Levare il capo vuol dire innalzare le menti
alla felicità della patria celeste. Coloro,
dunque, che amano Dio, sono invitati a
rallegrarsi per la fine del mondo, perché
presto incontreranno colui che amano,
mentre se ne va ciò che essi non hanno amato.
S. Gregorio Magno, Omelia 1, 3
Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.
Ger 33,14-16 SALMO RESPONSORIALE
Sal 24 SECONDA LETTURA
Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.
1Ts 3,12-4,2 CANTO AL VANGELO
(Sal 84,8) VANGELO
La vostra liberazione è vicina.
Lc 21,25-28.34-36 PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO
Per quanti hanno accolto il Verbo di Dio
e da esso sono stati generati,
c’è una speranza piena di pace
e una fiduciosa attesa della liberazione vicina.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 1, 1-18
A quanti … l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. (vv. 12-13)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 5, 1-11
Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. (vv. 1-2)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 8, 1-17
Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: “Abbà, Padre!”. (v. 15)
DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO A TIMOTEO, CAP. 4, 1-8
Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. (v. 8)
DALLA LETTERA AGLI EBREI, CAP. 10, 19-39
Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso. (v. 23)
DALLA PRIMA LETTERA DI S. GIOVANNI APOSTOLO, CAP. 4, 7-21
Per questo l’amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. (v. 17)
SALMO 23 (22)
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. (v. 4)
SALMO 91 (90)
Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome. (v. 14)
COMMENTO PATRISTICO
S. AGOSTINO
Dai Trattati sulla prima lettera di Giovanni 2, 10
Il mondo passa, come passano i suoi desideri; ma chi avrà fatto la volontà di Dio, resterà in eterno (1 Gv 2, 16) come Dio stesso rimane in eterno. Perché non dovrei amare ciò che Dio ha fatto? Ebbene scegli: vuoi amare le cose temporali ed esser travolto dal tempo insieme con esse? Non preferirai forse odiare il mondo e vivere in eterno con Dio? La corrente delle cose temporali ci trascina dietro di sé: ma il Signore nostro Gesù Cristo nacque come un albero presso le acque di un fiume. Egli assunse la carne, morì, risorse, ascese al cielo. Volle in questo modo mettere le sue radici presso il fiume delle cose temporali.
Tu sei trascinato con violenza dalla forza della corrente? Attaccati al legno. Ti travolge l’amore del mondo? Stringiti a Cristo. Per te egli è comparso nel tempo, proprio perché tu divenissi eterno.
Anch’egli si è sottomesso al tempo, ma per restare eterno.
Si è inserito nel tempo, ma senza staccarsi dall’eternità. Tu invece sei nato nel tempo, e sei diventato schiavo del tempo a causa del peccato. Tu dunque sei diventato schiavo del tempo a causa del peccato; egli invece si è sottomesso al tempo, per esercitare la misericordia nel perdono dei peccati.
Quale differenza tra il reo e chi è venuto in carcere per visitarlo anche se queste due persone rimangono insieme nel carcere! Uno venne un giorno a visitare l’amico ed ambedue sembravano dei carcerati. Ma grande è la differenza che passa tra di loro, che rimangono assai diversi. II processo imminente riempie di angoscia il primo, mentre un senso di umanità ha guidato il secondo. Così nella nostra condizione mortale: noi eravamo in carcere a causa di un reato ed egli, mosso da misericordia, è sceso fino a noi; è venuto a trovare, in veste di redentore, chi era prigioniero. Non è venuto come aguzzino. Il Signore ha versato per noi il suo sangue, ci ha redento, ha rinverdito la nostra speranza. Mentre portiamo ancora con noi la carne mortale, possiamo pensare che certamente possederemo l’immortalità futura; mentre ancora siamo sballottati dai flutti del mare, già gettiamo verso terra l’ancora della speranza. Ma non dobbiamo amare il mondo e le cose del mondo. Esse sono: le cupidigie carnali, la cupidigia degli occhi, l’ambizione degli onori mondani. Sono tre realtà di fronte alle quali nessuno dica: non è opera di Dio tutto ciò che è nel mondo? Non sono opera di Dio il cielo, la terra, il mare, il sole, la luna, le stelle, ornamento dei cieli? Ed i pesci non sono l’ornamento del mare? Così dicasi per la terra degli animali, degli alberi, degli uccelli. Queste realtà sono nel mondo e le ha fatte il Signore. Perché allora non dovrei amare ciò che Dio ha fatto? Lo Spirito del Signore ti aiuti a vedere realmente queste cose buone; ma guai a te se amerai le creature ed abbandonerai il Creatore. Queste cose ti appaiono belle ma quanto più bello sarà l’autore della loro bellezza? Cercate di comprendermi, fratelli carissimi. I paragoni possono servire ad istruirvi, onde Satana non vi tragga in inganno, mettendovi davanti questa obiezione.