Il 7 ottobre 2017, data certamente non casuale in cui ricorre l’anniversario della battaglia di Lepanto in cui l’Europa cristiana fermò l’avanzata islamica, alcuni dei più importanti intellettuali europei – tra i quali il filosofo britannico Roger Scruton, l’ex ministro polacco dell’Istruzione Ryszard Legutko e lo studioso tedesco Robert Spaemann – hanno firmato la cosiddetta “Dichiarazione di Parigi” che prende il nome dalla città in cui un gruppo di studiosi e intellettuali conservatori si è incontrato nel maggio 2017 per discutere riguardo il preoccupante stato di salute della politica, della società e della cultura europea, sempre più afflitte dall’attuale processo di secolarizzazione e dal logorante morbo del relativismo etico.
Riproponiamo questo testo, grazie a una segnalazione del prof. Leonardo Allodi dell’Università di Bologna). Il testo, forse non molto conosciuto ed estremamente interessante, si rifà esplicitamente a ciò che oggi è tranquillamente negato e/o combattuto: le sue radici cristiane, spirituali, culturali e politiche, a cui sappiamo bene, il monachesimo ha dato un’impronta perenne.
La Dichiarazione è pubblicata dal sito:
https://thetrueeurope.eu/uneuropa-in-cui-possiamo-credere/
www.corrispondenzaromana.it/la-dichiarazione-parigi-futuro-delleuropa/