Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Tutto quanto è stato rigenerato in Cristo
fa parte del regno e non appartiene più al
mondo. E in questo modo che Dio ci ha
sottratti al potere delle tenebre e ci ha traferiti
nel regno del Figlio del suo amore.
S. Agostino, Tratt. sul vang. di Giov. 115, 2

PRIMA LETTURA
Il suo potere è un potere eterno.
Dn 7,13-14

 

Guardando nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.

SALMO RESPONSORIALE
Sal 92

 

Il Signore regna, si riveste di maestà:
si riveste il Signore, si cinge di forza. R/.
È stabile il mondo, non potrà vacillare.
Stabile è il tuo trono da sempre,
dall’eternità tu sei. R/.
Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!
La santità si addice alla tua casa
per la durata dei giorni, Signore. R/.

SECONDA LETTURA
Il sovrano dei re della terra ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio.
Ap 1,5-8

 

Gesù Cristo è il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: Io sono l’Alfa e l’Omèga, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!

CANTO AL VANGELO
(Mc 11,9.10)

VANGELO
Tu lo dici: io sono re.
Gv 18,33-37

 

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

PREGHIERA DEI FEDELI
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Preghiamo insieme e diciamo: Signore, re dell’universo, ascoltaci.

 

1. Per la Chiesa santa, cattolica e apostolica: porti a tutti l’annuncio del regno di Dio, facendo comprendere a ogni uomo il tempo in cui Dio vuole essere nostro padre, e ci invita a vivere come fratelli e sorelle, preghiamo.
2. Per coloro che ci governano: Dio pieghi le volontà ambiziose che cercano privilegi e ricchezze, e le guidi verso mete di giustizia, di pace e di solidarietà, preghiamo.
3. Per i cristiani che vivono in terre dilaniate dalla guerra e sono vittime di violenza e di odio: la fede li sostenga nella lotta per la libertà, preghiamo.
4. Per i fratelli e le sorelle che si sono addormentati nel Signore: possano celebrare la bontà e la gloria di Dio con gli angeli del cielo, preghiamo.
5. Per la nostra assemblea cristiana: Dio sia sempre il nostro sostegno e ci aiuti a metterci a sua disposizione per trasformare noi stessi e il mondo in cui viviamo, preghiamo.

O Padre, aiutaci a imitare, nella nostra vita, il modo di pensare e la vita di Gesù, nostro fratello e salvatore, perché ogni giorno possiamo far avanzare il suo regno ed aver parte della tua eredità nella vita eterna. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PERCORSO ESEGETICO

Il desiderio sincero
di conoscere il mistero d’Israele
è la via per giungere alla conoscenza
di Colui che lo guida.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 2, 1-12
Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo, (v. 2)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 7, 1-10
Egli merita che tu gli faccia questa grazia … perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga, (vv. 4b-5)

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 8, 26-40
Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. (v. 35)

SALMO 107 (106)
Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà la bontà del Signore, (v. 43)

DAL PRIMO LIBRO DEI RE, CAP. 10, 1-13
(Disse la regina di Saba a Salomone:) “Sia benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il Signore ti ha stabilitore perché tu eserciti il diritto e la giustizia”, (v. 9)

DAL SECONDO LIBRO DEI RE, CAP. 5, 1-19
Ebbene, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele, (v. 15)

DAL LIBRO DI RUT, CAP. 1-2
Hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. Il Signore ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore, Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti, (vv. 2, 11b-12)

COMMENTO PATRISTICO

S. CIRILLO DI ALESSANDRIA
Dal Commento al vangelo di Giovanni XII

Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, le mie guardie avrebbero combattuto perché io non fossi consegnato ai Giudei: ma no, il mio regno non è di questo mondo. Liberò dalla paura Pilato al quale era stato affidato il compito di custodire il dominio di Cesare. Credeva, infatti, che Cristo alimentasse un’insurrezione secondo il nostro modo di agire, anche perché lo andavano dicendo i Giudei. A questo accennavano quando dicevano: Se non fosse un malfattore, non te lo avremmo condotto, affermando che il crimine era la congiura. Fingevano di voler essere, a tal punto, benevoli verso i Romani da non usare neppure la parola insurrezione. Dicono pertanto che l’hanno condotto perché sconti la pena per questo delitto.

Ma Cristo, rispondendo a queste accuse, non negò, in verità, d’essere re (doveva, infatti, dire la verità), ma dimostra apertamente di non essere nemico del regno di Cesare, quando dice che il suo regno non è di questa terra ma di comandare cielo e terra, e cose ancora più grandi, come si addice a Dio. E quale prova adduce per dimostrarlo, o come smonta il sospetto di aspirare al regno? Per il fatto cioè che non si è servito mai di guardie o di gente che lo difendesse, e non solo per non perdere il regno, ma neppure per evitare il pericolo che incombeva su di lui, sia da parte dei Giudei sia da parte di Cesare che deteneva il dominio sui Giudei. Dissolte, dunque, con una così chiara dimostrazione, le calunnie dei Giudei, sembra che sia ingiustificabile l’audacia commessa da Pilato nei confronti di Cristo. Sebbene, infatti, nessuno lo costringesse, sebbene nessun motivo lo portasse a questo, offre la morte della sua anima alla passione dei Giudei, e divide con loro il delitto dell’uccisione di Cristo. Dicendo Cristo che il suo regno non è di questo mondo, libera Pilato non solo dalla paura e dal sospetto d’una insurrezione, ma lo persuade a pensare di lui qualcosa di grande, e offre, con la difesa, in certo modo, la primizia della catechesi.

… Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re. Io per questo sono nato, e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce”. Gli dice Pilato: “Che cosa è la verità?”. Non nega la gloria del suo regno, e non riceve la conferma del fatto dalle sole parole di Pilato: è, infatti, re, in quanto Dio, sebbene forse qualcuno non lo voglia: ma mostrò, di nuovo, la forza della verità che costrinse Pilato, anche se non lo voleva, a confessare la sua gloria. L’hai detto tu, dice, che io sono re. Per questo, dice d’essere venuto nel mondo, per dare testimonianza alla verità, cioè, per dimostrare, dopo aver tolta dal mondo la menzogna, e travolta la tirannide del diavolo, che su tutte le cose regna la verità, cioè, quella natura veramente e, per natura sua, regina, che ha il dominio in cielo, in terra e, in una parola su tutte le creature, un dominio non conquistato con la violenza, né avuto da fuori, ma inerente alla sua essenza e natura.

Poi, affinché Cristo dimostrasse che non gli era nascosto l’animo di Pilato, duro e incline a voler pensare rettamente, aggiunge opportunamente: Chiunque è per la verità ascolta la mia voce. Infatti, la parola della verità è gradita a quelli che l’hanno conosciuta e l’amano, ma non è così per quelli che non sono tali. Perciò il profeta Isaia diceva ad alcuni: Se non crederete non capirete (Is 7, 9). E Pilato, confermando che ciò era vero, disse: Che cosa è la verità?.

Come, infatti, quelli che non hanno la vista, e non hanno nessuna percezione visiva, rimangono perfettamente indifferenti, almeno per quanto riguarda il senso del colore, sia che sia loro offerto l’oro, sia che sia loro mostrata una pietra splendida e preziosa – essi non ammirano neppure lo splendore del sole, giacché non sono presi da nessuna sensazione, e non possono giovarsi di nessuna di queste cose – così, quelli che hanno la mente offuscata vedono in modo deformato la verità, sebbene essa offra uno splendore spirituale e divino alle anime di quelli che la vedono.

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