Porgi l’orecchio, Signore, e ascolta
salvaci tu, Dio nostro,
perché tutti conoscano che tu sei il solo Dio.
Cfr. Is 37, 17a. 20
LETTURA
Volgetevi a me e sarete salvi, voi tutti confini della terra.
SALMO
Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre. R/.
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli! R/.
E io vivrò per lui,
lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l’opera del Signore!». R/.
EPISTOLA
La nostra cittadinanza è nei cieli.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare.
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
PREGHIERA DEI FEDELI
R/. Nel tuo amore, ascoltaci, Signore!
- Per la Chiesa, perché sappia accogliere e amare ogni uomo secondo il cuore e la tenerezza del Padre: preghiamo. R.
- Per i Responsabili delle Nazioni, perché, nel loro impegno civile, promuovano il progresso dei popoli e il bene comune: preghiamo. R.
- Per ciascuno di noi, perché, «rimanendo saldi nella fede», sappiamo vivere ogni giorno nell’amore del Signore: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Lettera ai cattolici sulla setta dei donatisti
La Scrittura ci offre molte testimonianze sulla mescolanza tra buoni e cattivi.
14.35. Abbiamo innumerevoli testi, e sulla mescolanza dei cattivi con i buoni nella stessa comunione del sacramento, come Giuda che, pur essendo malvagio, fin dall’inizio frequentò gli undici buoni; e sul numero di buoni, piccolo in rapporto all’alto numero di cattivi; e sulla moltitudine di buoni considerata in sé stessa. Di questi testi, per non dilungarmi, cito solo alcuni. C’è un testo, nel Cantico dei Cantici, che ogni cristiano sa che è stato detto della santa Chiesa: Come un giglio tra le spine, così è la mia amata tra le figlie (Ct 2, 2). Perché le chiama spine, se non per i loro cattivi costumi? E perché quelle stesse le chiama figlie, se non per la comunione del sacramento? Ezechiele vede alcuni che avevano un segno per non essere uccisi coi cattivi. Di essi gli fu detto: Questi sono coloro che lamentano e piangono i peccati e le iniquità del mio popolo, che si commettono in mezzo a loro (Ez 9, 4). Ora Dio non avrebbe considerato suo un popolo, che per altro ordina di sterminare, risparmiando solo i segnati, se questo popolo non avesse avuto i suoi sacramenti. Anche il Signore dice della zizzania seminata sopra il grano: Lasciate che l’uno e l’altra crescano fino alla mietitura (Mt 13, 30), il grano, cioè, e la zizzania; e spiega che la mietitura è la fine dei tempi, mentre il campo, sul quale l’uno e l’altra sono stati seminati, è il mondo. È quindi necessario che l’uno e l’altra crescano nel mondo, fino alla fine dei tempi. Non è lecito, perciò, ai Donatisti, supporre o sostenere questa tesi: “I buoni sono tutti scomparsi dal mondo e sopravvivono solo nel partito di Donato”. Cozzano, infatti, con le chiarissime parole del Signore: Il campo è il mondo, e: Lasciate che l’uno e l’altra crescano fino alla mietitura, e: La mietitura è la fine dei tempi (Mt 13, 38. 30. 39). C’è anche un’altra parabola, molto chiara, sulla mescolanza dei buoni e dei cattivi entro la stessa comunione e connessione dei sacramenti: la narra e la spiega il Signore, personalmente: Il regno dei cieli – egli dice – è simile ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni genere di pesci; una volta piena, i pescatori la tirarono a riva e, sedutisi, scelsero i buoni nei loro cesti, i cattivi invece li gettarono via. Così sarà alla fine dei tempi: verranno gli angeli e separeranno i cattivi di mezzo ai giusti, e li getteranno in una fornace di fuoco; ivi sarà pianto e stridore di denti (Mt 13, 47-50). Di conseguenza, nessuna mescolanza coi cattivi può atterrire i buoni, per farli decidere a rompere le reti e a uscire dalla società dell’unità, per evitare di tollerare, nella comunione dei sacramenti, persone che non fanno parte del regno dei cieli, dal momento che, arrivati al lido, cioè alla fine dei tempi, si farà la doverosa separazione, non secondo la superficialità degli uomini, ma secondo il giudizio di Dio.