VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE

VI DOMENICA DOPO PENTECOSTE

LETTURA
Dio nel roveto ardente rivela a Mosè il Nome divino.
Es 3, 1-15

SALMO
Sal 67 (68)

 

Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
appianate la strada a colui che cavalca le nubi:
Signore è il suo nome,
esultate davanti a lui. R./
O Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo,
quando camminavi per il deserto,
tremò la terra, i cieli stillarono
davanti a Dio, quello del Sinai,
davanti a Dio, il Dio di Israele. R./
«Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della comunità d’Israele».
Verranno i grandi dall’Egitto,
l’Etiopia tenderà le mani a Dio. R./
Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore,
a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente! R./

EPISTOLA
Non venni tra voi con l’eccellenza della parola; ritenni di non sapere altro se non Gesù Cristo crocifisso.
1 Cor 2, 1-7

CANTO AL VANGELO
(Cfr. Sir 24, 3; Sap 7, 26)

VANGELO
Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Mt 11, 27-30

PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

LEONE MAGNO
Discorsi 3,5

Egli è diventato nostra carne nascendo, noi suo corpo rinascendo

Carissimi, la divina bontà con evidente amore ha riversato su di noi le sue grandi ricchezze e a noi, chiamati alla vita eterna, non solo sono stati di aiuto gli esempi del passato, ma è anche apparsa la verità stessa, visibile, fatta carne; per questo dobbiamo celebrare il mistero della nascita del Signore con una gioia operosa e non mondana. E ciò potrà realizzarsi in modo degno e consapevole da parte di tutti se ognuno ricorderà di quale corpo sia membro e a quale capo sia stato unito, impedendo che una costruzione dissonante si congiunga al santo edificio. Pensate, carissimi, e, illuminati dallo Spirito santo, considerate attentamente chi è colui che ci ha assunto in se stesso e che noi abbiamo accolto in noi stessi, perché come il Signore Gesù è diventato nostra carne nascendo, così anche noi siamo divenuti suo corpo rinascendo. Siamo dunque membra di Cristo (cf. 1 Cor 6,15) e tempio dello Spirito di. Dio (cf. 1 Cor 6,19) ed è per questo che il beato Apostolo dice: Glorificate e portate Dio nel vostro corpo (1 Cor 6,20). Cristo, proponendoci l’esempio della sua mitezza e della sua umiltà, ci ha colmati di quella virtù con la quale ci ha redento, secondo la promessa del Signore stesso: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le vostre anime (Mt 11,28-29). Accogliamo, dunque, il giogo non gravoso e non duro della verità che ci guida e siamo simili a lui quanto a umiltà se vogliamo essere conformi alla sua gloria. Egli stesso ci aiuterà e ci condurrà al compimento delle sue promesse, lui che, nella sua grande misericordia, ha il potere di cancellare i nostri peccati e di portare a perfezione in noi i suoi doni, il Cristo Signore nostro, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

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PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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