Tu sei giusto, Signore,
e retto nei tuoi giudizi;
usa misericordia col tuo servo.
Sal 118 (119), 137. 124a
LETTURA
Il Signore è paziente con gli uomini ed effonde su di loro la sua misericordia.
Sir 18, 11-14
Lettura del libro del Siracide
Il Signore è paziente verso di loro
ed effonde su di loro la sua misericordia.
Vede e sa che la loro sorte è penosa,
perciò abbonda nel perdono.
La misericordia dell’uomo riguarda il suo prossimo,
la misericordia del Signore ogni essere vivente.
Egli rimprovera, corregge, ammaestra
e guida come un pastore il suo gregge.
Ha pietà di chi si lascia istruire
e di quanti sono zelanti per le sue decisioni.
SALMO RESPONSORIALE
R/. Grande è la misericordia del Signore.
Sal 102 (103), 8-13
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno. R/.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono. R/.
Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R/.
EPISTOLA
La carità nella Chiesa verso i peccatori.
2 Cor 2, 5-11
Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, se qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma, in parte almeno, senza esagerare, tutti voi. Per quel tale però è già sufficiente il castigo che gli è venuto dalla maggior parte di voi, cosicché voi dovreste piuttosto usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba sotto un dolore troppo forte. Vi esorto quindi a far prevalere nei suoi riguardi la carità; e anche per questo vi ho scritto, per mettere alla prova il vostro comportamento, se siete obbedienti in tutto. A chi voi perdonate, perdono anch’io; perché ciò che io ho perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l’ho fatto per voi, davanti a Cristo, per non cadere sotto il potere di Satana, di cui non ignoriamo le intenzioni.
CANTO AL VANGELO
(Cfr. 1 Gv 4, 16; 3, 20)
Alleluia.
Noi abbiamo conosciuto e creduto
l’amore che Dio ha in noi,
se il nostro cuore ci condanna,
Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Alleluia.
VANGELO
La conversione di Zaccheo.
Lc 19, 1-10
Lettura del Vangelo secondo Luca.
In quel tempo. Il Signore Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
PREGHIERA DEI FEDELI
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Al Padre, che non rimane indifferente alle nostre invocazioni, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera.
R. Ascoltaci, Signore.
– Per la Chiesa: perché sia portatrice del vangelo di Gesù nella realtà quotidiana della vita e sappia testimoniare comunione, responsabilità, solidarietà assieme a ogni uomo di buona volontà: preghiamo. R.
– Per il popolo di Dio, perché sia solidale con chi è senza lavoro e si adoperi perché si incrementino la giustizia e il rispetto della legalità: preghiamo. R.
– Per noi qui presenti, perché il gesto dello spezzare il pane diventi sorgente di una rinnovata responsabilità nel mondo, così che sappiamo operare per un lavoro intelligente, competente, solidale, capace di creare unità e coesione: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
GIOVANNI LASPERGIO, certosino
Dalle «Omelie»
La perfetta conversione a Dio
La perfetta conversione a Dio tàglia tutte le radici dei peccati. La cupidigia è origine e causa per molti di peccato.
Zaccheo per sradicarla promette di dare metà dei suoi beni per le necessità dei poveri e «Se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto» (Lc 19,8). Vedi quale progresso abbia fatto subito Zaccheo illuminato da Cristo. Egli volle poi dichiarare pubblicamente questo suo proposito, per difendere Cristo contro i mormoratori e dimostrare quanta sapienza avesse usato con lui; non lo aveva evitato disprezzandolo come pubblicano, ma parlandogli con benevolenza e invitandosi da sé in casa sua, lo aveva portato alla penitenza e alla conversione con un mutamento così grande e improvviso che, come in passato era stato avido di denaro, allo stesso modo ora desiderava di spogliarsene. Infatti non promise di elargire ai poveri e restituire in futuro a quelli che aveva frodato, ma parla del presente dicendo: «Ecco, do e restituisco» (Lc 19,8). Do l’elemosina, restituisco ciò che ho rubato. E quantunque si debba prima di tutto restituire realmente ciò che è stato rubato perché l’elemosina sia accetta a Dio, tuttavia in questo caso, per dimostrare la sua prontezza nel dare, non solo ciò che doveva, ma anche ciò che poteva e voleva generosamente donare, parla prima delle sue elargizioni che della restituzione. «Gesù gli rispose: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto» (Lc 19,9-10).
Annunciando la salvezza operata «in questa casa», Cristo vuole indicare l’anima di Zaccheo che si è salvata col desiderio e con l’adesione della volontà buona, con l’amore e l’obbedienza; ed è quest’anima che il Signore chiama casa di Dio, perché. Dio abita in essa; Gesù infatti venne nel mondo per salvare ciò che era perduto. Per questo volle stare soprattutto con coloro che sapeva bisognosi del suo aiuto e che cercavano la salvezza. Quasi rispondendo a coloro che mormoravano, disse: Per quale ragione vi indignate contro di me perché parlo con un uomo peccatore e mi invitoa casa sua senza essere chiamato?
Sono venuto nel mondo, non perché i peccatori rimangano nel loro peccato, ma perché si convertano e abbiano in me la vita. Non guardo a ciò che il peccatore ha fatto finora, ma considero ciò che d’ora innanzi farà. Gli offro la mia grazia e la mia amicizia, che offro anche a voi, se la desiderate. Se egli l’accetta e viene a me, se da peccatore diventa giusto, perché mi calunniate per essere andato in casa sua, giudicando male colui che da peccatore è diventato amico di Dio? Egli infatti è figlio di Abramo, non perché nato dal suo sangue, ma perché imitatore della fede e della pietà di Abramo.
Nostro Signore Gesù Cristo ci doni la conoscenza di sé, l’amore e la fiducia in lui, perché nulla ci piaccia, nulla ci attiri se non ciò che piace alla volontà di pio e non ostacola la nostra salvezza. Egli è benedetto nei secoli. Amen.
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