Signore, ascolta la mia voce!
Di te il mio cuore ha detto:
«Cerca il suo volto!».
Io cercherò il tuo volto, Signore;
non ti celare mai.
Sal 26 (27), 7-9a

II DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – A

LETTURA
Lettura del libro dei Numeri 20, 2. 6-13

SALMO
Sal 94 (95)

R. Noi crediamo, Signore, alla tua parola.

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 22-27

CANTO AL VANGELO
(Cfr Gv 2, 2. 11)

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 2, 1-11

PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

AGOSTINO DI IPPONA
Dal Commento al Vangelo di Giovanni 9,5-6

Senza Cristo, tutto è senza sapore.

Tenendo conto di questi dati evangelici, che certamente sono chiari, si potranno chiarire tutti i misteri che sono nascosti in questo miracolo del Signore. Avete notato ciò che dice: che si doveva compiere in Cristo tutto ciò che di lui era stato scritto? Nella Legge, – egli dice – nei Profeti e nei Salmi. Non tralascia nessuna delle antiche Scritture. Quella era l’acqua, e il Signore chiamò spiriti senza intelligenza quei discepoli, perché percepivano ancora il solo sapore dell’acqua e non quello del vino. E come trasformò l’acqua in vino? Aprì loro l’intelligenza e spiegò loro le Scritture, cominciando da Mosè attraverso tutti i profeti. E quelli, ormai inebriati, dicevano: Non ci ardeva forse il cuore, lungo la via, mentre ci rivelava le Scritture (Lc 24, 32)? Avevano scoperto Cristo in quei libri, nei quali sino a quel momento non lo avevano riconosciuto. Nostro Signore Gesù Cristo mutò dunque l’acqua in vino: così ciò che prima era insipido acquista sapore, e ciò che prima non inebriava, adesso inebria. Certo, egli avrebbe potuto ordinare che si gettasse via l’acqua dalle anfore, e riempirle di vino, che egli poteva far affluire dalle misteriose sorgenti del creato, come fece con il pane quando saziò tante migliaia di persone (cf. Mt 14, 17-21). Cinque pani non potevano certo saziare cinquemila persone e neppure riempire le dodici sporte avanzate, se l’onnipotenza del Signore non fosse stata, diciamo così, la fonte del pane. Così, egli avrebbe potuto, gettata via l’acqua, far affluire il vino nelle anfore. Ma se così avesse fatto, avrebbe dimostrato di voler riprovare l’Antico Testamento. Mutando invece l’acqua in vino, ci dimostra che anche l’Antico Testamento viene da lui; infatti per ordine suo furono riempite le anfore (cf. Gv 2, 1-11). Sì, anche l’Antico Testamento viene dal Signore; esso però non possiede alcun sapore, se non vi si scopre Cristo.

Notate ora quello che egli dice: Tutto ciò che è stato scritto nella Legge, nei Profeti e nei Salmi si riferisce a me. Sappiamo che la Legge comincia la sua narrazione con l’origine del mondo: ln principio Dio creò il cielo e la terra (Gn 1, 1). Partendo dalle origini e arrivando fino al presente, si contano sei età, come spesso avete sentito e sapete: la prima età va da Adamo fino a Noè; la seconda da Noè fino ad Abramo; la terza, seguendo l’ordine e la divisione dell’evangelista Matteo, va da Abramo fino a David; la quarta da David fino all’esilio babilonese; la quinta dall’esilio babilonese a Giovanni Battista; la sesta, infine, da Giovanni Battista alla fine del mondo (cf. Mt 1, 17-18). Perciò Dio creò l’uomo a sua immagine nel sesto giorno, perché in questa sesta età si ha per mezzo del Vangelo l’annuncio del nostro rinnovamento spirituale secondo l’immagine di colui che ci ha creati (cf. Col 3, 10); e l’acqua è mutata in vino affinché possiamo finalmente gustare Cristo già annunciato nella Legge e nei Profeti. Per questo c’erano là sei anfore, che egli ordinò fossero riempite di acqua: quelle sei anfore rappresentavano le sei età del mondo, nelle quali mai venne a mancare la profezia. Queste sei età, divise e distinte in parti, non sarebbero che vasi vuoti, se Cristo non le avesse riempite. Perché parlo di età che sarebbero trascorse invano, se in esse non fosse stato predicato il Signore Gesù? Si son compiute le profezie, si son riempite le anfore; ma perché l’acqua si muti in vino, in quelle profezie bisogna scoprire Cristo.

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PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA – C

Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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