PRIMA LETTURA
Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero.
SALMO RESPONSORIALE
R. Beati i poveri in spirito.
SECONDA LETTURA
Dio ha scelto ciò che è debole per il mondo.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Beati i poveri in spirito.
PREGHIERA DEI FEDELI
PERCORSO ESEGETICO
Gesù ci rende beati facendoci partecipi della sua gioia:
con il suo insegnamento, infatti,
egli ci riconcilia con il Padre, insegnandoci
ciò che è gradito ai suoi occhi
per poter rimanere sempre alla sua presenza.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 8, 13-30
Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite. (v. 29)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 15, 1-17
Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. (v. 11)
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 17
Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. (v. 13)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 23, 1-12
Uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. (v. 8b)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 1, 1-14
Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità. (vv. 3-4)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AGLI EFESINI, CAP. 2, 1-22
Egli [Cristo] infatti è la nostra pace … Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. (vv. 14a.18)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI COLOSSESI, CAP. 1, 1-23
Ora egli [Cristo] vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro. (vv. 22-23)
DAL LIBRO DELL’APOCALISSE, CAP. 7, 9-17
[Quelli vestiti di bianco] sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro. Non avranno più fame, né avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta. (vv. 14-16)
SALMO 16 (15)
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. (v. 11)
COMMENTO PATRISTICO
S. GIOVANNI CRISOSTOMO
Dal Commento al Vangelo di Matteo, Discorso 15
Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Chi sono coloro che egli chiama poveri di spirito? Sono gli umili e coloro che hanno il cuore contrito.
Con la parola spirito egli intende, qui, l’anima e il proposito della volontà. Siccome molti sono umiliati non per loro volontà, ma forzati dalla necessità degli avvenimenti, egli scarta costoro, mentre dichiara beati coloro che volontariamente si abbassano e si umiliano. A costoro egli dà il primo posto fra quelli che chiama beati. Ma perché Gesù non dice che sono beati gli umili e parla invece dei poveri?
Perché il termine poveri dice molto di più che non la parola umili. Cioè, egli intende qui coloro che sono tremanti e sbigottiti dinanzi a Dio e che ascoltano con timore tutto quanto egli dice. Son queste le persone che Dio guarda e accoglie con favore, come egli stesso dice per bocca del profeta Isaia: Su chi getterò gli occhi, se non su chi è umile e pacifico e che trema alla mia più piccola parola? (Is 66, 2).
L’umiltà ha molti gradi. Alcuni uomini sono mediocremente umili; altri lo sono in modo totale. David loda questa umiltà perfetta che non consiste soltanto nell’abbassare la propria mente, ma porta la completa contrizione del cuore, quando dice: L’offerta gradita a Dio è uno spirito spezzato nell’afflizione e nel pentimento; o Dio, tu non disprezzerai affatto un cuore contrito e umiliato (Sal 50, 19). È stata l’umiltà che i tre giovani della fornace offrirono a Dio come un grande sacrificio, dicendo: Accoglici, Signore, per la contrizione d’animo e l’umiltà dello spirito (Dn 3, 39).
A questa umiltà Gesù dà il primo posto tra le beatitudini, in quanto i grandi mali che inondarono la terra non ebbero altra origine che l’orgoglio. Il diavolo non era all’inizio: lo è divenuto a causa dell’orgoglio.
Ce lo dice chiaramente Paolo quando parla del neofita: Nel timore che gonfiandosi di orgoglio cada nella stessa condanna in cui cadde il diavolo (1 Tm 3, 6). Così il primo uomo, lasciatosi esaltare dalle orgogliose speranze che il diavolo gli aveva ispirate, precipitò e divenne da allora soggetto alla morte.
Immaginandosi di divenire Dio, perdette anche quanto possedeva. Dio stesso rimproverò il suo orgoglio e, parodiando la sua follia, gli disse: Ecco l’uomo divenuto come uno di noi (Gn 3, 22). E coloro che vennero dopo, caddero nello stesso abisso di empietà, immaginando di divenire simili a Dio.
Siccome l’orgoglio era la rocca di tutti i mali, la radice e la sorgente di ogni peccato, Gesù, per preparare un rimedio adatto, istituisce prima di tutto la legge dell’umiltà, come fondamento incrollabile e sicuro dell’edificio che sta per innalzare. Gettato questo fondamento l’architetto potrà senza timore sovrapporre tutti gli altri elementi; ma senza questa base, quand’anche l’edificio si dovesse levare fino al cielo, con estrema facilità crollerebbe e precipiterebbe in una rovinosa distruzione. Digiuno, preghiere, opere di misericordia, castità, e aggiungete pure ogni altra virtù, senza l’umiltà vi sfuggirà tutto, tutto perirà.
Ciò è accaduto al fariseo del Vangelo. Dopo essere giunto a un certo grado di virtù, cadde e perdette tutto, perché non possedeva la madre di tutti i beni.
Infatti, come l’orgoglio è la sorgente di ogni male, l’umiltà è il principio di ogni sapienza. Per questo Gesù comincia il suo discorso coll’umiltà, allo scopo di strappare dall’anima di coloro che l’ascoltano sino alla più piccola radice di vanità e arroganza. …