DEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO CHIESA MADRE DI TUTTI I FEDELI AMBROSIANI – B

Ogni epoca tramanda, o Dio, le tue opere
e proclama le tue gesta mirabili.
Dolce nella memoria
resta il ricordo della tua bontà
e l’esultanza per la tua giustizia.
Sal 144 (145), 4. 7

LETTURA
Dio ha posto a nostra salvezza mura e bastioni. Aprite le porte: entri una nazione fedele.
Is 26, 1-2. 4. 7-8; 54, 12-14a
SALMO RESPONSORIALE
Sal 67 (68), 25-27. 29-30. 33-34a. 35-36
EPISTOLA
Santo è il tempio di Dio, che siete voi.
1 Cor 3, 9-17
CANTO AL VANGELO
(Cfr. 1 Cor 3, 17. 9)
VANGELO
Ricorreva la festa della Dedicazione ed era inverno.
Gv 10, 22-30
PREGHIERA DEI FEDELI
Leggi

COMMENTO AL VANGELO

S. AGOSTINO
De Trinitate, 4, 8, 12 s.

Cristo vuole riportarci all’unità

Così lo stesso “Figlio di Dio, Verbo di Dio” e nello stesso tempo “Mediatore di Dio e degli uomini” come “Figlio dell’uomo uguale al Padre” (1Tm 2,5) per l’unità della divinità e nostro simile per l’umanità che assunse, pregando il Padre per noi con la sua umanità, senza tacere tuttavia di essere con il Padre una sola cosa nella divinità, tra le altre cose dice: “Non soltanto per questi prego ma anche per quelli che crederanno in me, per la loro parola, affinché tutti siano una cosa sola, come tu sei in me, o Padre, ed io in te, affinché anche loro siano una cosa sola in noi; affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu mi desti, io l’ho data a loro affinché siano una cosa sola, come noi siamo una cosa sola” (Gv 17,20-22).

Non disse: «Che io e loro siamo una cosa sola», sebbene come capo della Chiesa ed essendo “la Chiesa” il “suo corpo” (Ep 5,23 Col 1,18) potesse dire: «Che io e loro siamo, non una cosa sola, ma uno solo», perché il “capo e il corpo è un solo Cristo” (1Tm 2,5; 1Cor 8,6; 1Cor 12,20). Ma manifestando la sua divina consustanzialità con il Padre (riferendosi a questo, in un altro passo dice: “il Padre siamo una sola cosa” (Gv 10,30), consustanzialità di un genere proprio a lui, cioè uguaglianza consustanziale nella medesima natura, vuole che i suoi siano “una sola cosa”, ma in lui. Infatti in se stessi ne sarebbero incapaci, disuniti l’uno dall’altro dalle opposte volontà, dalle passioni, dall’immondezze dei peccati. Per questo sono purificati dal Mediatore per “essere una sola cosa” in lui, non solo nell’unità della natura, nella quale da uomini mortali “diventano uguali agli angeli” (Lc 20,36; Mt 22,30; Mc 12,25), ma anche per l’identità di una volontà che cospira in pieno accordo alla medesima beatitudine, fusa in qualche modo in un solo spirito dal fuoco della carità. È questo il senso dell’espressione: “Che essi siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa”; come il Padre e il Figlio sono “una sola cosa” non solo per l’uguaglianza della sostanza, ma anche per la volontà, così questi che hanno il Figlio come Mediatore tra sé e Dio, siano una cosa sola non soltanto perché sono della stessa natura ma anche per la comunanza di uno stesso amore.

Vedi

Download diretto

File Dimensione del file
pdf A_DEDICAZIONE_B_2024 117 KB

Vedi anche

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO

L’Agnello che è stato immolato
è degno di ricevere potenza e gloria divina,
fortezza e onore.
A lui la lode e il dominio nei secoli dei secoli.
Ap 5, 12; 1, 5