PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – A

Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso
e tu, o Dio, hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni i nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

LETTURA
Nella tua misericordia verso di noi tutta la terra riconosca che sei il nostro Dio.
Bar 1, 15a; 2, 9-15a
SALMO RESPONSORIALE
R/. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Sal 105 (106), 6-8. 43-45. 47-48b
EPISTOLA
In Cristo siamo liberati dalla legge per non essere più adulteri, ma appartenere a lui.
Rm 7, 1-6a
CANTO AL VANGELO
(Mt 5, 7)
VANGELO
L’adultera.
Gv 8, 1-11
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

SANT’AMBROGIO
Dalle «Lettere»

Osserva i misteri di Dio e la clemenza di Cristo

Gli scribi e i farisei avevano condotto al Signore Gesù un’adultera con questo tranello: se l’avesse assolta sarebbe sembrato non tenere in nessun conto la legge; se invece l’avesse condannata, avrebbe tradito la sua missione, essendo venuto per rimettere i peccati di tutti. Perciò gliela presentarono dicendo: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mose, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu, che ne dici?» (Gv 8,4).

Mentre essi così dicevano, Gesù chinò il capo e si mise a scrivere in terra col dito. E poiché aspettavano la sua risposta, alzando il capo disse: «Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei» (Gv 8,7). Quale cosa è più divina di questa sentenza, che cioè punisca i peccati solo colui che è senza peccato? Come potresti sopportare che punisse i peccati degli altri chi difende i propri? Non si condanna da sé colui che condanna in altri ciò che egli stesso commette?

Questo disse Cristo, e intanto scriveva in terra. Che cosa? Forse così: «Tu osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio» (Mt 7,3). Scriveva in terra con quel dito con cui aveva scritto la legge. I peccatori «saranno scritti nella polvere» (Ger 7,13), i giusti in cielo, come disse ai discepoli: «Rallegratevi, perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10,20).

Udita quella parola, andarono via uno dopo l’altro cominciando dai più anziani, e riflettevano dentro di sé. Rimase soltanto Gesù e la donna, là in mezzo. È ben detto che uscirono fuori coloro che non volevano essere con Cristo: fuori c’è la lettera, dentro i misteri. Coloro che vivevano all’ombra della legge senza poter vedere il sole dì giustizia, nelle sacre letture andavano dietro a cose paragonabili più alle foglie degli alberi che al frutto. Finalmente, andati via quelli, rimase solo Gesù e la donna là in mezzo. Gesù resta solo per condonare il peccato, come egli aveva detto: «Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo» (Gv 16,32): non venne un intermediario e neppure un angelo, ma è il Signore stesso che salva il suo popolo. Resta solo, perché nessun uomo può avere in comune con Cristo il potere di rimettere i peccati. Questo potere è solo di Cristo, che portò il peccato del mondo. E meritò di essere assolta la donna che, mentre i giudei se ne andavano, rimase sola con Gesù.

Gesù, alzando il capo, disse alla donna: «Dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,10-11).

Ammira i divini misteri e la clemenza di Cristo. Quando la donna viene accusata, Cristo china il capo, ma lo alza quando scompare l’accusatore: egli infatti non vuole condannare nessuno ma assolvere tutti. Che significa dunque: «Va’ e non peccare più?» Questo: poiché Cristo ti ha redento, la grazia corregga ciò che la pena non potrebbe emendare, ma solo piegare.

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e perdoni nostri peccati.
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