Ne 8,2-4.5-6.8-10 – Sl 18 – 1Cor 12,12-31- Lc 1,1-4;4, 14-21
Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato come «uomo agli uomini», «parla le parole di Dio» (Gv 3,34) e porta a compimento l’opera di salvezza affidatagli dal Padre (DV 4).
Queste tre letture ci mostrano un esercizio di Lectio che mette in moto la totalità della persona umana nell’esercizio dei sensi spirituali, la totalità della persona umana nella sua composizione corporeo-spirituale, nella sua composizione personale e comunitaria, nella sua condizione storica ed eterna.
Prima lettura: lectio divina dell’Antica alleanza: esito compunzione e banchetto: tutti tendono gli orecchi (UDITO)
Vangelo: Lectio divina della Nuova Alleanza esito: rifiuto nella sinagoga, gli occhi di tutti stanno fissi. Atenazein: (VISTA)
Il salmo sintetizza nel dono della Legge l’At e l’NT
Seconda lettura: l’esito dell’alleanza accolta: l’unità del corpo di Cristo che è la Chiesa: mangiare e bere il suo corpo (GUSTO)
Lectio ecclesiale: Ne 8,1-12 descrive la mattinata del primo giorno del settimo mese, che era il primo dell’anno, secondo un calendario che iniziava in autunno. Tutto il popolo si riunisce in assemblea e invita Esdra a portare il libro della Torah di Mosè, infatti egli era esperto della legge ed era appunto venuto a Gerusalemme per farla conoscere (Esd 7,6.10.14.25-26) La lettura avviene in una piazza, alla presenza di leviti che spiegano il significato di ciò che viene letto… Gli ascoltatori reagiscono col pianto alla lettura della Torah, ma vengono invitati ad andare a casa e a far festa. La lettura della Torah in questo quadro è un evento fondante il successivo culto sinagogale e di conseguenza anche la liturgia della parola nel culto cristiano (CLAUDIO BALZARETTI, Neemia 8: una comunità che legge, 75-88, in PSV n. 43 La Scrittura secondo le Scritture, gennaio giugno 2001, EDB)
Questa prima lettura ci pone davanti all’esperienza della lectio ecclesiale: lettura attenta, tutti “tendono le orecchie” alla Parola, spiegata a brani distinti, dunque i ministri della parola porgono la parola e ne offrono il senso. La lettura genera immediata contrizione (pianto) ma proprio per questo viene recuperata in un annuncio di gioia: è un giorno santo!
Neemia (il consolatore) è colui che narra la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. È un popolo di deportati che legge le parole dell’alleanza: significa aprire nuovamente i l cuore alla speranza, riconoscere la propria identità originaria e rimettersi in cammino per compierla, per questo il popolo piange ed è nella gioia, piange perché esce dall’esperienza del dolore che non può non sentirsi più vivo in confronto con la parola di consolazione, è nella gioia perché questa parola risuona ancora.
Il “Mangiare e bere nella gioia” è l’esito dell’alleanza rinnovata: banchetto di alleanza
Il salmo 18 salmo della Legge ne canta lo splendore, la perfezione l’affidabilità (ritroveremo questa parola, di affidabilità) nel vangelo.
Struttura del salmo 18, il salmo della legge
Questo salmo abbraccia nelle tre parti che lo costituiscono il dono della creazione, il dono della Legge e il mistero dell’uomo che chiamato ad essere il liturgo della creazione e il custode della legge scopre in sé il mistero dell’iniquità e chiede a Dio di liberarlo e di poter compiere la sua vocazione liturgica nel coro delle creature e del popolo di Dio’
2-5 creazione: le creature prendono voce e annunciano l’opera di Dio (cieli, firmamento, giorno e notte, terra e mondo, cioè spazio e tempo) il cielo rivela all’uomo il kosmos, l’ordine e la bellezza del creato
6-7 al centro la strofa del sole che con i l suo calore abbraccia tutto, come segno e simbolo di Cristo Sposo è il fattore unitario che abbraccia Legge, creazione e uomo. Il Sole non parla ma la sua azione riscaldante ripete il messaggio nel linguaggio della creazione
8-11 la legge rimedia al fallimento dell’uomo- sinonimi di Legge 6 volte il Nome di IHWH – sei aggettivi – sei verbi perché sei numero della incompletezza? Perché la Legge è perfetta…ma io no
12- 15 supplica: consapevole del fallimento e dei suoi vari peccati (consapevoli e no, le inavvertenze) l’uomo si volge a Dio … (segue)