LETTURA
Nella creazione del Signore le sue opere sono dal principio.
SALMO
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. R./
Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati. R./
Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti, abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che esegue la sua parola. R./
Monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e voi tutti, cedri,
voi, bestie e animali domestici,
rettili e uccelli alati. R./
EPISTOLA
Le perfezioni di Dio si possono contemplare nella creazione.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Guardate i gigli: neanche Salomone vestiva come uno di loro.
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».
PREGHIERA DEI FEDELI
COMMENTO AL VANGELO
TERTULLIANO
La preghiera 6, 1-4
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Con quale finezza la divina sapienza ha stabilito l’ordine della preghiera di modo che, dopo le cose celesti, cioè dopo il nome di Dio, la volontà di Dio e il regno di Dio, ci fosse posto anche per chiedere quanto riguarda i bisogni materiali. Difatti il Signore aveva detto: Cercate dapprima il Regno e allora queste cose vi saranno date in sovrappiù (Mt 6,33; Lc 12,31). Dovremmo tuttavia intendere piuttosto in senso spirituale il Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Mt 6, 1). È Cristo, infatti, il nostro pane, perché Cristo è vita e anche il pane è vita. Il Signore ha detto: Io sono il pane di vita (Gv 6,35), e poco prima: Pane è la parola del Dio vivente, che è disceso dal cielo (Gv 6,33). Inoltre, poiché ha detto: Questo è il mio corpo (Mt 26,26), noi riteniamo che nel pane ci sia il suo corpo. Pertanto, chiedendo il pane quotidiano domandiamo di poter vivere sempre in Cristo e di non essere mai separati dal suo corpo.
Se però interpretassimo queste parole in senso carnale — ed è permesso attribuire loro questo senso — , anche allora dobbiamo tener conto della dimensione religiosa e della disciplina spirituale. Il Signore, infatti, ci ordina di chiedere il pane come unica cosa necessaria ai credenti. Le altre cose le cercano i pagani (Mt 6,32). Questo insegnamento Gesù ce lo inculca con esempi e lo riprende nelle parabole, quando dice: “Forse il padre toglie il pane ai figli per darlo ai cani?” (cf. Mt 15,26). E ancora: A un figlio che chiede un pane si darà forse una pietra? (Mt 7 ,9). Ci mostrò in tal modo che cosa i figli attendono dal padre. Anche quel tale che bussava di notte non chiedeva altro che pane.
A ragione, dunque, il Signore che aveva detto: Non preoccupatevi di ciò che mangerete domani (Mt 6,25; cf. Mt 6,34), aggiunge: Dacci oggi. A questo insegnamento applicò la parabola di quell’uomo che progettò l’ampliamento dei granai per conservare a lungo i frutti del suo raccolto mentre quella notte stessa stava per morire (cf. Lc 12,16-21).