PRIMA LETTURA
Offrì pane e vino.
SALMO RESPONSORIALE
R. Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.
SECONDA LETTURA
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Tutti mangiarono a sazietà.
PREGHIERA DEI FEDELI
PERCORSO ESEGETICO
La prova della fede per gli apostoli e per tutti i credenti
deriva dalla chiara sproporzione
tra la grandezza del bisogno degli uomini
e la pochezza delle proprie risorse.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 6, 1-15
“C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?”. (v. 9)
DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 3, 1-10
Pietro gli disse: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!”. (v. 6)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 1, 17-31
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. (v. 26 )
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 4, 7-18
Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. (v. 7)
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 12, 1-11
Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. (v. 9a)
SALMO 8
Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? (v. 5)
DAL LIBRO DELL’ESODO, CAP. 3, 1-4, 31
Mosè disse a Dio: “Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall’Egitto gli Israeliti?”. (v. 3, 11)
DAL LIBRO DEI NUMERI, CAP. 11, 10-35
Mosè disse: “Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, conta seicentomila adulti e tu dici: Io darò loro la carne e ne mangeranno per un mese intero! Si possono uccidere per loro greggi e armenti in modo che ne abbiano abbastanza? (vv. 21-22a)
DAL PRIMO LIBRO DEI RE, CAP. 3, 4-15
Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso? (v. 9)
DAL SECONDO LIBRO DEI RE, CAP. 4, 42-44
Colui che serviva disse: “Come posso mettere questo davanti a cento persone?”. (v. 43)
COMMENTO PATRISTICO
S. GIOVANNI CRISOSTOMO
Dalle Omelie sulla prima lettera ai Corinzi, 24, 4
Cristo ci ha dato il suo corpo per saziarci, attirandoci a sé in un’amicizia sempre più grande. Accostiamoci dunque a lui con fervore e ardente carità, per non incorrere nel castigo. Infatti quante maggiori grazie avremo ricevuto, altrettanto grande sarà la pena se ci mostreremo indegni di tanti benefici.
Anche i magi hanno adorato questo corpo adagiato nel presepe. Uomini pagani che non conoscevano il vero Dio, lasciata la patria e la casa, hanno percorso grandi distanze e sono venuti ad adorarlo pieni di timore e tremore. Imitiamo almeno questi stranieri, noi che siamo cittadini dei cieli. Essi infatti si accostarono con grande tremore a un presepe e a una grotta, senza scorgere nessuna di quelle cose che tu ora puoi vedere; tu invece non ti volgi a un presepe, ma ad un altare; e non vedi una donna che lo porta, ma un sacerdote che sta in piedi alla sua presenza, e lo Spirito, ricco di ogni fecondità, che si libra sulle offerte. Non vedi semplicemente quello stesso corpo, come lo videro loro, ma hai conosciuto la sua potenza e tutto il suo disegno e non ignori nulla di quanto lui ha fatto, poiché essendo stato iniziato, hai appreso diligentemente ogni cosa. Esortiamo quindi noi stessi, con un santo timore, e mostriamo una pietà molto maggiore di quegli stranieri, in modo da non attirare su di noi il fuoco del cielo accostandoci a lui con temerità e sconsideratamente.
Dico questo, non perché non ci avviciniamo a lui, ma perché non ci avviciniamo senza il dovuto timore.
Come infatti è pericoloso accostarsi temerariamente, così la mancata partecipazione a questa mistica cena ci conduce alla fame e alla morte. Poiché questa mensa è la forza della nostra anima, la fonte di unità di tutti i nostri pensieri, il motivo della nostra fiducia: è speranza, salvezza, luce, vita. Se ci saremo allontanati con tutto questo dal santo sacrificio, andremo con fiducia verso i suoi atrii santi, come rivestiti di armature d’oro. Parlo forse di cose future?
Fin da quaggiù questo mistero è per te il cielo e la terra. Apri quindi le porte del cielo e guarda; anzi, non del cielo, ma del cielo dei cieli, e allora contemplerai quello che è stato detto. Ciò che lì si trova è la più preziosa di tutte le cose e io te la mostrerò, deposta sulla terra. Come nella reggia ciò che riscuote maggiore ammirazione non sono i muri e neppure il tetto d’oro, ma il re seduto sul suo trono, così anche in cielo è la persona del Re. Ma questo ora ti è possibile vederlo sulla terra; infatti non ti mostro né angeli né arcangeli, non cieli né i cieli dei cieli, ma ti offro lo stesso Signore di tutto questo.
Vedi come puoi vedere sulla terra ciò che è più prezioso di ogni altra cosa? Non solo lo vedi, ma puoi toccarlo; non soltanto lo tocchi ma puoi mangiarlo; e dopo averlo ricevuto puoi ritornare a casa. Purifica quindi la tua anima, prepara la tua mente ad accogliere tali misteri.