III DOMENICA DI AVVENTO – C

O cieli stillate rugiada,
dalle nubi discenda giustizia;
si schiuda la terra
e germogli il Salvatore.
Is 45, 8ab

LETTURA
Stillate, cieli, dall’alto.
Is 45, 1-8
SALMO RESPONSORIALE
Sal 125 (126), 1-6
EPISTOLA
Vorrei essere io stesso anatema a vantaggio dei miei fratelli secondo la carne.
Rm 9, 1-5
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Mt 11, 13-14)
VANGELO
Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito.
Lc 7, 18-28
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
Dal Discorso 293/D sul natale di San Giovanni Battista

Testimonianza del Signore su Giovanni e di questi sul Signore. Si dà lettura di Act 13, 25

  1. È grande la testimonianza che dà il Signore stesso di Giovanni il battezzatore – non dell’Evangelista – del quale oggi celebriamo il giorno della nascita, il celebre giorno. Afferma infatti di lui il nostro Salvatore, il Signore suo e nostro… e che altro afferma di lui se non la Verità? Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista (Mt 11, 11). Ecco chi riguarda la solennità che oggi viene celebrata: colui del quale uno più grande non è sorto tra i nati di donna. Ma proprio il Signore proseguì affermando: ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui (Mt 11, 11). Che vuol dire più piccolo di lui? Minore quanto all’età, più grande in potenza. Giovanni, uomo di somma elevatezza, pur tuttavia uomo; ma nei riguardi di Cristo Signore, è ben poco dire di somma elevatezza in quanto è Dio uomo. Abbiamo riferito la testimonianza del Signore riguardo a Giovanni, dobbiamo dire della testimonianza di Giovanni riguardo al Signore. Richiamate alla memoria, ricordate la testimonianza resa dal Signore a Giovanni e che ho riportato, secondo la quale tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista. Questo è quanto ha detto Gesù di Giovanni; e Giovanni che ha detto di Gesù? Notate per prima cosa come trovava conferma la testimonianza del Signore nei riguardi di Giovanni. Questi era ritenuto il Cristo e, con la proclamazione della lettura tratta dagli Atti degli Apostoli, ne avete ascoltato la narrazione e il commento e che Giovanni abbia detto: Che pensate che io sia? Io non sono il Cristo (At 13, 25). L’abbaglio degli uomini supponeva di più, ma l’umiltà riconosceva quel che era. E notate con quanta facilità l’errore degli uomini si prestò all’abuso di potersi esibire al posto di Cristo. Non lo fece, meritatamente grande, superiore nella confessione e non in un superbo nitrire. Non sarebbe forse riuscito a convincerli di essere il Cristo? Già lo credevano; avrebbe confermato la loro opinione: avrebbe detto il falso quanto a ciò che era, ammettendo di esser ciò che non era. E se lo avesse fatto, dove sarebbe? Voi avete inviato messaggeri a Giovanni – disse il Signore Gesù ai Giudei – egli era una lucerna che arde e risplende e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce: io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni (Gv 5, 33.35-36). Eccellente lucerna: giustamente se ne fuggì al di sotto di una pietra per non essere spenta dal vento della superbia.

 

Giovanni non è discepolo del Signore, anzi ha discepoli suoi. Testimone di Cristo il più grande degli uomini. 

  1. Notate dunque, carissimi, quanta sia stata la grandezza di Giovanni, e come ebbe conferma ciò che di lui disse il Signore: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battezzatore. Certo, Cristo era il Signore, anzi, è il Signore, che era prima di Giovanni, che era prima di Abramo, che era prima di Adamo, che era prima del cielo e della terra, perché tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (Gv 1, 3); era indubbiamente il Signore, e Dio si trovava sulla terra, e il Verbo era diventato carne (Mc 2, 18); e, tuttavia, Giovanni non è annoverato tra i suoi discepoli. Richiamate alla memoria i nomi dei discepoli, dal primo all’ultimo. Vi si trova un Giovanni, ma è l’Evangelista, non il battezzatore: costui, dunque, per quel che appare all’esterno, non era discepolo di Cristo, anzi, anche al tempo di Cristo, egli radunava discepoli. Inoltre i Giudei, a proposito dei discepoli di Giovanni, ingiuriavano i discepoli di Cristo, e andavano spargendo calunnie fino a dire: Perché i discepoli di Giovanni non digiunano e i tuoi discepoli non digiunano? (Cf. Gv 1, 14) Cristo aveva discepoli, anche Giovanni ne aveva; battezzava Giovanni, battezzava anche Cristo. È tra i nati di donna che nessuno è sorto più grande di Giovanni il battezzatore; nondimeno simile ad un rivale che si circonda di discepoli, in apparenza in opposizione a Cristo, pur tuttavia a favore di Cristo. Proprio perché aveva così grande prestigio da poter essere ritenuto il Cristo, dovette rendere testimonianza a Cristo. Colui al quale dà testimonianza l’uomo d’eccezione è più che uomo. Non sono chi voi credete. In verità sono assai dotato perché siate indotti a credere questo: non sono chi voi credete. E tu chi sei? (Gv 1, 22) gli si disse. Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparate al via al Signore (Gv 1, 23). Guardate il precursore, accettate chi prepara la via, temete il Giudice. Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri: ogni monte e colle saranno abbassati ed ogni valle sarà colmata, i luoghi scoscesi saranno livellati e le asperità diventeranno pianure, ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (Is 40, 3-5). Non me, ma la salvezza di Dio. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio. La lucerna dà testimonianza al giorno perché il giorno è Cristo. Che è Giovanni? Lucerna. Ma che bisogno c’era della lucerna? Perché il giorno era nascosto: si nascondeva finché diventasse manifesto: infatti si sarebbe manifestato solo perché era nascosto. Se l’avessero conosciuto non avrebbero mai crocifisso il Signore della gloria (1 Cor 2, 8).

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