Bisogna sottolineare quanto sia grande il
valore delle opere di misericordia, se
queste sono le prime comandate per produrre
frutti degni di penitenza.
Gregorio Magno, Omelia 20, 11

III Domenica di Avvento – C

PRIMA LETTURA
Sof 3,14-18

Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

SALMO RESPONSORIALE
Is 12

R. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

SECONDA LETTURA
Fil 4,4-7

Il Signore è vicino!

CANTO AL VANGELO
Is 61,1

VANGELO
Lc 3,10-18

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

E noi che cosa dobbiamo fare?

PREGHIERA DEI FEDELI
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PERCORSO ESEGETICO

La sincerità della nostra obbedienza a Dio,
che si rivela nell’usare secondo la sua volontà
i beni che egli ci ha donato,

ci apre alla pienezza della sua grazia.

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 8, 1-3
C’erano con lui i Dodici e alcune donne … Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. (vv. 2a. 3)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 12, 22-34
Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. (v. 33)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 16
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto. (v. 10a)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 19, 1-10
Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo”. (vv. 8-9)

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 4, 32-37
Deponevano [l’importo di ciò che era stato venduto] ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno. (v. 35)

DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 8, 1-15
Non dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli altri. (v. 8)

DALLA SECONDA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI CORINZI, CAP. 9, 6-15
Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. (v. 10)

DALLA LETTERA DI S. GIACOMO APOSTOLO, CAP. 2, 14-26
Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? (v. 14)

SALMO 112 (111)
Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s’innalza nella gloria. (v. 9)

DAL LIBRO DEL SIRACIDE, CAP. 29, 8-20
Sfrutta le ricchezze secondo i comandi dell’Altissimo; ti saranno più utili dell’oro. (v. 11)

DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 58
Se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio. (v. 10)

DAL LIBRO DI TOBIA, CAP. 4, 3-21
Dei tuoi beni fa’ elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio. (v. 7)

COMMENTO PATRISTICO

GREGORIO MAGNO
Dall’Omelia XX, 15

Dai giorni di Giovanni Battista il regno dei cieli subisce violenza ed i violenti lo conquistano: infatti avendo egli indicato ai peccatori la via della penitenza, non ha, in certo senso, insegnato loro a far violenza al regno dei cieli? Ripensiamo dunque, carissimi fratelli, ai peccati commessi e consumiamoci nel continuo gemito. Riconquistiamo con la penitenza l’eredità dei giusti che non abbiamo conservato con la grazia. Dio onnipotente vuole che noi compiamo questa violenza e che il regno dei cieli, troppo al disopra dei nostri meriti, sia conquistato dalle nostre lacrime di penitenza. Quali e quante siano le nostre colpe, non crolli in noi la forza di questa speranza.

Ci dà una grande fiducia nel perdono il ladro, che è degno di venerazione, certo non perché ladro: ladro fu per crudeltà, degno di venerazione perché riconobbe il Cristo. Meditate quindi, meditate come sono imperscrutabili i sentimenti di misericordia di Dio onnipotente! Questo ladro catturato con le mani insanguinate in luoghi di agguato e posto sul patibolo della croce, riconobbe la verità, fu perdonato e meritò di sentirsi dire: Oggi sarai con me in paradiso (Lc 23, 43). Che significa questo? Chi potrebbe apprezzare e descrivere esaurientemente l’immensa bontà di Dio? Dalla pena del delitto questo ladro giunse ai premi della virtù. Dio onnipotente permise che i suoi eletti cadessero talora in colpa, per dare agli altri, incalliti nel peccato, la speranza del perdono, ritornando con tutto il cuore a lui che apre le vie della misericordia ai gemiti della penitenza. Suscitiamo quindi in noi sentimenti di contrizione e distruggiamo col pianto e con degni frutti di penitenza le colpe commesse. Non sciupiamo il tempo a noi concesso per la conversione: vedendo molti che risorgono dalle loro iniquità, quale altra prova desideriamo ancora della divina misericordia?

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