Guillaume Jedrzejczak, Omelia del Giovedì Santo – A

Guillaume Jedrzejczak, Omelia del Giovedì Santo – A

Es 12,1-14; 1 Cor 11,23-26; Gv 13,1-15.

+

“Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava”! Così si esprime l’evangelista Giovanni prima di introdurre la lavanda dei piedi che prende il posto dell’istituzione dell’eucaristia nel suo racconto della Passione. Difatti, se la violenza delle folle è cieca, e se i discepoli non capiscono niente e sembrano disorientati, Gesù invece sa da dove viene, perché è venuto nel mondo e dove se ne va. E per questo motivo, ogni gesto, ogni parola da parte sua hanno un significato molto profondo. Se gli uomini non sanno cosa fanno, il Signore invece sa molto bene cosa sta facendo quando si mette a lavare i piedi dei suoi discepoli.

Di questa ignoranza degli uomini troviamo una testimonianza nella resistenza di Pietro che non capisce il gesto di Gesù! Per lui, l’atteggiamento di Gesù è incomprensibile nel suo modo di concepire la gerarchia delle realtà. Se Gesù è il Signore, allora non è possibile che Egli si china davanti ai suoi discepoli. Nel suo gesto di umiltà, Gesù non solo rovescia l’ordine del mondo, ma soprattutto mette in questione il rapporto tra il cielo e la terra, tra Dio e gli uomini. In questo gesto di Gesù si concentra il nucleo della rivelazione del Cristianesimo: Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Suo per noi.

Rifiutare l’umiltà di Dio significa difatti negare il suo amore di Padre. E, in un certo senso, questo spiega perché tanti, nel corso dei secoli, hanno rifiutato il dono dell’eucaristia. Come è difficile pensare che Dio si faccia così vicino, così povero, così nascosto, solo per amore! Nell’abbassamento di Cristo si rivela dunque il mistero di un amore inconcepibile. Nessun uomo avrebbe potuto immaginare o inventare questi segni, perché nessun uomo ha mai pensato che un amore così grande fosse possibile.

La liturgia del Giovedì Santo è proprio il momento più straordinario di questa rivelazione. Perché Gesù sceglie di offrire ai suoi discepoli una modalità di presenza completamente nuova, nell’eucaristia. Parte, ma senza abbandonarci. Si allontana, ma per dimorare sempre vicino. Continua a predicare nella Chiesa, scegliendo di rimanere silenzioso e nascosto nel sacramento. Invece di subire l’annientamento della Passione e della Croce, Gesù sceglie di tornare verso il Padre, ma senza lasciarci soli.

Abbassandosi davanti ai suoi discepoli, davanti a noi, Gesù ci indica anche la via giusta per vivere il vangelo. La via del potere, del primo posto, del dominio e delle ricchezze non è la via scelta da Gesù. Il cristianesimo significa sempre servire invece di cercare di mettere gli altri al nostro servizio. La nostra fede ci insegna il rispetto e la bontà, senza cercare il proprio interesse. Certo, per ognuno di noi, questa via è difficile, perché, anche se desideriamo seguire Gesù, sentiamo dentro di noi resistenza e paura. Come Pietro, come gli altri discepoli, abbiamo anche noi bisogno di imparare, col tempo, che l’amore rende più forti, più liberi, più felici. Dobbiamo pian piano abbandonare l’illusione del primo Adamo, per ricevere la grazia di Colui che ci ha aperto la via della vera vita!

Vedi

Download diretto

File Dimensione del file
pdf Guillaume Jedrzejczak, Omelia del Giovedì Santo - 2017 63 KB
LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

Vedi anche

Domenica delle Palme – B

Domenica delle Palme – B

Ricordi quell’asinelio condotto al Signore?
Nessuno arrossisca: siamo noi quell’asinelio.
Il Signore ci cavalchi e ci attiri
dove vuole lui: siamo il suo giumento,
andiamo verso Gerusalemme! Cavalcandoci
lui non veniamo oppressi, ma elevati.
Guidandoci lui non devieremo.
S. Agostino, Discorso 189, 4

LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online