W. Bara, L’esperienza personale nella spiritualità cistercense: le poesie strofiche di Hadewijch di Anversa

W. Bara, L’esperienza personale nella spiritualità cistercense: le poesie strofiche di Hadewijch di Anversa

Introduzione

L’anno scorso, scrivendo l’elaborato per il corso “Teologia del primo monachesimo cistercense”, mi sono appassionata per la mistica Hadewijch di Anversa e la sua opera. Ho presentato allora questa grande mistica fiamminga secondo il metodo accessus ad auctorem, in modo da incuriosire il lettore a voler leggere la sua opera. Adesso ho colto l’occasione per approfondire un’aspetto specifico della stessa mistica: l’esperienza personale.

All’inizio del tredicesimo secolo incontriamo Hadewijch come direttrice spirituale, accompagnando e incoraggiando un gruppo di donne sulla via dell’amore. Forse è stato il sentimento di fratellanza con le sue amiche Sara, Emma, Margriet e la ‘lieue kint’ (la dolce figlia) a cui si rivolge nella maggior parte delle sue lettere, che l’ha spinta ad annotare le sue esperienze e i suoi consigli. Nella sua opera, composta da Poesie strofiche, Poesie miste, Visioni e Lettere, vediamo come Hadewijch esprime la propria esperienza dell’amore divino, scrivendo sempre sull’amore (‘de minne’), che è il concetto chiave della sua opera.

In questo elaborato, sempre nel contesto dell’esperienza personale, voglio dare un’occhiata alle Poesie strofiche, e particolarmente alla poesia n. 45 che mi piace da molto tempo: l’ho cantata varie volte e cantando questa canzone bellissima mi sono sentita molto vicina a ciò che Hadewijch aveva nel suo cuore, a ciò che ha voluto condividere con le sue amiche di quel tempo, ma anche con gli ascoltatori, i suoi amici di oggi. Sono dell’opinione che Hadewijch testimonia una maestria nell’esprimere la propria esperienza dell’amore divino che non ci può lasciare indifferenti.

  1. La mistica dell’amore: un dialogo di esperienze personali

La mistica dell’amore (minnemystiek), anche chiamata mistica affettiva, è la corrente spirituale alla quale appartiene Hadewijch. È la mistica dei cistercensi e delle beghine del tredicesimo secolo di cui le mulieres religiosae sarebbero state le grandi testimoni. Tuttavia questa mistica affettiva non sarebbe stata da loro inventata: i grandi autori cistercensi del dodicesimo secolo ne sarebbero stati i precursori. 

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