Tutta la mia speranza non è se non nella
tua grandissima misericordia.
S. Agostino, Conf. 10, 29
PRIMA LETTURA
Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.
SALMO RESPONSORIALE
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R/.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R/.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R/.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R/.
SECONDA LETTURA
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.
CANTO AL VANGELO
VANGELO
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
PREGHIERA DEI FEDELI
PERCORSO ESEGETICO
Entrando nel tempio e sedendo ad insegnare,
Gesù si rivela come l’unico maestro
che conosce la volontà del Padre e l’unico giudice giusto.
DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI, CAP. 5, 19-47
Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. (v. 30)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 11, 25-30
Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. (v. 27b)
DAL VANGELO SECONDO MATTEO, CAP. 23, 1-11
E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. (v. 10)
DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI, CAP. 10, 34-48
E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. (v. 42)
DALLA LETTERA DI S. PAOLO APOSTOLO AI ROMANI, CAP. 14, 1-13
Tutti … ci presenteremo al tribunale di Dio. (v. 10b)
DALLA LETTERA AGLI EBREI, CAP. 4, 12-16
Tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto. (v. 13b)
SALMO 72 (71)
Dio, dà al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia; regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine. (vv. 1-2)
DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA, CAP. 11, 1-9
Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento. (vv. 3b-4)
DAL LIBRO DEL PROFETA GEREMIA, CAP. 33, 14-26
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. (v. 15)
DAL LIBRO DEL DEUTERONOMIO, CAP. 1, 9-18
Non temerete alcun uomo, perché il giudizio appartiene a Dio. (v. 17b)
COMMENTO PATRISTICO
AGOSTINO
Dall’Esposizione sul Salmo 102, 10
Il Signore ha detto: Amate i vostri nemici. Vuoi essere saziato dei beni divini? Deve essere in te stesso saziata la misericordia. La misericordia veramente completa è la misericordia perfetta, quella che ama e vuol bene anche a chi nutre odio per essa. Che farò allora, tu dici? Se comincio ad amare il mio nemico, dovrò riceverne e sopportarne le ingiurie e rinuncerò a reclamare il mio diritto, anche ci sono le leggi? È giusto che tu abbia a reclamare, concedo che è giusto, ma bada che non ci sia qualcosa in te stesso che meriti di essere colpito, e poi reclama il tuo diritto. Tu infatti, nel chiederti: dovrò forse rinunciare al mio diritto? parli come se Dio condanni la giustizia del reclamo e non voglia piuttosto distruggere la superbia di chi lo promuove.
O forse la famosa adultera non meritava di essere lapidata?
E se veniva lapidata sarebbe stata questa un’azione ingiusta? In questo caso sarebbe stato ingiusto il relativo comando. Ma era la legge, era Dio che aveva dato tale comando. Voi invece che volete vendicarvi, chiedetevi se non siate voi stessi peccatori!
Fu condotta al Signore una donna adultera che secondo la legge doveva essere lapidata, fu condotta all’autore stesso della legge. E tu che l’hai condotta, infierisci contro di lei. Chiediti piuttosto chi sei tu che e contro chi infierisci; se peccatore ti avventi contro una peccatrice smetti di infierire e confessa prima il tuo peccato; se peccatore ti avventi contro una peccatrice, lasciala stare. Solo il Signore sa che pensare di lei, quale giudizio farne, come perdonarla, come risanarla! Tu infierisci appellandoti alla legge?
Sa meglio di te cosa di lei debba fare l’autore di quella legge, alla quale ti appelli!
Il Signore, fin dal momento in cui gli fu presentata la donna, piegò il capo e si mise a scrivere per terra.
Scrisse appunto per terra quando si piegò verso terra; ma prima di piegarsi verso terra, non scrisse sulla terra, bensì sulla pietra. E certo la terra avrebbe prodotto qualcosa di fruttuoso per le lettere in essa scritte dal Signore. Egli, come aveva scritto la legge sulla pietra per significare la durezza dei Giudei, così si mise a scrivere per terra per significare il buon frutto dei Cristiani. Vennero dunque gli accusatori da lui, portando l’adultera come flutti che si abbattono tempestosi contro la roccia, ma furono schiacciati dalla sua risposta. Egli infatti disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei. Poi di nuovo piegò il capo e riprese a scrivere per terra. E pian piano ognuno interrogando la propria coscienza, cominciò a sparire. Ad allontanare quegli uomini non fu la povera donna adultera, ma la loro adulterata coscienza. Essi volevano farne vendetta, ambivano di giudicarla: vennero alla Roccia e furono inghiottiti presso la roccia i loro giudizi.