O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra. (Cf. Sal 47,10-11)
PRIMA LETTURA
Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.
Ml 3,1-4
Dal libro del profeta Malachìa
Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
SALMO RESPONSORIALE
Sal 23
R/. Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R/.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia. R/.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria. R/.
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria. R/.
SECONDA LETTURA
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Eb 2,14-18
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
CANTO AL VANGELO
(Lc 2,30.32)
Alleluia, alleluia.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.
VANGELO
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Lc 2,22-40
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
PREGHIERA DEI FEDELI
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Convocati dallo Spirito per celebrare l’incontro tra Gesù, luce delle genti, e l’umanità in attesa di salvezza, ci uniamo a Maria e Giuseppe per essere da loro presentati a Dio nostro Padre.
Preghiamo insieme e diciamo: Visita il tuo popolo, Signore.
1. Padre della luce, che hai voluto la Chiesa sacramento del tuo incontro con gli uomini, fa’ che porti l’annuncio del Vangelo là dove più fitte sono le tenebre del male. Noi ti preghiamo.
2. Tu che chiami alcuni tuoi figli a lasciare ogni cosa per seguire Cristo, fa’ che offrano con fedeltà la loro vita, a gloria del tuo nome e a servizio dei fratelli. Noi ti preghiamo.
3. Tu che conosci il buio e le ombre di morte del nostro tempo, fa’ che gli uomini vedano in Gesù la luce che dissolve l’oscurità. Noi ti preghiamo.
4. Tu che sei l’origine e il fondamento della comunità domestica, fa’ che nelle famiglie i bambini siano aiutati a crescere in sapienza e grazia, e gli anziani siano onorati come dono prezioso. Noi ti preghiamo.
5. Tu che semini nel cuore dell’uomo il desiderio di vedere il tuo volto, fa’ che custodiamo la luce di questo giorno di festa per camminare nei sentieri del mondo come fedeli discepoli di Cristo. Noi ti preghiamo.
O Padre, che nel tuo Figlio presentato al tempio manifesti visibilmente l’incontro tra l’antica e la nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa sperimenti con Maria la gioia di essere madre dell’umanità nuova, che cammina nello splendore della tua luce. Per Cristo nostro Signore.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Dal Discorso 277, 18-17
Simeone vide su questa terra la salvezza di Dio. Cristo si rende visibile nel giudizio futuro.
Il giusto Simeone lo vide anche con il cuore, poiché lo conobbe neonato; e lo vide pure con gli occhi perché prese fra le braccia il bambino. Vedendolo nell’uno e nell’altro modo, riconoscendolo Figlio di Dio e abbracciandolo generato dalla Vergine, disse: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo Vada in pace, poiché i miei occhi hanno veduto la tua salvezza (Lc 2, 25. 30). Riflettete a quel che ha detto. Desiderava infatti durare in vita fino a quando avesse potuto vedere anche con gli occhi del corpo colui che scorgeva nella fede. Accolse un corpo infantile, tenne un corpo fra le braccia; a vedere quel corpo, cioè scorgendo il Signore incarnato, disse: I miei occhi hanno veduto la tua salvezza. Da che cosa deduci che non ogni carne debba vedere la salvezza di Dio? D’altra parte, per non perdere la speranza che verrà per il giudizio in quella forma che ha assunto per noi non in quella per cui ha conservato l’uguaglianza con il Padre ascoltiamo al riguardo la voce degli angeli. Mentre veniva portato in cielo davanti agli occhi dei suoi discepoli, ed essi osservavano e accompagnavano con lo sguardo colui che il loro cuore bramava, si sentirono dire dagli angeli: Uomini di Galilea perché state guardando verso il cielo? Quel Gesù che è asceso in mezzo a voi, tornerà nella stessa maniera con la quale lo avete visto salire in cielo (At 1, 11). Così dunque, così tornerà, come è asceso in cielo. Verrà visibilmente per il giudizio, perché visibilmente è salito in cielo. Infatti, se è salito in modo visibile e tornasse invisibilmente come tornerà allo stesso modo? Se invece verrà così, ne segue che verrà visibilmente; ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio (Lc 3, 6).
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