Ricorderò l’amore di Dio
dandogli lode per tutti i suoi doni,
per i beni senza numero che ci ha elargito,
grazie alla sua misericordia che non ha fine.
Is 63, 7
LETTURA
Dio suscita Ciro, re di Persia, per ricostruire il tempio.
2 Cr 36, 17c-23
Lettura del secondo libro delle Cronache.
In quei giorni. Il Signore consegnò ogni cosa nelle sue mani. Portò a Babilonia tutti gli oggetti del tempio di Dio, grandi e piccoli, i tesori del tempio del Signore e i tesori del re e dei suoi ufficiali. Quindi incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremia: «Finché la terra non abbia sconta Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».
SALMO RESPONSORIALE
Sal 105 (106), 43-47
R/. Renderò grazie, Signore, al tuo santo nome.
Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti
e furono abbattuti per le loro colpe;
ma egli vide la loro angustia,
quando udì il loro grido. R/.
Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Li affidò alla misericordia
di quelli che li avevano deportati. R/.
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. R/.
EPISTOLA
Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano.
Rm 10, 16-20
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaia: Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato? Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro: Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole. E dico ancora: forse Israele non ha compreso? Per primo Mosè dice: Io vi renderò gelosi di una nazione che nazione non è; susciterò il vostro sdegno contro una nazione senza intelligenza. Isaia poi arriva fino a dire: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me.
CANTO AL VANGELO
(Sal 118, 32)
Alleluia.
Corro sulla via dei tuoi comandi,
perché hai allargato il mio cuore.
Alleluia.
VANGELO
Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.
Lc 7, 1b-10
Lettura del Vangelo secondo Luca.
In quel tempo. Il Signore Gesù entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi
Fratelli e sorelle, al Signore, «che si ricorda della sua alleanza e si muove a compassione per il suo grande amore», presentiamo le nostre invocazioni.
Ascoltaci, Signore.
– Per la Chiesa, guidata dal tuo Spirito nelle varie vicende del mondo: preghiamo. R.
– Per la società civile e per quanti sono a servizio del bene comune: preghiamo. R.
– Per i fratelli che non hanno la luce della fede e per i cristiani che vivono nel dubbio: preghiamo. R.
Contro ogni tentazione di orgoglio, donaci, o Dio, la sapienza dell’umiltà; non abbandonarci ai calcoli incerti degli accorgimenti umani, ma serbaci nella protezione della tua provvidenza che non delude.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Dall’Esposizione sul salmo 46
L’esempio del Centurione.
12. Uno di questi capi era quel centurione, di cui avete udito parlare ora quando è stato letto il Vangelo. Si trattava di un centurione che era costituito in autorità ed onorato tra gli uomini, ed era un capo dei principi dei popoli. A Cristo che veniva a lui mandò incontro i suoi amici, o meglio mandò gli amici a Cristo che passava; e lo pregò affinché curasse il suo servo che era mortalmente ammalato. Siccome il Signore voleva venire di persona, gli mandò a dire questo: Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. Infatti anch’io sono un uomo che ho dei superiori, e ho sotto di me dei soldati. Vedete in qual modo ha rispettato l’ordine: dapprima ha dichiarato di essere posto sotto altri, e poi ha detto che altri sono sotto di lui. Sono sotto l’autorità, e ho l’autorità; sono sotto qualcuno, e sono sopra alcuni altri. E dico a questi: va’ ed egli va; e all’altro: vieni, ed egli viene; e al mio servo: fa’ questo, ed egli lo fa. È come se dicesse: se io che sono sotto l’autorità altrui, comando a quelli che sono sotto di me, tu che non sei posto sotto l’autorità di nessuno, non puoi forse comandare alla tua creatura, quando tutte le cose sono state fatte per mezzo tuo, e senza di te niente è stato fatto? Di’ dunque – una parola, dice, e guarirà il mio servo. Infatti io non sono degno che tu entri nella mia casa. Tremava all’idea di far entrare Cristo nella sua casa, e già era nel suo cuore; già la sua anima era sede di Cristo, e già in essa dimorava colui che ricerca gli umili. Infatti: Si voltò Cristo, si stupì, e disse a coloro che lo seguivano: In verità vi dico, non ho trovato tanta fede in Israele (Lc 7, 6-9). E, come dice un altro evangelista che narra la stessa vicenda, il Signore continuò dicendo: Perciò vi dico che verranno molti da Oriente e da Occidente, e s’assideranno a mensa con Abramo e Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli. Questo centurione infatti non apparteneva al popolo di Israele. Nel popolo di Israele i superbi allontanavano Dio; tra i principi dei gentili si è trovato un umile, che ha attirato a sé Dio. Gesù ammirando la sua fede, condanna la perfidia dei Giudei. Essi credevano di essere sani, mentre erano molto più gravemente malati, dato che, non conoscendo il medico, lo uccidevano. E che cosa dice il Signore per condannare e ripudiare la loro superbia? Perciò vi dico che verranno molti da Oriente e da Occidente (molti che non appartengono alla stirpe d’Israele; verranno molti di quelli a cui è detto: Popoli tutti applaudite con le mani) e sederanno con Abramo nel regno dei cieli. Abramo non ha generato costoro dalla sua carne; ma verranno e sederanno con lui nel Regno dei Cieli, e saranno suoi figli. Perché saranno suoi figli? Saranno suoi figli non nati dalla sua carne, ma perché seguiranno la sua fede. Ma i figli del regno, cioè i Giudei, andranno nelle tenebre esteriori: ivi sarà pianto e stridore di denti (Mt 8, 11 12). Saranno condannati nelle tenebre esteriori coloro che sono nati dalla carne di Abramo, e suderanno con lui nel Regno dei Cieli coloro che hanno imitato la fede di Abramo. Giustamente dunque dice qui che i principi dei popoli si sono riuniti con il Dio di Abramo.
Vedi