Dom Hugues, Elezione all’abbazia di Cîteaux

Dom Hugues, Elezione all’abbazia di Cîteaux

Dom Hugues Chapelain de Seréville, OCSO

Citeaux, 15 settembre 2021 

È degno di essere posto alla testa dei suoi fratelli
colui che il pungiglione della tentazione ha scosso rudemente,
che l’ardore della dilezione ha infiammato,
che la vampata della contemplazione ha illuminato.
(San Ælred di Rievaulx, Sermone 56, PC III)

Il 15 settembre 2021, festa di Nostra Signora Addolorata, padre Pierre-André Burton è stato eletto come 75e Abate di Cîteaux, nostra Madre.

Parafrasando il Grande Exordium del nostro Ordine (n° 21):

«Dopo la partenza di Olivier, pastore generoso che fece scorrere l’unzione del suo ministero per 28 anni sulla venerabile Chiesa di Cîteaux, sempre povera e piccola, questa si riunì in Capitolo sotto la presidenza dell’Abate Generale, Dom Eamon Fitzgerald, irlandese di origine e che presiedeva alla carità di tutto l’Ordine cistercense della Stretta Osservanza da 18 anni.

Per grazia dello Spirito Santo, è stato eletto un religioso di nome Pierre-André, di nazionalità belga. Nato nel 1963, è entrato nella Abbazia di Scourmont nel 1987, è arrivato all’Abbazia di Le Désert, vicino a Tolosa, nel 1996 ed è stato anche l’abate molto zelante di quest’ultima dal 2013 al 2020.

È un uomo buono e dotto, amico del nostro padre san Bernardo e di Ælred de Rievaulx, di cui ha scritto, tra l’altro, una biografia esistenziale e spirituale.

Questo fratello aveva lasciato il suo paese natale per attraversare la Francia e vivere nella terra della Langue d’Oc. Man mano che la forza della sua comunità diminuiva, i fratelli decisero all’unanimità di chiudere le porte della nostra santa osservanza e consegnarono con tatto il patrimonio al «Villaggio di Francesco», un nuovo stile di vita ispirato alle intuizioni evangeliche del signore Papa Francesco. Nella festa di San Francesco il 4 ottobre dell’anno di grazia 2020.

Dopo un anno di viaggio nelle diverse comunità del nostro Ordine, compresi alcuni mesi in Norvegia, egli è stato eletto dalla Domus mater come Abate legittimo. Ha accettato questo ufficio con fede.

Quando fu regolarmente installato, come diremo con maggiore precisione, cominciò ad esaminare con tutta l’attenzione che la sua devozione gli ispirava, da amministratore fedele e prudente, come poteva perfezionare e far progredire il suo Ordine…

Fermeremo qui la parafrasi per non rischiare di far gonfiare d’orgoglio la persona in questione, e soprattutto di anticipare un futuro che deve ancora essere scritto!

Tuttavia, abbiamo ritenuto opportuno leggere il capitolo inaugurale del nuovo Abate di Cîteaux.

Infatti, dopo essere stato regolarmente insediato, il giorno dopo la sua elezione, con la consegna delle chiavi e del sigillo del Nuovo Monastero, dopo l’obbedienza di ciascuno dei fratelli e la benedizione del Padre Generale, davanti agli abati-figli e ai testimoni, il padre Abate ha pronunciato la seguente meditazione:

Cari fratelli di Cîteaux,
dunque eccomi qui! Vorrei invitarvi oggi a compiere un triplice atto di memoria: memoria del passato, memoria del presente e memoria del futuro. Ma allo stesso tempo, vorrei che questo triplice atto fosse anche e congiuntamente ricordo di te, ricordo di me e, combinando i due (tu + io), ricordo di «noi». 

  1. Prima di tutto la memoria di voi e quindi memoria del passato

Sì, vorrei iniziare ricordando la vostra comunità e la persona che, per 28 anni, vi ha prestato il servizio abbaziale. Ricordare per ringraziare perché, insieme, avete portato il peso di molti eventi che hanno segnato la storia recente non solo del nostro Ordine, ma anche quella di tutta la famiglia cistercense e, più ampiamente, quella della Chiesa. Mi asterrò dal fare una lista esaustiva, ma vorrei almeno menzionare quelli che mi sono venuti in mente:

  • Ristrutturazione della vostra chiesa;
  • La commemorazione nel 1998 della fondazione di Cîteaux (1098) e la sua rifondazione (nel 1898);
  • In questo contesto, la creazione di un «percorso» per permettere al vasto pubblico, che vi visita come luogo storico, di scoprire la vita monastica, e più specificamente la spiritualità e la storia della riforma cistercense;
  • Il 9° centenario dell’approvazione pontificia della Carta della Carità (1119-2019);
  • L’anniversario dell’entrata di Bernardo e dei suoi compagni a Cîteaux;
  • La fondazione di Munkeby in Norvegia;

E senza dubbio anche molte altre cose.

Tutto questo per dire che Cîteaux è molto più di Cîteaux. C’è naturalmente Cîteaux come comunità vivente, ma attraverso di essa, c’è tutto ciò che rappresenta a vari livelli, a cominciare naturalmente dalla famiglia cistercense. È certamente una prerogativa della vostra comunità che guardarla è anche guardare oltre. Questo è un vostro requisito particolare, perché a Cîteaux è in gioco qualcosa della «visibilità» ecclesiale, cattolica (universale) della riforma cistercense e del carisma monastico cistercense per il nostro mondo di oggi e per la Chiesa. E forse dovremmo anche aggiungere: per il mondo della cultura, dato che Cîteaux è un «faro» la cui luce attira persone da molto lontano, che siano credenti o no…

Sì, a Cîteaux, c’è più di Cîteaux! C’è questa grazia che le è propria e che lei conferisce questa missione specifica di essere, senza dubbio in altro modo ma congiuntamente e complementarmente a quella che il nostro abate generale assume nell’ambito dell’Ordine cistercense della Stretta Osservanza, al servizio dell’unità dell’Ordine e della famiglia cistercense!

Se dico questo, è naturalmente in primo luogo per ringraziare Dio per il bel modo in cui la vostra comunità, con il vostro abate, ha assunto questo munus (ufficio) che è proprio e unico di Cîteaux; ma è anche per significare che, accettando il servizio che avete voluto affidarmi, sono pienamente consapevole del peso e della responsabilità che questo rappresenta…Questo mi permette di passare al mio secondo punto. … (segue)

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