M.F. Righi, Benedizione del nuovo Abate Dom Loris

23 febbraio: Monastero SS. Sacramento Frattocchie

La cornice della giornata di domenica 23, san Policarpo, giorno della benedizione di Padre Loris a Frattocchie, era una cornice di gloria e di luce splendente, discreta e bellissima: splendida l’alba quando siamo partite con Dom Guillaume alla guida io a Chiara e Maria Benedetta portandoci dietro il desiderio di tutte di partecipare a questo evento. Il sole sorgeva come un grande astro luminoso dietro il paesaggio collinoso della toscana prima e poi del Lazio, incurante dell’allerta nazionale coronavirus, ricoprendo ogni cosa di un manto di bellezza e di luce delicata. Ogni tanto isole di nebbia fitta facevano pensare a un rigurgito di nostalgia per la pianura padana, ma subito riprendeva la luce. Così pure nella strada del ritorno se all’andata il colore prevalente era l’oro e il celeste, al ritorno il cielo era una gloria di nuvole rosseggianti, una specie di incendio di pennellate di rosso con nuvole che copriva tutta la volta e che ci ha accompagnato fino quasi a casa.

Questa la cornice. Arrivate a Frattocchie Padre Cesare in portineria ci ha comunicato di non sapere nulla di non poter far nulla. E aveva ragione. Molto ammirate di questo santo abbandono ci siamo accorte di essere arrivate durante terza. Ma subito dopo Dom Loris ci è venuto incontro e ci ha posizionato in foresteria con lauta colazione. Poi è arrivata la macchina di Vitorchiano con M Rosaria Dom Jacques e Maria Pia e Sara… e poi a ruota Md. Luciana di Cortona che era a Casa Generalizia OCist e aveva potuto partecipare sabato alla messa di commemorazione di Mons. Giussani presieduta dal Card. Parolin con partecipazione di una folla di gente, poi P. Emanuele di Tre Fontane, poi la barba di Padre Lino con Lino incorporato e così pure la barba di Dom Ginepro con il proprietario accluso… E mi scuso già subito di non poter dire molti dei nomi dei partecipanti che o non ho potuto salutare o non conoscevo.

Nell’insieme: il Vescovo Mons. Marcello Semeraro, che ha presieduto la celebrazione, e per la stessa una quarantina di sacerdoti… Dom Loris credo abbia molto dato in ritiri e corsi ai sacerdoti e forse anche alle religiose, ce n‘erano di bianche, azzurre e nere, tra cui sr. Cecilia delle Benedettine di Santa Cecilia dove la nostra Valeria va a pernottare durante i seminari dell’ISSRA…, poi amici e parenti di Loris… In tutto il catering aveva preparato un pranzo per 110 persone, e prima del catering un aperitivo differenziato: monaci e monache all’interno del chiostro in una sala , e gli altri ospiti fuori.

La nostra Casa Generalizia era egregiamente rappresentata da Dom Timothy, dom Juan José , sr Marina di Humocaro, e i due studenti di Rawaseneng; si trovavano a celebrare lo stesso evento tre abati di Mont des Cats, Dom Guillaume nostro cappellano, Dom Jacques Cappellano di Vitorchiano e Dom Marc André attuale abate di Mont des Cats; poi c’era quel Samuel che era stato economo a Frattocchie per un certo numero di anni, c’era Dom Stefano abate di Chiaravalle e l’abate di Casamari.

E poi soprattutto i fratelli della comunità: un Dom Loris radioso, felice, semplice, al suo posto, il novizio Mario molto serio e compreso, poi Aldo, Marco, Gorg, Michele visibilmente fiero, e fr. Alberto con gli occhi lucidi e felice, e P. Riccardo, piegato quasi in quattro ma con gli occhi azzurri e un volto da bambino, e fra Ludovico che faceva gare di corsa con la sua poltroncina semovente, avanti e soprattutto indietro, e vira a destra e poi a sinistra… indietro e posteggio, e non parliamo di Padre José, che ormai appartiene a Frattocchie e Frattocchie appartiene a lui pago di vedere il frutto del suo lavoro, dom Gervasio non si è visto, con i suoi cento suonati, era stato poco bene la notte dunque era in infermeria,…

Entrando nel chiostro sono stata colta da una marea di ricordi e volti, P. Paolino, P. Lamberto che ho salutato poco prima che morisse, Dom Antonio ora cappellano a Blauvac, Dom Thomas ora abate di La Trappe e nostro P. Immediato, Dom Gonzalo in paradiso … le prime riunioni dei maestri quando eravamo letteralmente quattro (4) gatti, l’incontro per l’Associazione Nuova Citeaux con M. Rosaria di san Giacomo di Veglia, e si le riunioni dei maestri, ecco appunto le riunioni dei maestri, dove erano i maestri? mi guardavo intorno: ero direi l’unica del nostro gruppo… per questo vi scrivo, con la coscienza degli anni passati del lavoro fatto insieme dell’amicizia creata, della funzione ATTUALE di Loris come nostro (nostro???) segretario… Io a maggio non credo poterci essere, ma lui deve!!! Vero Loris?

E veniamo allo svolgimento: in chiesa c’era tutto il presbiterio occupato dai numerosi sacerdoti, arrivati in lenta processione al canto di Chiesa di Dio, popolo in festa dal coro di tutti guidato dalla Schola con la regia di Fr. Michele.

Poi è iniziata la Messa con il rito della benedizione. Ma vi siete accorti che la prima lettura era proprio adatta a uno che ha scritto e pubblicato Il profumo dello Sposo, santità nel quotidiano… commento al capitolo VI della Lumen Gentium sulla vocazione universale alla santità?

Anche se la lettura l’ho fatta io era del tutto e completamente sua! Poi le letture della domenica con le orazioni della benedizione, e la cerimonia … Interrogatorio, prostrazione in ginocchio ricevimento della Regola, dell’Anello del Pastorale, abbraccio…  prima a sacerdoti e superiori presenti e poi ai fratelli della comunità. Momento di commozione bello…

Ovvio, ho potuto rivivere la benedizione ricevuta cinque mesi fa … ma vivendola come uno spettacolo di festa di chiesa.

L’omelia del vescovo bella pensosa, meditativa e pacata.

Canto finale mariano, comunione , la chiesa, grande com’è, era piena…

Alla fine Dom Loris ha voluto dire due parole di ringraziamento ai presenti ai familiari e amici ai genitori in paradiso. Si è commosso insieme a tutti, ed è stato bellissimo e semplice. Tra i familiari un pro-nipotino piccolo un marmocchio di non so quanti mesi, da mangiarlo a baci tanto era bello..

Poi aperitivi differenziati: alcuni fuori e i monaci dentro, l’ora di sesta in chiesa in coro, e poi pranzo, buonissimo tutto, compreso il pane che era veramente speciale… antipasti misti, due primi, un secondo con verdure, torta spumante e caffè…

E poi la torta nel chiostro fuori… E’ stato buffissimo: il catering poco edotto delle nostre abitudini aveva sistemato una magnifica torta di panna per Loris PRIORE… “priore”?? somma desolazione… e il PRIORE è stato subito cancellato con una fila di biscotti ed è rimasto Loris con la spiegazione a voce del significato dell’inusuale parola “Abate”… Voce del verbo… generare.

Ecco, poi alla spicciolata qualcuno ha cominciato a salutare e a defilarsi, non ho salutato tutti quelli che avrei dovuto, ma amen … e adesso mi defilo e vi saluto tutti

In particolare Md. Maristella e le sorelle di via Bellotti: quando ho saputo della notizia del trasferimento non sono stata capace di dire nulla: qualsiasi milanese si sente defraudato da questa partenza, ma Dio colmerà questo vuoto speriamo con tante vocazioni!!

Un abbraccio riconoscente a tutti.

M. Francesca

 

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