Con l’amarci Cristo ci concede di stringerci
fra noi con mutuo amore e, legate
le membra da un vincolo così soave, diveniamo
corpo di tanto Capo.
S. Agostino, Trat. su Giov. 65, 3
Riferirono alla comunità tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
At 14,21-27 SALMO RESPONSORIALE
R/. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Sal 144 SECONDA LETTURA
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.
Ap 21,1-5 CANTO AL VANGELO
(Gv 13,34) VANGELO
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
Gv 13,31-35 PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO
L’unità della fede dei credenti in Cristo
glorifica l’insegnamento del Figlio di Dio,
perché nasce dal riconoscimento di Gesù
come l’unico Maestro e Signore
che trasmette agli uomini la parola del Padre.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 6, 59-70
Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. (vv. 68-69)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 10, 1-39
Voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. (vv. 26-27)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 15, 1-11
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. (v. 10)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 23, 1-11
E non fatevi chiamare ‘maestri’, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. (v. 10)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 28, 16-20
Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato”. (vv. 18-20a)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 1, 10-31
Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d’intenti. (v. 10)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 4, 1-5, 2
Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto … un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. (vv. 1. 5)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI FILIPPESI, CAP. 2, 1-17
Rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti … Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù. (vv. 2. 5)
COMMENTO PATRISTICO
S. ZENONE
dal Discorso I, 36, 9
O carità, quanto sei pia, quanto sei ricca, quanto sei potente! Nulla possiede chi non possiede te. Tu sei stata capace di mutare Dio in uomo. Tu, dopo averlo ridotto entro limiti umani per qualche tempo l’hai fatto peregrinare lontano dall’immensità della sua potenza sovrana. Tu per nove mesi l’hai relegato in un carcere verginale. Tu hai reintegrato Eva in Maria. Tu in Cristo hai rinnovato Adamo. Tu al mondo, ormai perduto, hai procurato la croce santa per la sua salvezza. Tu, insegnando a morire a Dio, hai debellato la morte. È tuo merito che, quando Dio, Figlio di Dio onnipotente, viene ucciso dagli uomini, nessuno d’entrambi si adiri.
Tu hai l’anima del popolo celeste, in quanto assicuri la pace, custodisci la fede, abbracci l’innocenza, coltivi la verità, ami la pazienza, additi la speranza. Tu, per la comune natura, rendi uomini diversi per costumi, età, potere, un solo spirito e un solo corpo.
Tu permetti che nessun tormento, nessun nuovo genere di morte, nessuna ricompensa, nessuna amicizia, nessun vincolo d’affetto – senza dubbio piú temibile d’ogni carnefice per lo strazio provocato dalla tenerezza – distolgano i gloriosi martiri dal confessare il nome cristiano.
Tu sei lieta di esser nuda per vestire chi è nudo. Se un povero affamato mangia il tuo pane, la fame diventa per te sazietà. La tua ricchezza consiste nel possedere tutto ciò che possiedi per soccorrere i bisognosi.
Tu sola non sai essere pregata: Tu prontamente trai in salvo gli oppressi, in qualunque angustia si trovino, anche a prezzo della vita. Tu sei l’occhio dei ciechi. Tu sei il piede degli zoppi. Tu sei per le vedove validissimo scudo. Tu per i pupilli sei padre migliore d’entrambi i genitori. Compassione o gioia non consentono che i tuoi occhi rimangano mai senza lacrime. Tu ami talmente i tuoi nemici, che nessuno riesce a distinguere quale differenza sia per te tra loro e i tuoi cari.
Tu, lo affermo, unisci ciò che è celeste all’umano, l’umano al celeste. Tu custodisci i divini misteri. Tu nel Padre comandi, Tu nel Figlio obbedisci a te stessa, Tu esulti nello Spirito Santo. Tu, pur essendo una in tre, non sei in alcun modo divisa, non ti lasci turbare dalle interpretazioni maligne della curiosità umana. Dalla fonte del Padre ti riversi interamente nel Figlio, e tuttavia, pur riversandoti tutta, non vieni meno. Giustamente ti chiamano Dio, perché sola governi la potenza della Trinità.