Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso
e tu, o Dio, hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni i nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2
LETTURA
Nella tua misericordia verso di noi tutta la terra riconosca che sei il nostro Dio.
Bar 1, 15a; 2, 9-15a
Lettura del profeta Baruc.
Direte in quei giorni: «Il Signore ha vegliato su questi mali e li ha mandati sopra di noi, poiché egli è giusto in tutte le opere che ci ha comandato, mentre noi non abbiamo dato ascolto alla sua voce, camminando secondo i decreti che aveva posto davanti al nostro volto.
Ora, Signore, Dio d’Israele, che hai fatto uscire il tuo popolo dall’Egitto con mano forte, con segni e prodigi, con grande potenza e braccio possente e ti sei fatto un nome, qual è oggi, noi abbiamo peccato, siamo stati empi, siamo stati ingiusti, Signore, nostro Dio, verso tutti i tuoi comandamenti. Allontana da noi la tua collera, perché siamo rimasti pochi in mezzo alle nazioni fra le quali tu ci hai dispersi. Ascolta, Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci per il tuo amore e facci trovare grazia davanti a coloro che ci hanno deportati, perché tutta la terra sappia che tu sei il Signore, nostro Dio».
SALMO RESPONSORIALE
R/. Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.
Sal 105 (106), 6-8. 43-45. 47-48b
Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie. R/.
Non si ricordarono della grandezza del tuo amore
e si ribellarono presso il mare, presso il Mar Rosso.
Ma Dio li salvò per il suo nome,
per far conoscere la sua potenza. R/.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe;
ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. R/.
Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Salvaci, Signore Dio nostro, radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo. R/.
EPISTOLA
In Cristo siamo liberati dalla legge per non essere più adulteri, ma appartenere a lui.
Rm 7, 1-6a
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
O forse ignorate, fratelli – parlo a gente che conosce la legge – che la legge ha potere sull’uomo solo per il tempo in cui egli vive? La donna sposata, infatti, per legge è legata al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è liberata dalla legge che la lega al marito. Ella sarà dunque considerata adultera se passa a un altro uomo mentre il marito vive; ma se il marito muore ella è libera dalla legge, tanto che non è più adultera se passa a un altro uomo. Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla Legge per appartenere a un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio. Quando infatti eravamo nella debolezza della carne, le passioni peccaminose, stimolate dalla Legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portare frutti per la morte. Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo.
CANTO AL VANGELO
(Mt 5, 7)
Alleluia, alleluia.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Alleluia.
VANGELO
L’adultera.
Gv 8, 1-11
Lettura del Vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo. Il Signore Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi
Fratelli e sorelle, con animo lieto e riconoscente, presentiamo le nostre umili preghiere al Padre che, offrendoci il suo perdono, ci invita a essere testimoni del suo amore che salva.
Preghiamo insieme dicendo: Nella tua clemenza ascoltaci, Signore.
– Per la Chiesa, perché, conducendo a Cristo quanti sono abbandonati e oppressi, si manifesti sempre più come luogo dell’accoglienza fraterna, della riconciliazione e del perdono: preghiamo. R.
– Per gli uomini e le donne che si sentono disorientati dal mondo, perché, in Dio e nella sua promessa di redenzione, trovino consolazione e nuova speranza: preghiamo. R.
– Per ciascuno di noi, perché, riconoscendosi amato dal Signore, sappia portare in ogni ambiente di vita la luce della sua Parola, fonte di gioia e salvezza: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
SANT’AMBROGIO
Dalle «Lettere»
Osserva i misteri di Dio e la clemenza di Cristo
Gli scribi e i farisei avevano condotto al Signore Gesù un’adultera con questo tranello: se l’avesse assolta sarebbe sembrato non tenere in nessun conto la legge; se invece l’avesse condannata, avrebbe tradito la sua missione, essendo venuto per rimettere i peccati di tutti. Perciò gliela presentarono dicendo: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mose, nella legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu, che ne dici?» (Gv 8,4).
Mentre essi così dicevano, Gesù chinò il capo e si mise a scrivere in terra col dito. E poiché aspettavano la sua risposta, alzando il capo disse: «Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei» (Gv 8,7). Quale cosa è più divina di questa sentenza, che cioè punisca i peccati solo colui che è senza peccato? Come potresti sopportare che punisse i peccati degli altri chi difende i propri? Non si condanna da sé colui che condanna in altri ciò che egli stesso commette?
Questo disse Cristo, e intanto scriveva in terra. Che cosa? Forse così: «Tu osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio» (Mt 7,3). Scriveva in terra con quel dito con cui aveva scritto la legge. I peccatori «saranno scritti nella polvere» (Ger 7,13), i giusti in cielo, come disse ai discepoli: «Rallegratevi, perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10,20).
Udita quella parola, andarono via uno dopo l’altro cominciando dai più anziani, e riflettevano dentro di sé. Rimase soltanto Gesù e la donna, là in mezzo. È ben detto che uscirono fuori coloro che non volevano essere con Cristo: fuori c’è la lettera, dentro i misteri. Coloro che vivevano all’ombra della legge senza poter vedere il sole dì giustizia, nelle sacre letture andavano dietro a cose paragonabili più alle foglie degli alberi che al frutto. Finalmente, andati via quelli, rimase solo Gesù e la donna là in mezzo. Gesù resta solo per condonare il peccato, come egli aveva detto: «Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo» (Gv 16,32): non venne un intermediario e neppure un angelo, ma è il Signore stesso che salva il suo popolo. Resta solo, perché nessun uomo può avere in comune con Cristo il potere di rimettere i peccati. Questo potere è solo di Cristo, che portò il peccato del mondo. E meritò di essere assolta la donna che, mentre i giudei se ne andavano, rimase sola con Gesù.
Gesù, alzando il capo, disse alla donna: «Dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8,10-11).
Ammira i divini misteri e la clemenza di Cristo. Quando la donna viene accusata, Cristo china il capo, ma lo alza quando scompare l’accusatore: egli infatti non vuole condannare nessuno ma assolvere tutti. Che significa dunque: «Va’ e non peccare più?» Questo: poiché Cristo ti ha redento, la grazia corregga ciò che la pena non potrebbe emendare, ma solo piegare.
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