PENTECOSTE

Venne dal cielo improvviso il rombo d’un vento possente
sopra il luogo dov’erano riuniti, alleluia.
Tutti furono pieni di Spirito Santo
e inneggiavano alla gloria di Dio, alleluia.
Cfr. At 2, 2. 4. 11

LETTURA
La Pentecoste.
At 2, 1-11
SALMO RESPONSORIALE
Sal 103 (104)
EPISTOLA
Nessuno può dire «Gesù è il Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
1 Cor 12, 1-11
CANTO AL VANGELO
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VANGELO
Lo Spirito della verità sarà in voi. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Gv 14, 15-20
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

AGOSTINO
In Ioan. 75, 3-4

Vivere in Cristo

Che significa «perché io vivo e voi vivrete»? Perché disse che egli viveva, usando il tempo presente, mentre di essi disse che avrebbero vissuto nel futuro, se non perché egli stava per risorgere anche nella carne, cioè li precedeva su quella via della risurrezione, su cui aveva promesso che i discepoli lo avrebbero seguito più tardi? E, siccome il tempo della sua risurrezione era ormai prossimo, usò il tempo presente per indicarne la rapidità; di essi, la cui risurrezione doveva avvenire alla fine dei secoli, non disse: vivete, ma: «vivrete «. Con stile rapido e significativo, usando due verbi, uno al presente e l’altro al futuro, promise le due risurrezioni, la sua, che stava per accadere, e la nostra, alla fine dei secoli: «Perché io» – disse – «vivo e voi vivrete»; cioè noi vivremo perché egli vive ora. “Come infatti tutti muoiono in Adamo, così tutti in Cristo riavranno la vita” (1Cor 15,21-22). Nessuno muore se non per colpa di Adamo, e nessuno riottiene la vita, se non per mezzo di Cristo. É perché noi vivemmo, che siamo morti; è perché egli vive, che noi vivremo. Noi siamo morti per Cristo, se viviamo per noi; è invece perché egli è morto per noi, che vive per sé e per noi. Insomma, perché egli vive, noi vivremo. Potremmo infatti da noi stessi darci la morte, ma non potremo ugualmente darci da noi stessi la vita.

In quel giorno” – egli continua – “voi conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi” (Gv 14,20).

In quale giorno? Nel giorno di cui ha parlato prima quando ha detto: «e voi vivrete». Allora noi potremo finalmente vedere ciò in cui oggi crediamo. Infatti, anche ora egli è in noi e noi siamo in lui: è vero in quanto ci crediamo, mentre allora sapremo. Ciò che ora sappiamo con la nostra fede, allora lo sapremo perché vedremo. In effetti, finché siamo in questo corpo quale è ora, cioè corruttibile e che appesantisce la nostra anima (cf. Sap 9,15), peregriniamo per il mondo lontani dal Signore; e camminiamo verso di lui per mezzo della fede, non perché abbiamo di lui la chiara visione (cf. 2Cor 5,6). Allora, invece, lo vedremo chiaramente, perché lo vedremo qual è (cf. 1Gv 3,2). Se Cristo non fosse in noi anche ora, l’Apostolo non potrebbe dire: “Se poi Cristo è in noi, il nostro corpo è morto per causa del peccato, ma lo spirito è vita per ragione di giustizia” (Rm 8,10). Egli stesso apertamente mostra che anche ora noi siamo in lui, laddove dice: “Io sono la vite, voi tralci” (Gv 15,5). Dunque in quel giorno, quando vivremo in quella vita che avrà completamente distrutto la morte, conosceremo che egli è nel Padre, e noi in lui e lui in noi; perché allora vedremo compiersi ciò che egli stesso ha incominciato, affinché appunto noi si fosse finalmente in lui e lui in noi.

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ed egli mi ha ascoltato.
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hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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