EPIFANIA DEL SIGNORE – C

Adorazione dei Magi

La città celeste non è illuminata né da sole né da luna,
ma le dà luce la gloria di Dio.
Al suo splendore cammineranno le nazioni,
e verranno i re della terra a portare i loro tesori.
Cfr. Ap 21, 23-24

LETTURA
Alzati, viene la tua luce; verranno da Saba portando oro e incenso.
Is 60, 1-6

 

In quei giorni. Isaia disse: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Madian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore».

SALMO
Sal 71 (72), 1-2.7-8.10-11

 

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R/.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R/.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti. R/.

EPISTOLA
È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini.
Tt 2, 11 – 3, 2

 

Carissimo, è apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato sé stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Questo devi insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno ti disprezzi!
Ricorda loro di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.

CANTO AL VANGELO
(Cfr. Mt 2, 2)

VANGELO
La venuta dei Magi da oriente con oro, incenso e mirra.
Mt 2, 1-12

 

In quel tempo. Nato il Signore Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

PREGHIERA DEI FEDELI
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R. Dio della luce, ascoltaci!

 

- Per la Chiesa, perché si manifesti sempre più come luogo dell’incontro unico e illuminante con il Signore: preghiamo. R.
- Per quanti non credono in Dio, perché, perseverando nell’assidua ricerca della verità, possano trovare in Cristo la luce della fede: preghiamo. R.
- Per noi, perché, riconoscendo in Gesù e nel suo dono d’amore la misericordia di Dio, sappiamo essere tra gli uomini di oggi testimoni e promotori del suo Regno: preghiamo. R.

COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
Dal Discorso 199, 2

Oggi bisogna parlare dei magi che la fede ha condotto a Cristo da terre lontane. Vennero e lo cercarono dicendo: Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti ad adorarlo. Annunziano e chiedono, credono e cercano, come per simboleggiare coloro che camminano nella fede e desiderano la visione. Non erano già nati tante volte in Giudea altri re dei Giudei? Come mai questo viene conosciuto da stranieri attraverso segni celesti e viene cercato in terra, risplende nell’alto del cielo e si nasconde umilmente? I magi vedono la stella in Oriente e capiscono che in Giudea è nato un re. Chi è questo re tanto piccolo e tanto grande, che in terra non parla ancora e in cielo già dà ordini? Proprio per noi – perché volle farsi conoscere da noi tramite le sue sante Scritture – volle che anche i magi credessero in lui attraverso i suoi profeti, pur avendo dato ad essi un segno così chiaro in cielo e pur avendo rivelato ai loro cuori di essere nato in Giudea. Nel cercare la città nella quale era nato colui che desideravano vedere e adorare, fu per essi necessario informarsi presso i capi dei Giudei. E questi, attingendo dalla sacra Scrittura che avevano sulle labbra ma non nel cuore, presentarono, da infedeli a persone divenute credenti, la grazia della fede, menzogneri nel loro cuore, veritieri a loro proprio danno. Quanto sarebbe stato meglio infatti se si fossero uniti a quelli che cercavano il Cristo, dopo aver sentito dire da essi che, veduta la sua stella, erano venuti desiderosi di adorarlo! se li avessero accompagnati essi stessi a Betlemme di Giuda, la città che avevano ad essi indicato seguendo le indicazioni dei Libri divini! Se insieme ad essi avessero veduto, avessero compreso, avessero adorato! Invece, mentre hanno indicato ad altri la fonte della vita, essi ora sono morti di sete. E successo loro come alle pietre miliari: mentre hanno dato indicazioni ai viandanti in cammino, essi son rimasti inerti e immobili. I magi cercavano il Signore per trovarlo, Erode lo cercava per ucciderlo, i Giudei leggevano in quale città doveva nascere ma non comprendevano che era quello il tempo in cui sarebbe venuto. Tra il religioso amore dei magi e il crudele timore di Erode, essi vaneggiarono indicando giustamente la città di Betlemme.

Il Cristo lì nato lo avrebbero negato non allora, che neppure lo cercarono, ma più tardi, quando lo avrebbero visto; e l’avrebbero ucciso non allora, muto bambino, ma più tardi, quando avrebbe parlato. Più felice piuttosto l’incoscienza dei bambini uccisi da Erode spaventato, che la scienza di costoro consultati da Erode turbato. Quelli poterono soffrire per Cristo, non potendolo ancora confessare; i Giudei invece non hanno accolto la verità da lui poi insegnata, mentre ne avevano potuto conoscere la città di nascita.

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paziente e misericordioso,
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