Sperate in Dio, popoli di ogni luogo,
aprite al suo cospetto il vostro cuore;
egli è il nostro rifugio.
Sal 61 (62), 9
LETTURA
Ascolta le nostre suppliche non per la nostra giustizia, ma per la tua grande misericordia. Ascolta e perdona.
Dn 9, 15-19
Lettura del profeta Daniele
In quei giorni. Daniele pregò il Signore dicendo: «Signore, nostro Dio, che hai fatto uscire il tuo popolo dall’Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome qual è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi. Signore, secondo la tua giustizia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l’iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso tutti i nostri vicini.
Ora ascolta, nostro Dio, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fa’ risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è devastato. Porgi l’orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre distruzioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Noi presentiamo le nostre suppliche davanti a te, confidando non sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia.
Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo».
SALMO RESPONSORIALE
R/. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Sal 106 (107), 1-3. 6-8a. 42-43
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Lo dicano quelli che il Signore ha riscattato,
che ha riscattato dalla mano dell’oppressore
e ha radunato da terre diverse. R/.
Nell’angustia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angosce.
Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.
Ringrazino il Signore per il suo amore. R/.
Vedano i giusti e ne gioiscano,
e ogni malvagio chiuda la bocca.
Chi è saggio osservi queste cose
e comprenderà l’amore del Signore. R/.
EPISTOLA
Gesù è venuto a salvare i peccatori, dei quali io sono il primo, e ha chiamato al ministero me che per l’innanzi fui bestemmiatore.
1 Tm 1, 12-17
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Fratelli, rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede, e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è degna di fede e di essere accolta da tutti: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Cristo Gesù ha voluto in me, per primo, dimostrare tutta quanta la sua magnanimità, e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli, incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
CANTO AL VANGELO
(Cfr. 1 Gv 4, 10)
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha amati per primo
e ha mandato il suo Figlio a liberarci dai nostri peccati.
Alleluia.
VANGELO
La chiamata di Levi, il pubblicano.
Mc 2, 13-17
Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Il Signore Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
PREGHIERA DEI FEDELI
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A Dio, venuto a placare le tempeste della vita e a liberarci da ogni male, rivolgiamo la nostra supplica.
Diciamo: Ascoltaci, Padre buono.
– Il tuo Spirito sia sui ministeri del sacramento della riconciliazione perché esprimano la tua clemente misericordia verso i peccatori: preghiamo. R.
– Donaci una contrizione sincera, umile e fiduciosa nel tuo perdono: preghiamo. R.
– Fa’ che non presumiamo mai di essere giusti e non giudichiamo i fratelli: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Dai Discorsi (Disc. 80, 1, 4: PL 38, 495-496)
Cristo è venuto per i malati, ha trovato tutti malati. Nessuno s’illuda di essere sano, se non vuol essere abbandonato dal medico. Ha trovato tutti malati. È un’affermazione dell’apostolo: Poiché tutti hanno peccato e hanno bisogno della gloria di Dio (Rm 3, 23). Vi furono due specie di malati.
La prima era quella di coloro che andavano dal medico, si univano a Cristo, lo ascoltavano, lo onoravano, lo seguivano, si convertivano. Egli accoglieva tutti senza alcun fastidio per guarirli, poiché guariva gratuitamente.
Essi furono pieni di gioia. L’altra specie di malati, poi, era di coloro che avevano già perduto la ragione in seguito alla malattia della loro iniquità e non sapevano di essere malati; lo oltraggiarono, perché accoglieva i malati e perciò dissero ai suoi discepoli: Ecco che razza di maestro è il vostro, che mangia con i peccatori e con i pubblicani (Mt 9, 11).
Ed egli che sapeva che cosa erano e chi erano, rispose loro: Non hanno bisogno del medico i sani, ma i malati (Mt 9, 12). E mostrò loro chi erano i sani e chi i malati. Non sono venuto – disse – a chiamare i giusti, ma i peccatori (Mt 9, 13). Se tutti sono sani, perché mai un sì gran medico è disceso dal cielo? Per qual motivo ci procurò una medicina confezionata non nella propria farmacia, ma costituita del suo sangue? Quella specie dunque di ammalati che soffrivano d’una malattia più benigna e si accorgevano di essere ammalati, si stringevano attorno al medico, per essere guariti. Quelli invece che erano malati d’un male più pericoloso, oltraggiavano il medico e calunniavano i malati. Alla fine dove giunse la loro pazzia furiosa? Ad arrestare, legare, flagellare, coronare di spine, appendere al legno, uccidere sulla croce il medico. Perché ti stupisci? Il malato uccise il medico, ma il medico ucciso guarì quel pazzo furioso.
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