Esulti di gioia il padre del giusto,
gioisca la madre che l’ha generato.
Pro 23, 24b-25
LETTURA
Dio fece posare sul capo di Giacobbe la benedizione di tutti gli uomini e l’alleanza. Da lui fece sorgere un uomo, lo santificò nella mansuetudine, lo introdusse nella nube, gli fece udire la sua voce.
Sir 44, 23 – 45, 1a. 2-5 In quei giorni. La benedizione di tutti gli uomini e la sua alleanza
Dio fece posare sul capo di Giacobbe;
lo confermò nelle sue benedizioni,
gli diede il paese in eredità:
lo divise in varie parti,
assegnandole alle dodici tribù.
Da lui fece sorgere un uomo mite,
che incontrò favore agli occhi di tutti,
amato da Dio e dagli uomini:
Mosè, il cui ricordo è in benedizione.
Gli diede gloria pari a quella dei santi
e lo rese grande fra i terrori dei nemici.
Per le sue parole fece cessare i prodigi
e lo glorificò davanti ai re;
gli diede autorità sul suo popolo
e gli mostrò parte della sua gloria.
Lo santificò nella fedeltà e nella mitezza,
lo scelse fra tutti gli uomini.
Gli fece udire la sua voce,
lo fece entrare nella nube oscura
e gli diede faccia a faccia i comandamenti,
legge di vita e d’intelligenza,
perché insegnasse a Giacobbe l’alleanza,
i suoi decreti a Israele.
SALMO
Sal 111 (112), 1-4. 6-7 R/. Beato l’uomo che teme il Signore.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. R/.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto. R/.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore. R/.
EPISTOLA
Mariti, mogli, figli, genitori.
Ef 5, 33 – 6, 4 Fratelli, ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. Onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra. E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
CANTO AL VANGELO
(Sal 65 (66), 1b-2a) Alleluia, alleluia.
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome.
Alleluia.
VANGELO
Giuseppe, posti in salvo il bambino e Maria, udita la voce dell’angelo, li ricondusse dall’Egitto nella terra d’Israele.
Mt 2, 19-23 In quel tempo. Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi Fratelli e sorelle, innalziamo le nostre suppliche al Padre, sorgente del vero amore, perché nel suo unico Figlio ricolmi il mondo e le nostre famiglie di ogni grazia e benedizione. Diciamo: Benedici, Signore, le nostre famiglie.
- Per la Chiesa santa di Dio, perché promuova tra i giovani una gioiosa riscoperta del sacramento del matrimonio, fondamento di una vita familiare plasmata dal vangelo: preghiamo. R.
- Perché ogni famiglia, chiamata a dar corpo al popolo di Dio, comprenda sempre più la necessità di accogliere in sé il dono dell’amore che fa risplendere nel mondo la misericordia della croce da cui viene ogni vita: preghiamo. R.
- Perché le nostre famiglie che partecipano a questa eucaristia si impegnino a difendere la dignità di ogni uomo, ammettendo che essa non paga tributi alle leggi umane, ma risponde alla legge evangelica della fraternità: preghiamo. R.
COMMENTO AL VANGELO
LEONE MAGNO
Sermo 33, 4
Erode e i Magi
Dopo aver adorato il Signore e soddisfatto la loro devozione, i Magi, secondo l’avviso ricevuto in sogno, tornano indietro per una strada diversa da quella presa all’andata Infatti, poiché ormai credevano nel Cristo, era necessario che non camminassero più per le vie della loro vecchia vita, ma che, entrati in una strada nuova, si astenessero dagli errori che avevano lasciato. E inoltre, perché‚ fossero rese vane le insidie di Erode che, con finzione, preparava un empio stratagemma contro il Bambino Gesù. Così, essendo andato a monte il piano in cui sperava, la collera del re s’infiamma vieppiù di furore. E ricordandosi del tempo che avevano indicato i Magi, egli sfoga la sua rabbia e la sua crudeltà su tutti i bambini di Betlemme e, in un massacro generale, fa trucidare tutti i neonati della città, facendoli così passare alla gloria eterna; e pensa che, dal momento che nessun pargolo è scampato alla morte in quel luogo, anche Cristo è stato ucciso. Ma egli, che riservava per un altro tempo l’effusione del suo sangue per la redenzione del mondo, aveva raggiunto l’Egitto, trasportatovi dalle cure dei genitori; ritornava così nell’antica culla del popolo ebreo, e vi esercitava il comando del verace Giuseppe usando di un potere e di una lungimiranza maggiori, poiché egli veniva a liberare i cuori degli Egiziani da quella fame più terribile di ogni carestia, di cui soffrivano per assenza di verità, lui che veniva dal cielo come pane di vita (Gv 6,51) e cibo dell’anima. E in tal modo quel paese non sarebbe stato estraneo alla preparazione del mistero dell’unica vittima, in cui, con l’immolazione dell’agnello, erano stati prefigurati per la prima volta il segno salutare della croce e la Pasqua del Signore.
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