Ha abitato in noi Colui che, per natura, è Figlio e Dio.
Perciò, nello Spirito di lui gridiamo: “Abbà, Padre!”
S. Cirillo di Alessandria, Com. al Vang. di Giov. I, IX, 13

II Domenica dopo Natale – C

PRIMA LETTURA
Sir 24,1-4.12-16

La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.

SALMO RESPONSORIALE
Sal 147

R. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

SECONDA LETTURA
Ef 1,3-6.15-18

Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.

CANTO AL VANGELO
(1 Tim 3,16)

VANGELO
Gv 1,1-5.9-14

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

PERCORSO ESEGETICO

Né il mondo, se si ferma alla pura conoscenza naturale,
né Israele, se confida nella discendenza carnale da Abramo
o nella propria osservanza esteriore della legge,
giungono a conoscere il mistero di Dio,
il solo che illumina e dà un senso all’esistenza di ogni uomo.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 8, 31-59
Gli risposero: “Il nostro padre è Abramo”. Rispose Gesù: “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro”. (vv. 39-41a)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 1, 67-79
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, … verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace. (vv. 78-79)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 3, 1-9
Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. (v. 8)

DAL VANGELO SECONDO LUCA, CAP. 11, 37-52
Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito. (v. 52)

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 17, 16-34
Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un’ara con l’iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio … Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. (vv. 23. 26-27)

DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 1, 18-32
Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. (vv. 22-23)

COMMENTO PATRISTICO

S. BONAVENTURA DI BAGNOREGIO
Dal Commento al Vangelo di Giovanni, 1, 24-29

Era la luce vera, ecc. Precisato l’avvento del precursore, si precisa l’avvento del Re con le sue modalità e circostanze. Tale avvento viene descritto ordinatamente come segue: primo, il motivo della venuta; secondo, la condizione umile di colui che viene; terzo, l’utilità o frutto della venuta; quarto, il modo della venuta.
Prima si tocca il motivo della venuta nella carne.
Esso fu che Dio, prima dell’Incarnazione, pur essendo luce di ogni cosa non era conosciuto dal mondo; perciò si rese visibile, per essere conosciuto. Dice:
Era la vera luce, per essenza, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Nel capitolo ottavo, più avanti, si dice: Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre. Questa luce era presente nel mondo, cioè era nel mondo con la sua presenza, come si legge nel Libro della Sapienza, capitolo settimo: Raggiunge ogni luogo per la sua limpidezza.
Era nel mondo, con la sua operazione; per cui il mondo è stato fatto per mezzo di lui, e quindi per mezzo di esso poteva venir conosciuto. Nella Sapienza al capitolo decimoterzo: Dalla grandezza e dalla bellezza della creatura si poteva vedere e conoscere il Creatore. E tuttavia il mondo non lo conobbe: il mondo, cioè i mondani, è una metonimia. Più avanti al capitolo diciassette: Padre giusto, il mondo non ha conosciuto. E la ragione per cui è venuto è appunto questa, come dice il Crisostomo: “C’era già nel mondo ma non lo si credeva presente perché non lo si conosceva; perciò si è degnato di rivestirsi di carne”.

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