Tu sei, o Dio, la mia protezione,
il mio rifugio, la salvezza della mia vita.
Tu sei la mia forza e la mia difesa;
nel tuo nome mi guidi e mi sostieni.
Sal 30 (31), 3-4
LETTURA
La chiamata dei pagani alla salvezza.
At 10, 34-48a
SALMO
Sal 95 (96), 1. 2b-3. 7-10a. 10c
EPISTOLA
Annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani.
1 Cor 1, 17b-24
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Mt 28, 19-20)
VANGELO
Nel nome di Cristo saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati.
Lc 24, 44-49a
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO
IRENEO DI LIONE
Adv. haer., IV, 26, 1
Le Scritture sono profezia di Cristo
Se uno, invero, legge le Scritture con intendimento, vi troverà una parola concernente il Cristo e la prefigurazione della vocazione nuova. Questo è infatti il tesoro nascosto nel campo (Mt 13,44), ovvero nel mondo, poiché il campo è il mondo (Mt 13,38). Tesoro nascosto nelle Scritture, poiché era significato in figure e in parabole che, dal punto di vista umano, non potevano essere comprese prima del compimento delle profezie, cioè prima della venuta di Cristo. Per questo, veniva detto al profeta Daniele: “Chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta. Quando infatti la dispersione sarà finita, essi comprenderanno tutte queste cose” (Dan 12,4 .7) .
Anche Geremia dice: “Alla fine dei giorni, comprenderete tutto” (Ger 23,20). Invero, ogni profezia, prima del suo compimento, non appariva che enigmi ed è per gli uomini; ma, venuto il momento del suo compimento, essa acquista il suo esatto significato. Ecco perché, letta oggi dai Giudei, la Legge somiglia ad una favola: manca loro infatti la chiave interpretativa di tutto, cioè la venuta del Figlio di Dio come uomo. Per contro, letta dai cristiani, essa è quel tesoro un tempo nascosto nel campo, ma che la croce di Cristo rivela e spiega. essa arricchisce l’intelligenza degli uomini, mostra la sapienza di Dio, rendendo manifesti i propri disegni di salvezza verso l’uomo; prefigura il regno di Cristo e annuncia l’eredità della santa Gerusalemme; predice che l’uomo che ama Dio progredirà fino a vedere Dio e udire la sua parola, e per l’ascolto di tale parola sarà glorificato, al punto che gli altri uomini non potranno fissare i loro occhi sul suo volto di gloria (2Cor 3,7), secondo quanto è stato detto per bocca di Daniele: “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro cbe avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre” (Dan 12,3).
Se dunque uno legge le Scritture nel modo che abbiamo indicato – ovvero, nel modo in cui il Signore le spiegò ai discepoli dopo la sua risurrezione dai morti, provando loro, attraverso le Scritture, come “era necessario che Cristo soffrisse ed entrasse così nella sua gloria” (Lc 24,26.46) “e nel suo nome fosse predicata in tutto il mondo la remissione dei peccati” (Lc 24,47) -, sarà un discepolo perfetto, “simile ad un padrone di casa che trae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52).