V DOMENICA DI AVVENTO – A

Rivélati, o tu che siedi sui cherubini!
Manifesta la tua potenza e vieni, Signore, a salvarci.
Volgiti a noi, o Dio onnipotente,
guardaci dal cielo e vieni, Signore, a salvarci.
Cfr. Sal 79 (80), 2-4. 15

LETTURA
E tu, Betlemme di Èfrata! Manderò un mio messaggero a preparare la via.
Mi 5, 1; Ml 3, 1-5a. 6-7b
SALMO RESPONSORIALE
R/. Vieni, Signore, a salvarci.
Sal 145 (146), 6c-10
EPISTOLA
La Legge è stata per noi un pedagogo, che ci ha condotti a Cristo.
Gal 3, 23-28
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Lc 3, 4b)
VANGELO
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Gv 1, 6-8. 15-18
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
Dal «Commento sui salmi» (Sal 109, 1-3; CCL 40, 1601-1603)

Le promesse di Dio sono compiute per mezzo del Cristo suo Figlio 

Dio stabilì un tempo per le sue promesse e un tempo per il compimento di esse. Dai profeti fino a Giovanni Battista fu il tempo delle promesse; da Giovanni Battista fino alla fine dei tempi è il tempo del loro compimento.

Fedele è Dio, che si fece nostro debitore non perché abbia ricevuto qualcosa da noi, ma perché ci ha promesso cose davvero grandissime. Pareva poco la promessa: Egli volle vincolarsi anche con un patto scritto, come obbligandosi con noi con la cambiale delle sue promesse, perché, quando cominciasse a pagare ciò che aveva promesso, noi potessimo verificare l’ordine dei pagamenti. Dunque il tempo dei profeti era di predizione delle promesse.

Dio promise la salvezza eterna e la vita beata senza fine con gli angeli e l’eredità incorruttibile, la gloria eterna, la dolcezza del suo volto, la dimora santa nei cieli e, dopo la risurrezione, la fine della paura della morte. Queste le promesse finali verso cui è volta tutta la nostra tensione spirituale: quando le avremo conseguite, niente più cercheremo, niente più domanderemo.

Ma, nel promettere e nel preannunciare, Dio volle anche indicare per quale via si giungerà alle realtà ultime. Promise agli uomini la divinità, ai mortali l’immortalità, ai peccatori la giustificazione, ai disprezzati la glorificazione. Sembrava però incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva: che essi dalla loro condizione di mortalità, di corruzione, di miseria, di debolezza, da polvere e cenere che erano, sarebbero diventati uguali agli angeli di Dio. E perché gli uomini credessero, oltre al patto scritto, Dio volle anche un mediatore della sua fedeltà. E volle che fosse non un principe qualunque o un qualunque angelo o arcangelo, ma il suo unico Figlio, per mostrare, per mezzo di lui, per quale strada ci avrebbe condotti a quel fine che aveva promesso. Ma era poco per Dio fare del suo Figlio colui che indica la strada: rese lui stesso via, perché tu camminassi guidato da lui sul suo stesso cammino.

Si doveva dunque preannunciare con profezie che l’unico Figlio di Dio sarebbe venuto tra gli uomini, avrebbe assunto la natura umana e sarebbe così diventato uomo e sarebbe morto, risorto, asceso al cielo, si sarebbe assiso alla destra del Padre; egli avrebbe dato compimento tra i popoli alle promesse e, dopo questo, avrebbe anche compiuto la promessa di tornare a riscuotere i frutti di ciò che aveva dispensato, a distinguere i vasi dell’ira dai vasi della misericordia, rendendo agli empi ciò che aveva minacciato, ai giusti ciò che aveva promesso.

Tutto ciò doveva essere preannunziato, perché altrimenti egli avrebbe destato spavento. E così fu atteso con speranza, perché già contemplato nella fede.

Vedi

Download diretto

File Dimensione del file
pdf A_V_AVV_A_2022 110 KB

Vedi anche

DOMENICA DOPO L’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE

DOMENICA DOPO L’OTTAVA DEL NATALE DEL SIGNORE

Venite e vedete il grande mistero di Dio:
Dio nasce da una vergine per redimere il mondo.
È il Salvatore, promesso dai profeti,
l’Agnello predetto da Isaia.