II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

Porgi l’orecchio, Signore, e ascolta:
salvaci tu, Dio nostro,
perché tutti conoscano che tu sei il solo Dio.
Cfr. Is 37, 17a. 20

LETTURA
Condurrò sul mio monte santo gli stranieri che restano fermi nella mia alleanza.
Is 56, 3-7

 

In quei giorni. Isaia disse:
Non dica lo straniero che ha aderito al Signore:
«Certo, mi escluderà il Signore dal suo popolo!».
Non dica l’eunuco:
«Ecco, io sono un albero secco!».
Poiché così dice il Signore:
«Agli eunuchi che osservano i miei sabati,
preferiscono quello che a me piace
e restano fermi nella mia alleanza,
io concederò nella mia casa
e dentro le mie mura un monumento e un nome
più prezioso che figli e figlie;
darò loro un nome eterno
che non sarà mai cancellato.
Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli».

SALMO
Sal 23 (24), 1-6

 

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R/.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli,
chi non giura con inganno. R/.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R/.

EPISTOLA
In Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini.
Ef 2, 11-22

 

Fratelli, ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano d’uomo, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora inv
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

CANTO AL VANGELO
(Cfr. Lc 14, 15b)

VANGELO
Costringili a entrare, perché la mia casa si riempia.
Lc 14, 1a. 15-24

 

In quel tempo. Il Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei.
Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

PREGHIERA DEI FEDELI
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R. Donaci, o Dio, la tua salvezza!

- Per la Chiesa perché, riconoscendo in Cristo l’unica via di salvezza, si manifesti sempre più come luogo dell’accoglienza e del servizio fraterno: preghiamo. R.
- Per tutti gli uomini, perché accolgano la chiamata universale alla salvezza e camminino insieme sulla strada della giustizia e della pace: preghiamo. R.
- Per noi, perché sappiamo testimoniare con la vita il mistero del Verbo incarnato, per noi morto e risorto, che chiama ciascuno a seguirlo sulla strada dell’amore: preghiamo. R.

COMMENTO AL VANGELO

AGOSTINO
Lettera 173, 10

(Il Signore) preferì … mettere prima in risalto il pregio dell’umiltà. Lo dimostrò molto chiaramente nella parabola del convito, ove si dice che il padrone aveva mandato a chiamare gl’invitati, ma quelli non erano voluti andare e allora disse al servo: Esci subito per le piazze e le vie della città e conduci qua dentro i mendicanti, gl’invalidi, i ciechi, gli zoppi. E il servo disse al padrone: E’ stato fatto come hai comandato ma c’è ancora posto. E il padrone disse al servo: Va’ fuori lungo le vie maestre e lungo le siepi e sforzali ad entrare perché la mia casa si riempia (Lc 14, 21-23.). Vedi ora come, a proposito di quelli ch’erano venuti prima, è stato detto: Conducili qua dentro, e non: Sforzali a entrare, poiché questi rappresentavano i primordi della Chiesa, la quale cresceva perché avesse pure le forze di costringere. Pertanto, poiché una volta consolidata nelle forze e nello spazio bisognava sforzare gli uomini al convito della salvezza eterna, dopo che il servo ebbe riferito al padrone: E’ stato fatto quanto hai ordinato e c’è ancora posto; il padrone disse al servo: Esci lungo le vie e lungo le siepi e sforzali a entrare. Se voi dunque foste lontani da questo convito dell’unità della santa Chiesa senz’essere sovversivi, noi v’incontreremmo come persone che vanno per la strada, ma poiché, a causa delle crudeltà e delle violenze da voi perpetrate contro i nostri fedeli, voi siete per così dire pieni di spine e di acredine, vi troviamo per così dire lungo le siepi e vi sforziamo di entrare nel convito. Chi è costretto, è spinto a forza dove non vorrebbe entrare, ma una volta entrato si mette volentieri a mangiare. Raffrena dunque il tuo spirito iniquo e violento, affinché nella vera Chiesa di Cristo. tu possa trovare il convito che procura la salvezza.

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Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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