La corona viene intesa come segno per l’entrata in uno stato permanente, per questo la corona della prima messa è paragonabile alla corona nuziale e alla corona per i defunti. Altre interpretazioni della corona per sacerdoti vedono in essa un segno della verginità. Una poesia della metà del 1800, piena di ammirazione, domanda: “Chi sei tu, giovane, con la corona di fiori che avvolge verginale il tuo giovane capo?”. Nella suddetta epoca, nelle diocesi bavaresi ed austriache, l’uso di una tale corona era molto frequente (primi indizi si trovano già attorno al 1530). È stata usata fino alla metà XX secolo. C’erano alcune variazioni nell’uso liturgico della corona. A volte era il sacerdote novello a portarla durante l’ingresso in chiesa (eventualmente era la madre a porre la corona sul capo di suo figlio sacerdote al portone della chiesa). Altre volte una ragazza – la “sposa della prima messa” – portava in processione la corona su un cuscino. Altre volte ancora il sacerdote novello la portava sul capo durante tutta la celebrazione della messa. Il modello della corona dipendeva dall’uso locale; si sono conservati esemplari d’esposizione del XIX secolo che il più delle volte sono alti c.a. 12 cm, fatti di filo metallico, di color verde, argenteo o aureo e decorati con fiori, spighe o grappoli artificiali, a seconda delle circostanze in cui li si portavano (per esempio per la seconda messa).
Cfr. Monika Kania, Geistliche Hochzeit (Würzburg 1997) 165-168.
Traduzione italiana dell’articolo originale pubblicato in tedesco l’8 giugno 2016 da P. Alkuin su:
http://cistercium.blogspot.com/2016/06/die-primizkrone-symbol-geistlicher.html