LETTURA
Isaia 60, 16b-22 Così dice il Signore Dio: / «Saprai che io sono il Signore, il tuo salvatore / e il tuo redentore, il Potente di Giacobbe. / Farò venire oro anziché bronzo, / farò venire argento anziché ferro, / bronzo anziché legno, / ferro anziché pietre. / Costituirò tuo sovrano la pace, / tuo governatore la giustizia. / Non si sentirà più parlare di prepotenza nella tua terra, / di devastazione e di distruzione entro i tuoi confini. / Tu chiamerai salvezza le tue mura / e gloria le tue porte. / Il sole non sarà più la tua luce di giorno, / né ti illuminerà più / lo splendore della luna. / Ma il Signore sarà per te luce eterna, / il tuo Dio sarà il tuo splendore. / Il tuo sole non tramonterà più / né la tua luna si dileguerà, / perché il Signore sarà per te luce eterna; / saranno finiti i giorni del tuo lutto. / Il tuo popolo sarà tutto di giusti, / per sempre avranno in eredità la terra, / germogli delle piantagioni del Signore, / lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria. / Il più piccolo diventerà un migliaio, / il più insignificante un’immensa nazione; / io sono il Signore: / a suo tempo, lo farò rapidamente».
SALMO
Sal 88 (89) Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il tuo volto. R./
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia. R./
Tu sei lo splendore della sua forza
e con il tuo favore innalzi la nostra fronte.
Perché del Signore è il nostro scudo,
il nostro re, del Santo d’Israele. R./
R. Beato il popolo che cammina alla luce del tuo volto.
EPISTOLA
1Corinzi 15, 17-28Fratelli, se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché «non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi». L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché «ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi». Però, quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
CANTO AL VANGELO
(Gv 14, 6) Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
VANGELO
Giovanni 5, 19-24 In quel tempo. Il Signore Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita».
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
- Signore, Dio dell’universo, sostienici con la tua Parola nella speranza della risurrezione: preghiamo. R.
- Perché la Chiesa mai cessi di annunciare al mondo la gioia e la speranza nel Cristo risorto: preghiamo. R.
- Ogni uomo, Signore, scopra nel Cristo sofferente la comunione che Dio ci offre e scorga in lui la speranza di riscatto per tutte le proprie tribolazioni: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
CIPRIANO DI CARTAGINE
Lettere 54,1.3
Un’arroganza superba e una presunzione sacrilega
Fratelli carissimi, leggendo la lettera che mi avete inviato per annunciarmi il vostro ritorno, la pace ritrovata con la chiesa e il vostro reinserimento nel novero dei fratelli, confesso di aver provato una gioia pari a quella che avevo provato qualche tempo prima, quando avevo saputo della vostra gloriosa confessione di fede e avevo ricevuto la notizia, che mi aveva riempito di consolazione, dell’onore celeste e spirituale da voi ottenuto nel combattimento. È infatti un’altra confessione della vostra fede e della vostra gloria riconoscere che la chiesa è una sola, non partecipare all’errore di altri, o piuttosto alla loro malvagità, e ritornare a quei medesimi accampamenti da cui eravate usciti, da cui vi eravate lanciati per sostenere la guerra e vincere il nemico … Anche se è evidente che nella chiesa vi è la zizzania (cf. Mt 13,24-30), la nostra fede e la nostra carità non devono tuttavia trovarvi un ostacolo al punto che finiamo per abbandonare la chiesa perché vediamo che in essa vi è la zizzania. Dobbiamo soltanto sforzarci di essere grano affinché, quando si comincerà a riporre il grano nei granai del Signore, possiamo ricevere il frutto del nostro lavoro e della nostra fatica. L’Apostolo in una sua lettera dice: In una grande casa non vi sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma anche di legno e d’argilla, gli uni per usi d’onore, gli altri per usi vili (2Tm 2,20). Noi cerchiamo, per quanto ci è possibile, di essere un vaso d’oro o d’argento. Ma soltanto al Signore è concesso di spezzare i vasi d’argilla; a lui è stata data una verga di ferro (cf. Sal 2,9). Il servo non è più grande del suo signore (Mt 10,24), né alcuno può arrogarsi quello che il Padre ha attribuito soltanto al Figlio (cf. Gv 5,22), tanto da pensare di poter ormai prendere il ventilabro per separare la pula e ripulire l’aia (cf. Mt 3,12) o separare in base a un giudizio umano tutta la zizzania dal grano (cf. Mt 13,28-30). Questa è arroganza superba e presunzione sacrilega nate da malvagia follia.
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