IV DOMENICA DI PASQUA

Annunziate con voce di gioia
che risuoni ai confini della terra:
«Il Signore ha liberato il suo popolo», alleluia.
Cfr. Is 48, 20

LETTURA
Disponibilità di Paolo a morire per il Signore.
At 21, 8b-14
SALMO RESPONSORIALE
R/. Nelle tue mani, Signore, è tutta la mia vita.
Sal 15 (16), 5-9. 11
EPISTOLA
Incoraggiati dalle mie catene, i fratelli annunciano senza timore la parola di Dio.
Fil 1, 8-14
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Gv 10, 14)
VANGELO
Io ho scelto voi. Rimanete nel mio amore.
Gv 15, 9-17
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di S. Giovanni 84,1

Dare la vita per gli amici. 

Quanti ci accostiamo alla mensa del Signore, dove riceviamo il corpo e il sangue di colui che ha offerto la sua vita per noi, dobbiamo anche noi dare la vita per i fratelli.

Il Signore, fratelli carissimi, ha definito l’apice dell’amore, con cui dobbiamo amarci a vicenda, affermando: Nessuno può avere amore più grande che dare la vita per i suoi amici (Gv 15, 13). A quanto aveva detto prima: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi (Gv 15, 12), aggiunge quanto avete appena ascoltato: Nessuno può avere amore più grande che dare la vita per i suoi amici. Ne consegue ciò che questo medesimo evangelista espone nella sua lettera: Allo stesso modo che Cristo diede per noi la sua vita, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (1 Gv 3, 16), precisamente amandoci a vicenda come ci amò Cristo che diede la sua vita per noi. É quanto appunto si legge nei Proverbi di Salomone: Se ti siedi a mangiare con un potente, guarda e renditi conto di ciò che ti vien messo davanti, e, mentre stendi la mano, pensa che anche tu dovrai preparare qualcosa di simile (Prv 23, 1-2). Quale è la mensa del potente, se non quella in cui si riceve il corpo e il sangue di colui che ha dato la sua vita per noi? Che significa sedere a questa mensa, se non accostarvisi con umiltà? E che significa guardare e rendersi conto di ciò che vien presentato, se non prendere coscienza del dono che si riceve? E che vuol dire stendere la mano pensando che anche tu dovrai preparare qualcosa di simile, se non quel che ho detto sopra e cioè: come Cristo diede la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo esser pronti a dare la nostra vita per i fratelli? É quello che dice anche l’apostolo Pietro: Cristo soffrì per noi, lasciandoci l’esempio, affinché seguiamo le sue orme (1 Pt 2, 21). Ecco cosa significa preparare altrettanto. E’ questo che hanno fatto i martiri con ardente amore; e se noi non vogliamo celebrare invano la loro memoria, e non vogliamo accostarci invano alla mensa del Signore, alla quale anch’essi sono stati saziati, è necessario che anche noi, come loro, ci prepariamo a ricambiare il dono ricevuto. Alla mensa del Signore, perciò, non commemoriamo i martiri nello stesso modo che commemoriamo quelli che riposano in pace; come se dovessimo pregare per loro, quando siamo noi che abbiamo bisogno delle loro preghiere onde poter seguire le loro orme, in quanto essi hanno realizzato quella carità, che il Signore definì la maggiore possibile. Essi infatti hanno dato ai loro fratelli la medesima testimonianza di amore che essi stessi avevano ricevuto alla mensa del Signore.

Vedi

Download diretto

File Dimensione del file
pdf A_4-PASQUA-C-2022 111 KB
LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

Vedi anche

PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online