Il libro di padre Giuseppe Busato e Claudio Spina, «Scalare un’anima. Maria Rosaria Saccol. Monaca del Monastero Cistercense dei santi Gervasio e Protasio, San Giacomo di Veglia in Vittorio Veneto», racconta l’esperienza spirituale e del mondo di una donna, poi monaca, che ha consacrato l’intera vita a Gesù.
Il libro nasce dall’incontro degli autori con Madre Rosaria.
Decisi a indagare quell’ anima, per quanto possibile, ne hanno scandagliato le tappe che l’hanno vista protagonista e artefice di una storia personale e religiosa edificante.
Gli autori si spingono oltre e tratteggiano alcuni aspetti della vita consacrata.
Già la copertina del libro, un delizioso acquarello, raffigura la complessa dinamica della vita monastica e rende giustizia dei pregiudizi sulla vita claustrale.
La chiave di lettura è, infatti, il “ponte” che collega la scelta vocazionale della clausura con il resto del mondo mutuando uno scambio di spiritualità e operosità.
Dalla “sponda” della contemplazione nascono la preghiera, anche per quelli impegnati in attività lavorative; il consiglio a favore di quanti si recano nel parlatorio del monastero; opere di carità promosse direttamente o per delega.
L’altra sponda, la società, beneficia di questa missione e vi partecipa con azioni e incontri alla grata del monastero: travaso operoso di energie con forte legame con il territorio e che si estende laddove possibile.
È così che le ansie bisognose del mondo arrivano in monastero.
Non vi è quindi “allontanamento” ma vicinanza.
Gli autori, però, mettono in guardia il lettore a non cadere nella semplificazione e peggio della confusione dei ruoli o delle missioni.
La vita monastica non perde la sua esclusività di dedizione a Dio, motivo supremo.
In questa dinamica emerge e padroneggia l’azione dell’Abbadessa M. Rosaria Saccol.
Entrata in monastero nel 1949, oggi è Abbadessa emerita.
Nei suoi 71 anni di vita religiosa per ben 51 è stata alla guida del monastero ricoprendo la carica di Abbadessa a partire dal 1966, a soli 37 anni.
Madre Rosaria con le sue intuizioni e laboriosità è stata prima animatrice e poi, facendo leva sulla spiritualità, affiancata dalla capacità di leadership, ha operato scelte e decisioni coraggiose per il bene delle anime rivelandosi Madre, materna, delle monache.
La sua impronta è stata anche accolta nell’ambito della Federazione dei monasteri delle monache dell’Ordine cistercense in Italia di cui ha ricoperto per lunghi periodi la carica di Presidente Federale.
La dinamicità di vita ha accresciuto le sue conoscenze impreziosite con le esperienze maturate presso tutti i monasteri cistercensi d’Italia ed di quelli in Europa, dove era chiamata per impegni dell’Ordine.
Madre Rosaria è quindi figura complessa, autorevole e di certo valore e intensità spirituale.
Il libro, scritto in modo scorrevole, riporta anche aneddoti, testimonianze e interviste a quanti l’hanno incontrata.
Per il suo profilo di personalità sono sati elaborati schemi e immagini.
Dalla lettura possono trarne vantaggi religiose, religiosi e laici anche con ruoli di responsabilità o perché impegnati in opere di carità: ha infatti sperimentato e testimoniato il singolare metodo partecipativo e di comprensione delle vicende umane e spirituali.
Il vero beneficio è per quanti vanno incontro alla vocazione monastica sperimentando in anticipo la unicità e la bellezza della vita consacrata e le occasioni nascoste della vita di clausura.
Il risultato è il racconto a volte narrato, a volte scientificamente analizzato, di una vita affascinante e misteriosamente lucida che viene presentata per la gloria di Dio.
Antonella Bianchi