Pubblichiamo un resoconto dell’ultimo Convegno Intercongregazionale di formazione tenutosi a Norcia quest’estate con il titolo: Desiderare la vita buona del Vangelo.
Un altro resoconto sarà a disposizione sulla Rivista Vita Nostra nel primo numero del 2017
Il Convegno Intercongregazionale di giovani monaci e monache in formazione si è tenuto anche quest’anno a Norcia, dal 18 al 23 luglio 2016, e ha avuto come tema “Desiderare la vita buona del Vangelo”.
La Commissione della Congregazione Sublacense Cassinese per la formazione, su mandato della CIM (Conferenza Italiana Monastica), si è occupata dell’organizzazione, riuscendo a radunare 62 presenze. I monaci erano per lo più provenienti dalla Congregazione Sublacense Cassinese, mentre le monache provenivano dalle diverse Confederazioni benedettine italiane, con in più alcune monache trappiste di Valserena.
Era già da sei anni che mancavo personalmente dal Convegno e la prima novità che vi ho trovato è stata una più cospicua presenza di formatori.
Le giornate si sono articolate sempre con la conferenza dei vari relatori nella mattinata, mentre al pomeriggio ci si è impegnati nei lavori di gruppo, confrontandoci su alcune domande poste dagli stessi relatori, ma anche cercando di approfondire le tematiche esposte dai relatori.
Dopo gli arrivi di lunedì 18, con le varie presentazioni svolte la sera, martedì 19 luglio Suor Barbara Rzepka (benedettina camaldolese del monastero di sant’Antonio e residente nella casa dipendente dello stesso a Valledacqua) ha tenuto la prima relazione, affrontando il tema del Convegno nella prospettiva biblica. Il suo intervento portava come titolo “Se conoscessi il dono di Dio” Gv 4,10. Il risveglio del desiderio”.
Suor Barbara ha cominciato con l’analisi filologica del termine de-siderare, che ha interpretato come mancanza di stelle. Di qui il rimando a quel sentimento di mancanza di un mondo infinito e superiore a noi, trascendente. Ha poi continuato con una rapida ed essenziale analisi trasversale sul tema del desiderio nella Bibbia. Il desiderio nasce dal cuore dell’uomo, ma può essere ambiguo e dunque occorre sempre un discernimento, per purificarlo e ordinarlo. Per questo l’ultimo comandamento del Decalogo invita a non desiderare in modo disordinato e non rispettoso dell’altro. La Scrittura, comunque, non annulla affatto il desiderio. Il desiderio buono a cui non porre limiti sarebbe quello della sapienza che apre al voler imparare continuamente. Occorre poi accordarsi al desiderio suscitato dallo Spirito, perché questo orienta verso il piano di Dio, che è il nostro vero bene. La pericope di Gv 4 è stata contestualizzata nella Bibbia attraverso il confronto con le scene tipiche dell’incontro al pozzo: Isacco e Rebecca (Gen 24), Giacobbe e Rachele (Gen 29), Mosè e Zippora (Es 2) e anche con altre scene del Vangelo di Giovanni.
Il racconto dell’incontro di Gesù con la Samaritana è stato affrontato attraverso il metodo strutturale-narrativo, nel tentativo di interpretare il testo fino a coglierne il senso profondo. …