In fine settimana dell’Unità condividiamo una presentazione, o meglio una ricapitolazione del tema fatta dopo un Vespro ecumenico di conclusione della Settimana dell’Unità , di sr. Patrizia Girolami che i lettori di Vita Nostra già conoscono.
Ci siamo incontrati anche quest’anno per pregare insieme questo Vespro, in questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, e possiamo dire che ormai è un appuntamento! Questa volta ci siamo incontrati al termine della Settimana e, allora, questo breve momento di riflessione e di condivisione che accompagna la preghiera può essere l’occasione per riflettere sul tema che ci è proposto quest’anno per questa Settimana che volge al suo termine e per raccogliere il messaggio che ci è consegnato, in modo da poterlo portare con noi e da farne un piccolo seme di comunione nel nostro quotidiano.
Anche perché mi è sembrato che il libretto preparato per l’Ottavario di preghiera di quest’anno, diversamente dai percorsi forse più elaborati e meno evidenti a prima vista degli anni precedenti, ci consegni un’esperienza viva di cammino ecumenico di cui far tesoro, per costruire anche noi, sia pure in contesti diversi, spazi e gesti di comunione, come ci invita a fare Papa Francesco soprattutto in questo anno giubilare della misericordia.
Vorrei, perciò, partire semplicemente dal tema di questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per accennare, poi, brevemente, alla realtà ecclesiale che ce lo propone, le comunità cristiane di Lettonia, e all’esperienza reale e concreta che ci è comunicata attraverso l’itinerario biblico che ha scandito la riflessione di questa settimana, per lasciarci, infine, con i tre simboli che sintetizzano il percorso tematico e che, imprimendosi nella memoria per la loro forza evocativa, possono accompagnarci nel nostro cammino.
- Tema: 1 Pt 2,9-10
Il tema è una citazione dalla 1 lettera di Pietro: “Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” – che ci dà subito la prospettiva di fondo: l’unità si costruisce quando insieme accogliamo l’invito del Signore ad essere testimoni della bellezza e grandezza della nostra fede; quando viviamo nel contesto del nostro tempo, con le sfide che esso propone, la realtà della nostra fede. Ma si potrebbe dire anche: l’unità si costruisce, perché questo è il solo unico compito a cui tutti insieme siamo chiamati dal Signore, essere suoi testimoni, annunciando in questo nostro tempo la novità, la bellezza, la forza umanizzante della sua Parola. È questa comune chiamata all’annuncio e alla testimonianza del Signore a costituire al tempo stesso il punto di partenza e d’arrivo del cammino di comunione e d’unità fra i cristiani.
Il recente Convegno ecclesiale nazionale di Firenze ci ha richiamato a un umanesimo della concretezza: possiamo dire, allo stesso modo, che la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno ci presenta e ci propone un ecumenismo del concreto, fatto di passi e gesti concreti d’incontro e di comunione che nascono dalla testimonianza del Vangelo, dal desiderio di vivere e di annunciare a tutti l’unica speranza affidabile che ci è stata data in dono. Come c’è un ecumenismo spirituale che deve abitare la nostra preghiera e il nostro cuore di cristiani, di cui è maestra la nostra Beata, sr. M. Gabriella dell’Unità, e su cui ci siamo soffermati soprattutto lo scorso anno, c’è anche un ecumenismo di piccoli segni concreti, che scaturisce pur sempre da quell’ecumenismo interiore, dello spirito, e che ci è messo dinanzi, come scuola di speranza e di comunione, nella Settimana di preghiera per l’unità di quest’anno. …