VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

VIII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

LETTURA
I giudici in Israele.
Gdc 2, 6-17

SALMO
Sal 105 (106)

 

I figli d’Israele si mescolarono con le genti
e impararono ad agire come loro.
Servirono i loro idoli
e questi furono per loro un tranello. R./
Si contaminarono con le loro opere,
si prostituirono con le loro azioni.
L’ira del Signore si accese contro il suo popolo
ed egli ebbe in orrore la sua eredità. R./
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe;
ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. R./

EPISTOLA
L’annunciatore del Vangelo nella Chiesa.
1Ts 2, 1-2. 4-12

CANTO AL VANGELO
(Cfr 2Cor 5, 19)

VANGELO
Il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
Mc 10, 35-45

PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

GREGORIO DI NISSA
Il fine cristiano, pp. 68-69

Ultimo di tutti e servo di tutti

Così dice il Signore: Chi vuole essere il primo, chi vuole essere grande fra di voi sarà ultimo di tutti e servo di tutti (Mc 10,43-44). Questo servizio non deve ricevere ricompensa dagli uomini e non deve portare a chi serve nessun onore e nessuna gloria, perché costui non appaia come uno che cerca la lode degli uomini trasgredendo la Scrittura. Chi serve i fratelli mostri invece di servire non gli uomini ma il Signore stesso, di camminare per la via stretta (cf. Mt 7,14), di sottoporsi volontariamente al giogo del Signore (cf. Mt i 1,29-30) e lo porti con gioia fino alla fine sostenuto da una buona speranza. Deve sottomettersi a tutti e servire i fratelli come un debitore, preoccupandosi di tutti dal profondo del cuore e manifestando loro l’amore dovuto. Anche le guide di questo coro spirituale devono aver coscienza della grandezza del loro compito, combattere in modo degno la lotta richiesta dal loro servizio avendo chiara coscienza delle insidie con cui il male attenta alla fede ed evitando di insuperbirsi fino ad abusare del proprio potere. C’è infatti il pericolo che alcuni, convinti di essere a capo degli altri e di guidarli alla vita celeste, senza accorgersene, con la loro superbia finiscano per perdere se stessi. Quelli che hanno la responsabilità di guidare una comunità devono abbracciare la fatica e l’umiltà più degli altri e presentare ai fratelli la loro vita come un modello di servizio considerando quelli che sono stati loro affidati come un deposito di Dio. Se si comportano in questo modo, mantenendo unita la santa comunità e impartiscono i loro insegnamenti secondo i bisogni di ciascuno per custodire la dovuta armonia e se nel profondo del cuore conservano mediante la fede l’umiltà come buoni servi, con simile modo di comportarsi si preparano una grande ricompensa.

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PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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