«Vi lascio la pace, – dice il Signore – alleluia;
vi do la mia pace, alleluia.
Il vostro cuore non si turbi e non abbia timore,
finché ritornerò», alleluia.
Cfr. Gv 14, 27-28
Stefano disse: ecco contemplo il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio.
At 7, 48-57 SALMO RESPONSORIALE
R/. Nella casa del Signore contempleremo il suo volto.
Sal 26 (27), 1. 4. 7-9a EPISTOLA
Il Padre della gloria risuscitò Cristo dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli.
Ef 1, 17-23 CANTO AL VANGELO
(Cfr. Gv 17, 21) VANGELO
Quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io.
Gv 17, 1b. 20-26 PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO
SANT’AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di San Giovanni 111,1
Gioire nella speranza.
Il Signore solleva i suoi discepoli ad una speranza, che più grande non si potrebbe concepire. Ascoltate ed esultate in questa speranza; perché questa vita terrena non merita di essere amata, ma soltanto tollerata, per esercitare la pazienza nella tribolazione (cf. Rm 12, 12). Ascoltate, dico, e considerate a quale altezza il Signore solleva la nostra speranza. Parla Gesù Cristo, parla il Figlio unigenito di Dio, coeterno e uguale al Padre; parla colui che per noi si è fatto uomo, ma non è diventato, come ogni uomo, menzognero (cf. Sal 115, 11); parla la Via, la Vita, la Verità (cf. Gv 14, 6); parla colui che ha vinto il mondo (Gv 16, 33), e parla di coloro per i quali ha riportato la vittoria sul mondo. Ascoltate, credete, sperate, desiderate quanto egli dice: Padre, quelli che mi hai dato, voglio che siano anch’essi con me dove sono io (Gv 17, 24). Chi sono questi che dice gli sono stati dati dal Padre? Non sono forse quelli di cui altrove dice: Nessuno viene a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attrae (Gv 6, 44)? Ormai, se qualche profitto abbiamo tratto da questo Vangelo, sappiamo come anche il Figlio compie insieme al Padre le opere che attribuisce solo al Padre. Coloro dunque che egli ha ricevuto dal Padre, sono quelli stessi che egli ha scelti dal mondo, e che ha scelti affinché non siano più del mondo, come egli stesso non è del mondo. E li ha scelti affinché siano anch’essi il mondo che crede e sa che Cristo è stato mandato da Dio Padre, affinché il mondo sia liberato dal mondo, e il mondo che viene riconciliato con Dio non venga condannato insieme al mondo irriducibilmente ostile a Dio. Così infatti si è espresso all’inizio di questa orazione: Hai dato a lui potestà sopra ogni carne – cioè sopra ogni uomo – affinché dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato (Gv 17, 2). Con queste parole egli dimostra di aver ricevuto sì la potestà sopra ogni uomo, potestà che gli consente di liberare chi vuole e di condannare chi vuole, dato che sarà lui a giudicare i vivi e i morti; ma dimostra altresì che gli sono stati dati tutti coloro a cui avrebbe procurato la vita eterna. Così infatti egli dice: affinché dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questo significa che non gli sono stati dati coloro ai quali non darà la vita eterna, quantunque gli sia stata data la potestà anche sopra di essi, in quanto gli è stata data la potestà sopra ogni carne, cioè sopra ogni uomo. In questa maniera il mondo riconciliato con Dio sarà liberato dal mondo ostile a Dio, in quanto sopra di questo egli eserciterà il suo potere mandandolo alla morte eterna, mentre, sull’altro, eserciterà il suo potere facendolo suo e comunicandogli la vita eterna. Il buon pastore ha fatto questa promessa a tutte le sue pecore, l’augusto capo ha assicurato questo premio a tutte le sue membra: che dove è lui saremo anche noi con lui. È impossibile che non si compia la volontà che il Figlio onnipotente ha espresso al Padre onnipotente. Con essi infatti è anche lo Spirito Santo, ugualmente eterno, ugualmente Dio, unico Spirito di ambedue e volontà sostanziale dell’uno e dell’altro. E’ vero che, come ci riferisce il Vangelo, nell’imminenza della passione il Signore ha detto: Non quello che io voglio, ma quello che vuoi tu, Padre, (Mt 26, 39) come se una cosa sia o fosse stata la volontà del Padre e un’altra cosa la volontà del Figlio; ma quella era la voce della nostra infermità, anche quando rimaniamo fedeli, che il nostro Capo ha fatto sua allorché si è caricato del peso dei nostri peccati. Anche se la umana debolezza non ci consente di comprendere, sia pronta la nostra pietà a credere che una sola è la volontà del Padre e del Figlio, e che uno solo è anche il loro Spirito; e nell’unità dei tre riconosciamo la Trinità.