Il Signore mi ha liberato,
mi ha salvato perché mi ama.
Sal 17 (18), 19b-20
LETTURA
In noi sarà infuso uno spirito dall’alto.
SALMO
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R/.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno. R/.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme. R/.
EPISTOLA
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
In quel tempo. Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò dal Signore Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio».
Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro d’Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo.
PREGHIERA DEI FEDELI
R/. Ascoltaci, Signore.
- Per la Chiesa, perché, chiamata dallo Spirito a camminare lungo la via della santità, si manifesti sempre più come luogo della riconciliazione e dell’accoglienza fraterna: preghiamo. R.
- Per quanti soffrono nel corpo e nell’anima, perché lo Spirito consolatore doni forza, speranza e sollievo: preghiamo. R.
- Per noi, che nel battesimo siamo stati immersi nella vita divina, perché il germe della fede seminato in ciascuno porti frutti di amore, di giustizia e di pace: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Dal Commento al Vangelo di Giovanni 12, 2-3
Una sola è la rigenerazione spirituale, come una sola è la generazione secondo la carne. E quello che Nicodemo ha detto al Signore è vero: non può un uomo, quando è già vecchio, rientrare nel grembo di sua madre e nascere di nuovo. Egli ha detto che questa è una cosa impossibile per un uomo già vecchio, come se fosse possibile invece per un bambino! In realtà, rientrare nel grembo materno e nascere di nuovo, è impossibile a chiunque, a un neonato come a un vecchio. Ora, come per la nascita secondo la carne, le viscere della donna possono far venire alla luce una volta per tutte, così, per la nascita spirituale le viscere della Chiesa possono far nascere un uomo con il battesimo una sola volta. Perciò nessuno mi venga a dire: questo è nato nell’eresia, quest’altro è nato nello scisma. Tutti questi problemi sono stati risolti, se ricordate quel che abbiamo detto intorno ai tre patriarchi, dei quali il Signore ha voluto essere chiamato Dio, non perché soltanto ad essi appartenesse, ma perché soltanto in essi si è realizzata nella sua pienezza la figura del popolo futuro. Abbiamo visto, infatti, che il figlio della schiava è diseredato, e il figlio della donna libera è diventato erede; e ancora, abbiamo visto il figlio della libera diseredato, e il figlio della schiava fatto erede. Ismaele, nato dalla schiava, fu diseredato, e Isacco, nato dalla libera, divenne erede (cf. Gn 21, 10; 25, 5); Esaù, nato dalla libera, fu diseredato, e i figli di Giacobbe, nati dalle schiave, furono costituiti eredi (cf. Gn 27, 35; 49, 1 ss.). E così in quei tre patriarchi si è profilato il volto completo del popolo futuro; non per nulla Dio ha dichiarato: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe; questo è il mio nome in eterno (Es 3, 6 15). Non dimentichiamo che la medesima promessa fatta ad Abramo, fu fatta poi a Isacco e anche a Giacobbe. Quale promessa? Nella tua discendenza saranno benedette tutte le genti (Gn 22, 18). Solo Abramo allora credette ciò che ancora non vedeva; adesso gli uomini vedono e chiudono gli occhi. Si è compiuta fra le genti la promessa fatta ad uno, e si sono separati dalla comunione delle genti coloro che non vogliono vedere il compimento della promessa. Ma a che serve non voler vedere? Lo vogliano o no, vedono; la verità manifesta colpisce anche gli occhi chiusi.
É stato risposto a Nicodemo, che era uno di quelli che avevano creduto in Gesù, ma ai quali Gesù non si affidava. Non si fidava infatti, di alcuni che pure avevano creduto in lui. Così è scritto: Molti credettero nel suo nome, vedendo i segni che egli faceva. Ma Gesù non si fidava di loro. Non aveva bisogno che altri gli desse testimonianza su l’uomo; egli, difatti, sapeva che cosa c’era nell’uomo (Gv 2, 23-25). Ecco, essi già credevano in Gesù, e Gesù non si affidava a loro. Perché? Perché non erano ancora rinati dall’acqua e dallo Spirito. Ecco perché abbiamo esortato ed esortiamo i nostri fratelli catecumeni. Se infatti li interroghiamo, essi rispondono che hanno già creduto in Gesù; ma siccome non ricevono la sua carne e il suo sangue, Gesù non si è ancora affidato ad essi. Che cosa devono fare perché Gesù si affidi ad essi? Rinascere dall’acqua e dallo Spirito. La Chiesa dia alla luce quelli che porta nel suo grembo. Sono stati concepiti, vengano alla luce. C’è un seno che li nutrirà; non abbiano paura di venir soffocati, non si stacchino dal seno materno.