3. LA MISERICORDIA DELLO SPIRITO SANTO
La nostra riflessione sulla teologia della misericordia concentra ora l’attenzione sullo Spirito Santo. Seguendo lo schema trinitario, abbiamo dapprima considerato la misericordia del Padre che ha creato il mondo, si è formato un popolo e ne ha guidato la storia. Poi abbiamo considerato la misericordia del Figlio che è la manifestazione somma della misericordia di Dio, con la sua risposta all’iniziativa del Padre e con l’opera che ha compiuto nei confronti dell’uomo, accorgendosi del suo bisogno, provandone compassione e aiutandolo di fatto. Ora consideriamo la misericordia dello Spirito Santo.
3.1 E’ possibile la relazione con Dio?
A questo punto della riflessione, è opportuno fare alcune precisazioni introduttive. Nella seguente riflessione non seguiremo il metodo usato in precedenza, perché nel testo biblico non si trova praticamente mai il termine «misericordia» riferito allo Spirito Santo. Non è, dunque, possibile parlare della misericordia dello Spirito seguendo un criterio linguistico: è necessario adottare un altro metodo.
Inoltre, ricordiamo bene che quando si attribuiscono alcune operazioni ad una Persona della Trinità piuttosto che ad un’altra, si compie una semplificazione scolastica: ad esempio, non si può dire che la creazione è opera del Padre esclusivamente, perché «tutto nella Trinità è comune se non vi si oppongono le relazioni». Così, è più corretto dire che Dio ha creato il mondo come Padre, Figlio e Spirito; Dio guida la storia come Padre, Figlio e Spirito; Dio rivela se stesso all’uomo come Padre, Figlio e Spirito; Dio rivela l’uomo all’uomo come Padre, Figlio e Spirito; Dio abita nell’uomo come Padre, Figlio e Spirito. E’ importante evidenziare questo aspetto e non attribuire semplicemente ad una sola delle Persone qualche operazione divina. Laddove, invece, si parla di relazione fra le Persone divine, è necessario introdurre la distinzione.
Nel nostro caso, dunque, attribuiremo allo Spirito Santo ciò che, di per sé, può essere detto semplicemente di Dio. Il nostro intento sarà soprattutto quello di notare il ruolo dello Spirito Santo nella vita cristiana, nella nostra vita di grazia, per cogliere la realizzazione dell’opera della salvezza in quanto riguarda noi. Dio ha operato la creazione e la redenzione: sono dei fatti oggettivi, esterni a noi e indipendenti da noi. Il problema è come noi personalmente possiamo entrare in contatto con Dio: come è possibile che la redenzione coinvolga personalmente ciascuno di noi? Che legame c’è fra Gesù Cristo e noi? …