Nel Padre rimane l’eternità,
la Madre conserva la verginità.
L’Invisibile non sdegnò
assumere l’umana natura;
v è figlio dell’uomo
e sempre Signore del mondo.

San Giovanni apostolo ed evangelista – C

III giorno dell’ottava di Natale

LETTURA
Lettura della prima lettera di san Giovanni apostolo 1, 1-10

SALMO
Sal 96 (97)

R. I tuoi amici, Signore, contempleranno il tuo volto.

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 10, 8c-15

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 21, 19c-24

COMMENTO AL VANGELO

ORIGENE
Commento al Vangelo di Giovanni 1,4

Io penso che i quattro vangeli siano come gli elementi costitutivi della fede della chiesa … La primizia di questi vangeli è quello che tu mi hai ordinato di esaminare, per quanto mi è possibile, cioè il Vangelo secondo Giovanni, che parla di colui che ha una genealogia presentandolo senza genealogia. Matteo, infatti, scrivendo per gli ebrei che aspettavano colui che doveva venire dalla stirpe di Abramo e di David, dice: Libro della generazione di Gesù Cristo, figlio di David, figlio di Abramo (Mt i, i); e Marco così inizia il suo racconto: Principio del vangelo (Mc 1,1), ben sapendo quello che scrive, forse perché ne troviamo la fine in Giovanni, [dal quale siamo venuti a conoscere] il Verbo che era nel principio, il Verbo che è Dio (cf. Gv 1,1). Anche Luca [riporta la genealogia di Gesù], ma lascia le parole più grandi e perfette intorno a Gesù a colui che si è adagiato sul petto di Gesù (cf. Gv 13,25). Nessuno di loro ha rivelato la divinità di Gesù in modo più puro di Giovanni, che pone sulla sua bocca queste parole: Io sono la luce del mondo (Gv 8,12); Io sono la via, la verità, la vita (Gv 14,6); Io sono la resurrezione (Gv 11,25); Io sono la porta (Gv 10,9); Io sono il buon pastore (Gv 10,1); e nell’Apocalisse: Io sono l’alfa e l’omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine (Ap 22,13). Occorre quindi avere il coraggio di affermare che, da una parte, i vangeli sono primizia di tutta la Scrittura, dall’altra, che primizia dei vangeli è quello secondo Giovanni, il cui senso profondo non può cogliere chi non si è adagiato sul petto di Gesù (cf. Gv 13,25) e non ha ricevuto da lui Maria come propria madre. Colui che vorrà essere un altro Giovanni deve diventare tale da essere indicato da Gesù, al pari di Giovanni, come se lui stesso fosse Gesù.
Sebbene infatti non vi sia alcun figlio di Maria se non Gesù, secondo l’opinione di coloro che pensano rettamente intorno a lei, tuttavia Gesù dice a sua madre: Ecco tuo figlio (Gv 19,26) — e non: “Ecco, anche costui è tuo figlio” — ed è come se dicesse: “Ecco Gesù che tu hai partorito”. Chiunque è perfetto,’ infatti, non vive più, ma in lui vive Cristo (cf. Gal 2,20) e, poiché in lui vive Cristo, è di lui che è detto a Maria: Ecco tuo figlio, cioè il Cristo.

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