Tu sei, o Dio, la mia protezione,
il mio rifugio, la salvezza della mia vita.
Tu sei la mia forza e la mia difesa;
nel tuo nome mi guidi e mi sostieni.
Sal 30 (31), 3-4
LETTURA
Il battesimo del ministro della regina di Etiopia.
At 8, 26-39
Lettura degli Atti degli Apostoli.
In quei giorni. Un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va’ verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etìope, eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va’ avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:
Come una pecora egli fu condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.
Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato,
la sua discendenza chi potrà descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.
Rivolgendosi a Filippo, l’eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c’era dell’acqua e l’eunuco disse: «Ecco, qui c’è dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l’eunuco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 65 (66), 8-9. 16-17. 20
R/. La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli.
Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi. R/.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua. R/.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia. R/.
EPISTOLA
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
1 Tim 2, 1-5
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.
Carissimo, raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù.
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Mt 28, 19-20)
Alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia.
VANGELO
Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo.
Mc 16, 14b-20
Lettura del Vangelo secondo Marco.
In quel tempo. Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
PREGHIERA DEI FEDELI
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Fratelli e sorelle, presentiamo a Dio onnipotente le nostre preghiere, perché diriga e renda fecondo il nostro impegno quotidiano.
Ascoltaci, Signore.
– Per la Chiesa perché, fedele al mandato di Cristo, prosegua la sua missione, annunciando a tutti gli uomini il vangelo dell’amore: preghiamo. R.
– Per i fratelli che vivono nella prova e nella solitudine, perché, nella nostra vicinanza e concreta solidarietà, sperimentino la consolazione del Signore: preghiamo. R.
– Per tutti noi, perché, nell’adesione sincera agli insegnamenti del vangelo, diventiamo nel mondo lievito e strumento di salvezza: preghiamo. R.
Concedi il dono dell’amore filiale, o Dio santo e buono, a chi ti supplica nell’umiltà e nella fede; fa’ che i credenti ti esprimano una riconoscenza senza fine e cantino gioiosi la gloria della tua provvidenza.
COMMENTO AL VANGELO
S. AGOSTINO
Da Il consenso degli Evangelisti III
Siccome era imminente la sua ascensione al cielo, (il Signore) ritenne sommamente necessario proprio quel giorno rimproverarli di non aver prestato fede a quanti lo avevano visto risorto finché non lo ebbero visto loro stessi di persona. Fu, il loro, un atteggiamento molto riprovevole se si pensa che, quand‘essi dopo la sua ascensione, cominciarono a predicare il Vangelo, popoli anche pagani accettarono con fede il loro annunzio pur senza aver veduto. È quanto descrive Marco stesso, il quale, dopo il rimprovero del Signore ai discepoli, continua: Gesù disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”. Gli Apostoli dunque avrebbero dovuto predicare che chi non avesse creduto sarebbe stato condannato: chi cioè si fosse rifiutato di prestar fede a cose non vedute. E non meritavano un rimprovero essi stessi se prima di vedere il Signore con i propri occhi non avevano voluto credere a coloro cui egli era apparso in antecedenza?
C‘è un altro motivo per ritenere che quella descritta da Marco sia stata davvero l‘ultima apparizione del Signore agli Apostoli in forma corporea mentre era ancora sulla terra. E tale motivo è nelle parole dell‘evangelista, che prosegue: E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno. E prosegue: Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano. Con le parole: Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo, mostra con sufficiente chiarezza (così almeno sembra) che quello fu l‘ultimo discorso tenuto ai discepoli dal Signore nella sua permanenza qui in terra, anche se ragioni assolutamente cogenti in tal senso non ci sono. Non precisa infatti l‘evangelista che egli ascese non appena ebbe terminato di dir loro tali cose, ma soltanto: Dopo aver parlato con loro. È consentito quindi ritenere, se ce ne fosse bisogno, che quello non fu realmente l‘ultimo discorso, e nemmeno che quello fu l‘ultimo giorno trascorso dal Risorto qui in terra. Anzi, l‘espressione: Dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo, può estendersi a tutte le volte che il Signore parlò ai discepoli nei giorni che seguirono la resurrezione. Per i motivi sopra esposti tuttavia si è inclini a ritenere che il giorno, di cui Marco, fu davvero l‘ultimo trascorso in terra dal Signore. Questo soprattutto perché in tal modo si rende comprensibile quanto detto a proposito degli Undici, che in assenza di Tommaso erano in realtà dieci. Concludendo, è nostra opinione che dopo il discorso riportato da Marco, cui dovettero seguire le parole del Signore e dei discepoli che troviamo negli Atti degli Apostoli, il Signore immediatamente ascese il cielo; e tutto questo avvenne nel quarantesimo giorno dopo la resurrezione.
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