In Memoria di Benedetto XVI
“Benedetto XVI ha dato la sua vita alla Chiesa in ogni momento della sua vita”, afferma Madre Marta, superiora della comunità trappista di Roma. Nniszka, che ha prestato servizio in Indonesia per molti anni, deve molto al papa anziano ed è per questo che oggi è venuta a salutarlo per l’ultima volta. Per lei è un martire che ha dato la vita per la Chiesa.
Krzysztof Dudek SJ – Vaticano
«Da quando l’ho incontrato nel 1995, è stato un maestro per me. Erano gli anni in cui non esisteva una teologia di cui ci si potesse fidare che fosse giusta. Quando ho incontrato il cardinale Raztinger, ho letto tutti i suoi libri e ho fatto del mio meglio per farli conoscere. Sono stata badessa in Indonesia e ho insegnato alla comunità la liturgia, Cristo, tutto, usando la sua teologia. Se ho avuto un momento difficile, andavo a leggere un brano dei suoi testi e ho sempre riscoperto la bellezza, la forza, la pace, la gioia di essere uniti a Cristo, con Lui e per Lui. Penso che molte suore e monaci abbiano avuto questa esperienza. Dicevamo tra di noi che era il papa dei monaci. Ha dato la sua vita alla Chiesa, in ogni momento della sua vita. È un martire perché testimone che, soffrendo per la Chiesa, ci ha tenuti uniti, ed ora è entrato nella gloria del cielo. Egli ha ricevuto la pienezza della grazia dello Spirito Santo e noi preghiamo perché per mezzo di lui lo Spirito scenda sulla Chiesa che ha amato e per la quale ha donato se stesso. È stato crocifisso fino alla fine».