non sarebbe sicuramente vero se Egli avesse voluto qualcosa senza compierlo, e, cosa ancor più inaccettabile, senza compierlo perché la volontà umana avrebbe impedito la realizzazione di quel che voleva l’Onnipotente. Insomma non accade nulla che non sia l’Onnipotente a volerlo, o permettendo che accade, o compiendolo Egli stesso.

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Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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