LETTURA
Lettura del profeta Daniele 7, 9-10. 13-14 Io continuavo a guardare, / quand’ecco furono collocati troni / e un vegliardo si assise. / La sua veste era candida come la neve / e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; / il suo trono era come vampe di fuoco / con le ruote come fuoco ardente. / Un fiume di fuoco scorreva / e usciva dinanzi a lui, / mille migliaia lo servivano / e diecimila miriadi lo assistevano. / La corte sedette e i libri furono aperti. / Guardando ancora nelle visioni notturne, / ecco venire con le nubi del cielo / uno simile a un figlio d’uomo; / giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. / Gli furono dati potere, gloria e regno; / tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: / il suo potere è un potere eterno, / che non finirà mai, / e il suo regno non sarà mai distrutto.
SALMO
Sal 109 (110) Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi».
Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici! R./
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato. R./
Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».
Il Signore è alla tua destra!
Sarà giudice fra le genti. R./
R. Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.
EPISTOLA
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 15, 20-26. 28 Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
CANTO AL VANGELO
(Cfr Ap 1, 8; 2, 25b) Alleluia, alleluia.
Io sono l’alfa e l’Omèga,
Colui che è, che era e che viene:
tenete saldo il dono della fede fino a quando verrò.
Alleluia.
VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 25, 31-46 In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi Preghiamo insieme e diciamo: Mostraci il tuo volto, Signore!
- Signore Dio, il potere che hai dato al tuo Figlio è eterno, non finirà mai e il suo regno non sarà mai distrutto. Ti affidiamo la Chiesa, che vive nello smarrimento della storia umana: il tuo Spirito alimenti la sua fiducia, conforti ogni sua debolezza, la colmi di gioia vera, la renda testimone di un’autentica carità: preghiamo. R.
- Signore Dio, tu vuoi essere tutto in tutti. Ti affidiamo il quotidiano scorrere delle nostre giornate. Il tuo Spirito ci aiuti a non escludere il tuo amore da ciò che noi facciamo, dalle scelte che operiamo, dalla verità delle nostre relazioni: preghiamo. R.
- Signore Dio, nel nostro mondo, presso le nostre case, nelle nostra stessa città, vi è chi ha fame e chi ha sete, c’è lo straniero e chi è nudo, c’è chi è malato e chi è in carcere. Il tuo Spirito sempre ci ricordi che Gesù è presente nei poveri, nei malati, negli ultimi della terra. Sono essi la sua vivente icona in mezzo a noi: preghiamo. R.
- Signore Dio, intorno a noi ci sono tanti piccoli: persone che non possono o non vogliono capire il Vangelo di Gesù. Ti affidiamo i catechisti e gli educatori, gli operatori delle attività caritative, gli impegnati nelle attività della Comunità parrocchiale. Il tuo Spirito ricordi sempre loro la gratuità dell’annuncio, la dolcezza dell’accoglienza, il dono illimitato che mai attende un contraccambio: preghiamo. R.
- Signore Dio, con gioia e speranza ascoltiamo la buona notizia: la morte, l’ultimo nemico sarà annientato per sempre. Ti affidiamo il pianto di tanti, che non hanno speranza davanti alla perdita dei loro cari. Il tuo Spirito ci suggerisca gesti e silenzi di prossimità che siano un eloquente e vero annuncio di speranza: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
CESARIO DI ARLES
Dai Discorsi, 26,5 ; SC 243, 89s
«Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il Regno»
Cristo, ossia la misericordia celeste, viene ogni giorno alla porta della tua casa: non soltanto spiritualmente alla porta della tua anima, ma pure materialmente proprio alla porta della tua casa. Ogni volta infatti che un povero si avvicina alla tua casa, senza dubbio viene Cristo. Egli infatti ha detto: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Non indurire dunque il tuo cuore; dona un po’ di soldi a Cristo, da cui desideri ricevere il Regno; dona un pezzo di pane a colui da cui speri di ricevere la vita; accoglilo nel tuo alloggio, affinché lui ti riceva nel suo paradiso; donagli l’elemosina affinché lui ti dia in cambio la vita eterna.
Quale audacia volere regnare in cielo con colui al quale rifiuti la tua elemosina in questo mondo! Se lo riceverai durante questo viaggio terreno, egli ti accoglierà nella felicità celeste; se lo disprezzerai qui, nella tua patria, egli distoglierà lo sguardo da te nella sua gloria. Dice un salmo: “Nella tua città, Signore, fai svanire la loro immagine” (Sal 72,20 Volg.); se, nella nostra città, cioè in questa vita, disprezziamo coloro che sono stati fatti a immagine di Dio (Gen 1,26), dobbiamo temere di essere respinti nella sua città eterna. Fate dunque misericordia quaggiù, … grazie alla vostra generosità, sentirete questa beata parola a voi rivolta: “venite, benedetti, ricevete in eredità il Regno”.
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