Questa strada per Emmaus, sulla quale camminiamo, può divenire via di una purificazione e maturazione del nostro credere in Dio. Anche oggi possiamo entrare in colloquio con Gesù ascoltando la Sua Parola. Anche oggi, Egli spezza il pane per noi e dà Se stesso come il nostro Pane. (Benedetto XVI 6 aprile 2008)
Lc 24, 13-35
Nell’unico oggi del giorno di Pasqua ci sono due che vanno controcorrente… che si allontanano dal centro del mondo, dalla città della Pace per andar a riversare la loro delusione e sconsolatezza altrove.
Il capitolo 24 di Luca, il capitolo finale del suo vangelo raccoglie in sintesi i temi principali: il viaggio che ha Gerusalemme come meta finale, dove si svolgono gli eventi pasquali e da cui la chiesa riparte, l’interpretazione-letture delle Scritture (Lc 4 – Lc 24; Gesù si presenta come l’interprete autorizzato delle Scritture prima nella Sinagoga e poi con i due discepoli in fuga) l’oggi, il giorno in cui il disegno si compie.
Il capitolo è suddiviso in tre quadri principali e il nostro brano è quello centrale tra l’apparizione alle donne e la manifestazione agli apostoli prima dell’Ascensione-invio in missione. Forse questo racconto ha una funzione analoga a quella dell’incredulità di Tommaso: permettere che tutti quelli che sarebbero venuti dopo potessero riconoscersi ed entrare nella grande storia sacra della salvezza. A sua volta può esser suddiviso in quattro quadri:
- Lontano da Gerusalemme (lontano dalla città della Pace, nella regione della dissomiglianza) dialogo per via con il Divino Viandante
- Lectio divina guidata
- Eucarestia e fractio panis
- Ritorno a Gerusalemme.
- Lontano da Gerusalemme: Già il profeta Giona ci aveva provato, ad andar dalla parte opposta a quella indicata dal Signore. Ora i due non avevano forse un’indicazione altrettanto precisa, ma Gerusalemme era il luogo dove il Maestro era diretto, dove si erano consumati gli ultimi eventi, dove era stato sepolto, dove gli altri erano rimasti. Se ne vanno con il volto triste: letteralmente significa tristi nello sguardo: avevano una visione irrimediabilmente negativa di ciò che era avvenuto, non potevano vedere oltre la scorza degli eventi. E questa scorza da qualsiasi parte si guardasse era buia, come il loro volto.
Il Divino Pellegrino che si accosta loro ha l’arte del sorriso, sorriso che Luca prende per raccontare il fatto. Si avvicina e non lo riconoscono, La domanda che egli rivolge loro è piena di affettuosa ironia: “Che cosa? Che cosa è successo che Io non sappia? Vi prego tenetemi informato. Io non so…Vengo proprio ora dallo Sheol e sono diretto al seno del Padre”. Non mostra loro le ferite, è Lui a essere di fronte alla ferita d’incredulità e d’incomprensione dei suoi… Li interroga: Che cosa? E nell’antifona gregoriana la musica fa risaltare ponendola in note alte e come sospese : “Quae?” E lentamente riprende. E dissero…e cominciano a raccontare. E non si accorgono che nel raccontare narrano gli eventi con le parole che sono l’esatta formula del credo… C’è solo la buccia, manca il cuore perché sia un atto di fede, manca l’intelligenza perché sia una confessione. E’ un racconto sconsolato. I dettagli ci sono tutti. Ne manca solo l’intelligenza.
2. Lectio divina guidata: perciò il Verbo del padre prende la parola e comincia una Lectio Magistralis che è esegesi ed ermeneutica delle Scritture, non prima di averli rimproverati: Anoetoi, gente che non ha intelligenza, non ha mente, non ha pensiero. e bradeis, cioè lenti nel cuore, che è l’altro grande strumento di intelligenza. Giovanni alla tomba vuota aveva visto e creduto con lo sguardo del cuore. Questi due sembrano privi delle caratteristiche tipiche dell’umanità: intelligenza e cuore…, o meglio la loro intelligenza è cieca e il cuore lento… La spiegazione di Cristo cominciando da Mosè, e dai Profeti apre il significato delle Scritture in riferimento agli eventi da loro narrati: e questi s’illuminano, di una luce che non sanno ancora decifrare ma il loro cuore arde, brucia…
3. Nella comunione della Chiesa. Per questo, senza saperne bene il perché, Lo invitano, quasi lo costringono a fermarsi, a rimanere con loro, ma, ultima ironia, quando finalmente alla frazione del pane anche l’intelligenza arriva dove il cuore era già arrivato e lo riconoscono, e i loro occhi si aprono Egli scompare…Ma ormai il segno che ha lasciato è indelebile. Si aprirono loro gli occhi: nel paradiso fu l’effetto del peccato. Adesso è il segno della guarigione dai segni del peccato, lentezza di cuore e chiusura di mente. Ora sanno. Inizia la risurrezione: surgentes, con Cristo anche loro risorgono: a questo punto si alzano e riprendono il cammino all’inverso, per riunirsi agli Undici… sono stati ricostituiti nella loro umanità intelligente e amante e adesso si riuniscono alla comunione della Chiesa per poi perseverare con gli altri nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nella frazione del pane e nella preghiera.