I contenuti.
L’autore, dopo aver lodato i destinatari del suo scritto perché camminano “nella verità” (v. 4), ribadisce il comandamento, “che abbiamo avuto da principio” (v. 5) dell’amore per Dio e per il fratello. Interviene poi la raccomandazione contro “il seduttore e l’anticristo” (v. 7), coloro cioè che hanno una dottrina errata sull’incarnazione di Gesù Cristo: gli ingannatori devono essere esclusi dalla vita della comunità. Lo schema della lettera è il seguente:
Saluto (1-3)
Camminare nella verità (4-6)
I falsi maestri (7-11)
Conclusione (12-13).
Le caratteristiche.
In apparenza lo scritto ha la forma di una lettera, ma in realtà non sappiamo chi sia il “Presbìtero” che scrive, né la “Signora eletta da Dio e i suoi figli” (1,1), destinatari dello scritto. Il rapporto tra le parti in dialogo è poco immediato e ciò che conta è la dottrina.
L’origine.
La somiglianza con la prima lettera di Giovanni è appena attenuata da qualche espressione un po’ diversa: probabilmente si tratta, nei due scritti, dello stesso autore. Alcuni ritengono che il “Presbìtero” (v. 1) sia lo stesso Giovanni, figlio di Zebedeo; altri invece vedono in questo appellativo un personaggio diverso dall’apostolo, ma della stessa cerchia giovannea e particolarmente autorevole. La “Signora eletta da Dio” e i “suoi figli” (v. 1) sono i credenti di qualche comunità a cui si indirizza l’autore.
Oltre al testo, è possibile scaricare la lettura del testo in file audio mp3.
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