Le tue mani, Signore, mi hanno plasmato:
dammi forza di intendere i tuoi precetti.
Anelo alla salvezza che viene da te
e medito la tua legge.
Sal 118 (119), 73. 174
LETTURA
L’ellenizzazione di Antioco IV Epifane e i mille martiri per l’osservanza del sabato.
1 Mac 1, 10. 41-42; 2, 29-38
SALMO
Sal 118 (119), 53. 61. 134. 150. 158-159
EPISTOLA
La nostra battaglia è contro i dominatori di questo mondo tenebroso.
Ef 6, 10-18
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Fil 2, 15-16)
VANGELO
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Mc 12, 13-17
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi
COMMENTO AL VANGELO
SAN LORENZO DA BRINDISI
Omelia 1 per la ventiduesima domenica dopo Pentecoste, 2-5
Essere veramente un’immagine di Dio
«Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». A ciascuno si deve dare il suo: sentenza piena di sapienza celeste e di dottrina. Egli insegna che vi sono due tipi di potere: uno terreno e umano, l’altro celeste e divino ; e insegna che da noi si richiede una duplice obbedienza: alle leggi umane e a quelle divine… A Cesare dobbiamo dare la moneta che porta l’immagine e l’iscrizione di lui, a Dio invece ciò su cui è impressa l’immagine e la somiglianza divina: «Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto» (Sal 4,7).
Noi siamo creati a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,26). Tu, o cristiano, sei uomo: sei dunque moneta del tesoro divino, sei il danaro che porta impressa l’immagine e l’iscrizione del re divino. Con Cristo io ti chiedo: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?» Tu dici: «Di Dio.» Osservo: «E perché non dài a Dio ciò che è suo?»
Se vogliamo essere immagine di Dio, dobbiamo essere simili a Cristo, perché egli è l’immagine della bontà di Dio e l’ «impronta della sua sostanza» (Eb 1,3). Dio poi «quelli che da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo» (Rm 8,29). E Cristo ha veramente dato a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio, perché ha osservato alla perfezione le due tavole della legge divina «facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2,8); e fu adorno nel grado più perfetto di tutte le virtù interne e esterne.