BATTESIMO DEL SIGNORE – B

Quando il Signore fu battezzato
si aprirono i cieli
e in forma di colomba
lo Spirito si posò sopra di lui,
e la voce del Padre proclamò:
«Questi è il Figlio mio prediletto,
in lui mi sono compiaciuto».
Mt 3, 16-17

LETTURA
L’ho costituito testimone fra i popoli, sovrano sulle nazioni; accorreranno a te popoli che non ti conoscevano.
Is 55, 4-7
SALMO RESPONSORIALE
Sal 28 (29), 1-3a. 3c-4. 3b. 9c-10
EPISTOLA
Per mezzo di lui possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito.
Ef 2, 13-22
CANTO AL VANGELO
(Cfr. Mt 3, 16-17/Lc 9, 35)
VANGELO
Il battesimo del Signore nella narrazione di Marco.
Mc 1, 7-11
PREGHIERA DEI FEDELI
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COMMENTO AL VANGELO

S. GIROLAMO
Comment. in Marc., 1

Viene dopo di me uno che è più forte di me, e io non sono degno di prostrarmi per sciogliergli la correggia dei calzari” (Mc 1,7). Siamo di fronte a una grande prova di umiltà: è come se avesse dichiarato di non essere degno di essere servo del Signore…

Io vi battezzo con acqua” (Mc 1,8), cioè sono solamente un servo: egli è il creatore e il Signore: Io vi offro l’acqua, sono una creatura e vi offro una cosa creata: egli che non è stato creato, vi porge una cosa increata. Io vi battezzo con acqua, cioè vi offro una cosa visibile; egli invece vi offre l’invisibile. Io che sono visibile, vi do l’acqua visibile; egli che è invisibile, vi dà lo Spirito invisibile.

E accadde che in quei giorni venne Gesù da Nazaret della Galilea” (Mc 1,9). Osservate il collegamento e il significato delle parole. L’evangelista non dice, venne Cristo, e neppure venne il Figlio di Dio, ma venne Gesú. Qualcuno potrebbe chiedere: perché non ha detto che venne Cristo? Parlo secondo la carne: evidentemente Dio è da sempre santo e non ha bisogno di santificazione, ma ora parliamo di Cristo secondo la carne. Allora non era stato ancora battezzato e non era stato ancora unto dallo Spirito Santo. Nessuno si scandalizzi: parlo secondo la carne, parlo secondo la forma del servo che egli aveva assunto, cioè parlo di Colui che venne al battesimo quasi fosse un peccatore. Così dicendo non intendo affatto dividere il Cristo, come se una persona fosse il Cristo, un’altra Gesù e un’altra il Figlio di Dio: ma intendo dire che, pur essendo uno solo e essendo sempre lo stesso, apparve però a noi diverso a seconda dei diversi momenti.

«Gesù da Nazareth della Galilea», dice Marco. Considerate il mistero. Dapprima accorsero da Giovanni Battista la Giudea e gli abitanti di Gerusalemme: nostro Signore che dette inizio al battesimo del Vangelo e mutò in sacramenti del Vangelo i sacramenti della legge, non venne dalla Giudea né da Gerusalemme, ma dalla Galilea delle genti. Gesù viene infatti da Nazareth, villaggio della Galilea. Nazara significa fiore: cioè il fiore, che è Gesù, viene dal fiore.

E fu battezzato da Giovanni nel Giordano” (Mc 1,9). É un grande atto di misericordia: si fa battezzare come un peccatore colui che non aveva commesso alcun peccato. Nel battesimo del Signore tutti i peccati vengono rimessi: ma, in un certo senso, il battesimo del Signore precede la vera remissione dei peccati che ha luogo nel sangue di Cristo, nel mistero della Trinità.

E subito, risalendo dall’acqua, vide i cieli aperti” (Mc 1,10). Tutto quanto è stato scritto, è stato scritto per noi: prima di ricevere il battesimo abbiamo gli occhi chiusi e non vediamo il cielo. “E vide lo Spirito come colomba, discendere e fermarsi su di lui. E una voce venne dal cielo: «Tu sei il mio dilettissimo Figlio, in cui io mi compiaccio»” (Mc 1,10-11). Gesù Cristo è battezzato da Giovanni, lo Spirito Santo discende sotto forma di colomba e il Padre dai cieli rende la sua testimonianza. Guarda o Ariano, guarda o eretico: anche nel battesimo di Gesù c’è il mistero della Trinità. Gesù è battezzato, lo Spirito discende come colomba, e il Padre parla dal cielo.

«Vide i cieli aperti», scrive Marco. Così, dicendo «vide» mostra che gli altri non videro: non tutti infatti vedono i cieli aperti. Che dice infatti Ezechiele all’inizio del suo libro (cf. Ez 1,2)? “E accadde – dice – che mentre stavo seduto lungo il fiume Cabar in mezzo ai deportati, vidi i cieli aprirsi «Io vidi, dice: quindi gli altri non vedevano»”. E non si creda che i cieli si aprano così, materialmente e semplicemente: noi stessi che qui sediamo, vediamo i cieli aperti o chiusi a seconda dei nostri meriti. La fede piena vede i cieli aperti, la fede esitante li vede chiusi.

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So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.
Gn 2, 3; 4, 2

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